Salve, mio figlio da quando ha due anni fino ad ora che ne ha tre è molto aggressivo nei miei confronti, ad ogni “no” anche dell’altra gente lui inizia a prendermi a calci e a pugni. Purtroppo vivendo a casa con i miei genitori fin da piccolo è sempre stato il più piccolo della casa e viziato molto, di conseguenza adesso ogni cosa che vuole se non la ottiene inizia a picchiare quella persona. Fin da quando ha due anni ho iniziato a parlare con vari pediatri e mi hanno sempre detto che magari il problema potrebbe essere che non riesce a parlare molto bene, le parole fondamentali riesce a dirle, ma molte parole non riesce a dirle, come anche le frasi. Lui è un bambino molto intelligente e anche dolce, sono i suoi attacchi d’ira il problema, non so più cosa fare. Spesso dopo aver picchiato sempre addirittura felice di aver fatto male, però poi subito dopo si pente e mi chiede scusa
Salve dalle Sue parole emerge la forte preoccupazione e il disagio provato, per la difficoltà di gestire questi comportamenti aggressivi di suo figlio. Immagino debba essere dura per una madre assistere e subire questi attacchi d’ira. I bambini come tutti noi adulti, provano delle emozioni intense in particolar modo quando le cose non vanno come vorremmo o quando ci sentiamo in una situazione di frustrazione, a loro però travolgono, in quanto non le conoscono, non conoscono l’adeguato modo di gestirle, non hanno ancora maturato l’adeguato modo di fronteggiarle autonomamente, perciò hanno bisogno dell’adulto che le contenga e le moduli per loro. Se per giunta non hanno raggiunto un adeguato sviluppo linguistico, non solo non riescono a gestirle ne capire cosa gli succede, ma non riescono neanche a chiedere aiuto nel modo corretto. Ecco che la mamma avvolte diventa il “pungiball” che incassa i colpi e permette di sfogare l’emozione. Si potrebbe quindi instaurare una dinamica che poi viene replicata anche in altri contesti. Questa è solo un’ipotesi frutto di quanto da lei riportato, invero potrebbe esserci altre motivazioni sottostanti. Sicuro è, che si è ormai instaurata una dinamica e che questa modalità di interazione va interrotta, in quanto deleteria per entrambi. La buona notizia è che le dinamiche istaurate soprattutto giovani si possono disinnescare se osservate dalla giusta angolazione, comprese correttamente e con i giusti strumenti. Avvolte quando si è all’interno, presi dalla sofferenza è difficile osservare lucidamente e avvolte c’è bisogno di un’aiuto esterno. Mi sembra che Lei lo abbia compreso e abbia fatto un primo passo inviando questo messaggio, se lo ritiene utile potrebbe proseguire facendo un passo il passo in pù di intraprendere un percorso con un professionista.
Se le può essere d’aiuto io offro percorsi di sostegno genitoriale e svolgo la mia attività in provincia di Ancona.
Cordiali Saluti e Le confermo che il genitore è il lavoro più bello ma anche più difficile del mondo!
Dott. Ssa Maggini Alice
Ancona
La Dott.ssa Alice Maggini offre supporto psicologico anche online