L’ argomento in questione purtroppo è sempre attuale e ci obbliga a riflettere e approfondire il tema delle dipendenze affettive e delle dinamiche psichiche/comportamentali (stalking) sottese a tali relazioni che sfociano nel patologico e nel penale.
Possiamo definire la dipendenza affettiva come una forma patologica di amore caratterizzata da una costante assenza di reciprocità all’interno della relazione completamente sbilanciata, dove l’amore, inteso come cura, rispetto, condivisione, libertà e parità tra i sessi non esiste più.
Per stalking invece s’intende una serie di condotte persecutorie (es.: comportamenti invadenti, di intromissione, con pretesa di controllo, minacciando costantemente la vittima con telefonate, messaggi, appostamenti, ossessivi pedinamenti) verso una persona e che interferiscono nella vita privata della stessa.
E’ abbastanza evidente quindi che c’è un legame tra dipendenza e stalking: la persona bisognosa del partner non accetta la fine della relazione e ciò le genera reazioni pulsionali di rabbia e vendetta che vanno oltre il lecito e rendono la vita impossibile al partner.
Il tema è quello sul significato dell’accettazione, un concetto che dovrebbe essere centrale nella vita di ogni essere umano che vive una relazione. Pur comprendendo che il bisogno di amare ed essere amati è fondamentale nella vita delle persone bisogna accettare che le relazioni possono finire e rispettare la libertà altrui. Amore non significa possesso, controllo, sottomissione, e privazione della libertà.
Un aspetto fondamentale riguarda la prevenzione di fronte a tragedie annunciate, spesso precedute da minacce denunciate dalle vittime stesse.
Purtroppo però molte donne aspettano molti mesi, anche anni prima che trovano la forza ed il coraggio di dire basta. Ma perché e cosa tiene legate queste donne al proprio uomo, pur essendo maltrattate, percosse, vittime di stalking?
Per la persona dipendente, di solito la donna la relazione è completamente sbilanciata verso una negazione dei propri bisogni, vediamo alcuni aspetti fondamentali:
- la sensazione di piacere, che il dipendente prova quando è con il partner, e che gli è quindi indispensabile per stare bene.
- la tolleranza di fronte a tradimenti o anche violenze da parte del partner perché senza di lui si sentirebbero completamente perse.
- la ricerca di tempo sempre maggiore da dedicare al partner, riducendo sempre di più la propria autonomia e le relazioni con gli altri;
- l’assenza del partner (per lavoro ad esempio) getta il dipendente in uno stato di allarme.
Ma quali sono le principali cause all’origine della dipendenza affettiva?
Le cause vanno ricercate in particolari dinamiche esistenziali che hanno portato la persona dipendente a costruirsi un’immagine di Sé come di persona inadeguata, quasi indegna di essere amata, dove il “termometro” della propria autostima è nella capacità di sacrificarsi per la persona amata.
Sono persone che riescono a tollerare tradimenti o anche violenze da parte del partner perché senza di lui si sentirebbero completamente perse .Teniamo anche presente che molte donne, dipendenti affettive, hanno subito abusi sessuali, maltrattamenti fisici ed emotivi durante l’infanzia che non sono da sole riuscite ad elaborare.
Siamo in presenza di una profonda negazione di sé, scarsa autostima , sensi di colpa e rabbia, una paura radicata di poter perdere l’amore e di subire l’abbandono. Un dipendente affettivo ha paura della separazione, della solitudine, della distanza e perciò è disposto “a sopportare di tutto”. Non c’è in queste persone una presenza protettiva interiorizzata (Lerner, 1996) e i propri bisogni vengono negati.
Purtroppo la sfortuna di queste donne è di incontrare uomini con evidenti segnali di disturbi di personalità, che all’inizio si mostrano come quasi “perfetti” premurosi, attenti, e sensibili ai loro bisogni e che le fanno sentire finalmente amate.
Ben presto però tali uomini rivelano la matrice patologica della loro personalità che ribalta completamente le dinamiche della relazione : una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, possessiva, violenta , manipolatrice, che ha lo scopo di perpetuarne il controllo, la subordinazione e di annientarne l'identità della donna attraverso l'assoggettamento fisico, sessuale e psicologico, fino alla schiavitù o alla morte nei casi più drammatici.
L’indicazione a tutte le donne è che se stanno vivendo una relazione dove si manifestano dinamiche simili a quelle descritte di non sottovalutarle ma di farsi aiutare, rompendo quel muro di omertà e paura : una psicoterapia volta a far ritrovare l’autostima, amor proprio e una Indipendenza psicologica ed affettiva è assai efficace; nei casi più estremi rivolgersi a centri antiviolenza, anti stalking e le relative denunce alle forze dell’ordine.
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