Quel “nodo alla gola”
Dobbiamo imparare a dire “no”, poiché una vita passata a compiacere solo il partner ci porta inevitabilmente ad essere insoddisfatti: bisogna cercare sempre la nostra “direzione e dimensione”, solo così potremo essere felici e stare bene con noi stessi.
Quante volte ci è capitato di fare qualcosa che non avremmo voluto fare, che non fa parte di noi, ma che in qualche modo ci siamo sentiti costretti a fare, pur controvoglia. Sono proprio queste occasioni che a lungo andare non ci fanno sentire completamente noi stessi e possono creare dei fastidiosi disturbi, come il classico “nodo alla gola” o nel caso della sfera sessuale femminile, l’anorgasmia. Le donne vivono con la paura di dire di no, di non essere come il partner le vorrebbe, in realtà molte volte le donne mettono al primo posto le esigenze del partner, senza ascoltare loro stesse.
Uno dei sintomi più comuni dell’ansia, che nasce dalla paura di esprimere se stessi e di dire di “no”, è proprio il nodo alla gola. La sintomatologia ansiosa si può sintetizzare con il termine “angor” che significa “stringere” ed esprime il senso di costrizione che si prova quando ci vengono fatte delle richieste, a cui noi vorremo rispondere, ma che non diciamo per paura delle conseguenze. La gola rappresenta il ponte fra il nostro universo interiore ed esteriore, ma può diventare una strettoia che fa da “tappo” ed impedisce di esternare il nostro pensiero, la nostra vera “essenza”. Il nodo alla gola ci permette di prendere coscienza delle parole non dette, delle sensazioni ed eccitazioni non provate.
Vorrei ora dare alcuni consigli pratici che possono aiutare le donne a metter”si” al centro della loro vita:
- Imparate ad ascoltarsi di più
- Non avere paura di esprimere il desiderio, anche se è qualcosa di “diverso o trasgressivo”
- Non avere timore di dire di “no”.
Ma la chiave per uscire dalla prigione in cui molte donne si chiudono è quella fornita dalla autostima! Mai sentirsi inadeguate, non all’altezza del partner. Invece di dedicare tempo a compiacere il partner, è più “sano” dedicare tempo a loro stesse. Molto meglio investire in autostima e in consapevolezza, imparare ad accettare e poi a sfruttare le proprie doti e non focalizzarsi sui difetti. Una donna consapevole, che si ama ed è sicura di sé è più affascinante, perché sono proprio quelle caratteristiche che la distinguono, che la rendono unica, e che fanno sì il partner le scelga giorno dopo giorno, attimo dopo attimo
Ma come fare? Prima di tutto è necessario trasformare i difetti in armi di seduzione.
Il primo passo da fare è valorizzare quei punti che si ritengono deboli: imparare a voler bene alla dolcezza e timidezza, perché fanno parte della personalità. Poi, è importante vedere la propria immagine “per intero” e per quello che comunica agli altri. Invece di cercare di camuffare l’insicurezza con l’accondiscendenza, bisogna imparare a dire quello che realmente ed intimamente si pensa, anche un “NO!”
Solo essendo in pace con se stesse, e non realizzando solo le aspettative del partner, le donne potranno essere più sensuali e quindi saranno anche più pronte ad essere mogli spontanee e naturali e non solo la proiezione dei bisogni del partner. Solo così la femminilità potrà di nuovo essere libera e la a sensualità potrà di nuovo esprimersi.
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