L’equazione per una coppia felice non è di certo quella 1+1=1, dove si annega l’individualità nel mare della coppia. Le coppie simbiotiche sembrano, apparentemente, vivere un idillio, ma in realtà vivono l’incubo della fusione totale, dell’impossibilità di celebrare la differenza e quindi l’evoluzione e la crescita di coppia. La vera equazione, o “regola matematica”, che può garantire l’armonia e l’evoluzione della coppia è la seguente : 1+1=3 , dove al rispetto delle singole individualità (1 + 1) si somma la creazione di un nuovo nucleo : LA COPPIA (3)!
Anche l’intimità e la sessualità sono accese dalla diversità, poiché é dalla differenza che nasce il desiderio.
Il dibattito sulle parità fra i partners, non deve azzerare le differenze: ogni sesso ha le sue peculiarità ed acquisire la totale e piena consapevolezza del nostro essere uomini o donne è il miglior modo per prepararsi all’incontro con l’altro.
E’ opportuno reinterpretare il maschile e femminile secondo nuovi codici; dopo aver sacrificato sull’altare della parità le differenze fra i sessi, oggi gli uomini e le donne devono capire che per vivere meglio insieme, devono affermare ciascuno la propria identità. (Gli uomini smettano di fare i metrosexual e le donne smettano di essere aggressive!)
Basta con le fusioni totali, poiché i partners impegnati in un rapporto totalizzante, fondato sull’esclusivo bisogno e “possesso” dell'altro, tendono a voler e dover svolgere tutti i ruoli: amanti, amici, parenti... Si nutrono l'uno dell'altro, vivono la coppia come un'isola deserta, che sono i soli ad abitare, fino al giorno in cui un elemento estremo interviene a turbare questo rapporto esclusivo e “implodente”…. È l'inizio della crisi, che genera frustrazione e senso di solitudine ed abbandono.
Per evitare che il rapporto di coppia diventi claustrofobico e che il partner sia il nostro "doppio", accettiamo l’altro per quello che è, con i suoi pregi, i suoi difetti, e soprattutto con la sua diversità. Spesso non accettiamo che la persona con cui condividiamo l'intimità non abbia le nostre stesse reazioni, e non viva le nostre stesse emozioni. Impariamo invece che una coppia, è composta da due persone diverse, che "funzionano" in modo asimmetrico, soprattutto in tema di comunicazione e sessualità.
Spesso il tentativo di essere “uguali“, di diventare “una cosa sola” denota un bisogno di controllo, insicurezza, dipendenza affettiva, oppure bassa autostima.
La vera “formula” vincente è quella di non volere cambiare l’altro, per renderlo più simile a noi, ma fare un percorso di avvicinamento e completamento. In una relazione di coppia il partner tiene davanti a se uno specchio con cui ci mostra come siamo: puo’ far paura trovarsi faccia a faccia con il riflesso che ci viene mostrato; ma grazie a quello specchio potremo “rimetterci a posto… rifarci il look” ed imparare a vedere ed esaltare la nostra unicità!
Dott Marco Rossi Psichiatra e sessuologo
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