L’indecisione, che spesso è accompagnata da insicurezza, scarsa autostima e paura del giudizio altrui, non è più solo una prerogativa adolescenziale, bensì è una peculiarità della generazione dei trentenni e over. Sarebbe quindi opportuno parlare di “adultescenza”, caratterizzata dal “non impegno”, dalle non responsabilità , dal vivere con i genitori e dalla “single attitude”…
Ormai nei rapporti sentimentali si evidenzia la tendenza a cercare una situazione dello stile “due cuori e due capanne”..si cerca cioè un rapporto da eterni fidanzati, in altri casi gli uomini ricercano nel rapporto di coppia la figura materna, che li protegga, accudisca e guidi.
La colpa, sia pure inconsapevole, è stata attribuita alle donne, che sono divenute compagne d’alcova esigenti e difficilissime da accontentare. Sotto accusa oltre alle partners, vi sono i modelli pubblicizzati dai media, in particolare i prototipi maschili raccontati dal cinema e certi articoli che mitizzano le superprestazioni.
Questi uomini insicuri, sempre più paragonabili ad eterni Peter Pan, sono dei perenni fuggitivi: fuggono dalle responsabilità, fuggono per volare verso “l’isola che non c’e’”, dove appunto non vi sono obblighi e dove possono finalmente dimostrarsi immaturi, distratti ed anaffettivi.
Tutta questa superficialità e passività rivela un profondo senso di disagio, infatti un recente studio ha riportato che solitudine, depressione, sentimenti e sessualità sono le principali criticità che affliggono quotidianamente gli uomini italiani, ma il dato più significativo è la nascita di una nuova categoria di infelici ed insicuri: i trentenni.
E’ proprio l’età dei 30 anni quella dove si riscontrano più problemi sessuali: gli uomini sono costantemente sotto pressione per il raggiungimento di obiettivi come successo e carriera per pensare al sesso in modo rilassato e goderne appieno. L’ insicurezza e l’ansia che ne derivano determinano seri problemi sessuali: l’allarme arriva dagli specialisti della Società Italiana di Andrologia, che rivela come molti giovani dai 20 ai 35 anni, che non hanno alcun disturbo d’ordine sessuale, richiedono all’andrologo pillole anti-impotenza al solo scopo di stupire la partner con una superprestazione.
Pur di ottenere i medicinali che forniscono loro un “ aiutino”, questi “ometti” arrivano a procurarseli per vie alternative sfuggendo al controllo del medico. Anche se in soggetti giovani e sani gli effetti collaterali dei medicinali anti-impotenza sono piuttosto rari , il timore è che si possa diffondere una sorta di dipendenza da farmaco, ossia una “sessualità dopata”.
Gli uomini italiani sono per antonomasia definiti “mammoni“ proprio perché rimangono legati al cordone ombelicale anche nell’età adulta e temono sempre di più il matrimonio, non solo perché comporta il distacco dalla genitrice ma soprattutto perché l’ombra della mamma incombe come una minaccia e rischia di far diventare il sesso un problema. Il pericolo nelle coppie è quello che le donne si ritrovino ad avere al loro fianco non un compagno…ma un bimbo da accudire
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