Bimbo di 4 anni aggressivo

Chiara

Buongiorno. Scrivo perché ho un grosso problema con mio figlio di 4 anni (compiuti da due mesi). Prima di esporlo cercherò di dare un quadro generale della mia famiglia. Siamo 5, io, mio marito, mio figlio, la sorellina di 15 mesi e il cane. Mio figlio, fin da piccolo, ha dimostrato una grande curiosità e ricettività verso il mondo che lo circonda. È un bambino attivo, sveglio e molto interessato ad apprendere. Non lo definirei un bambino aggressivo ma, semplicemente, avendo iniziato a parlare tardi (aveva più di due anni) a volte la sua frustrazione lo porta a reagire con rabbia (botte, urla e lanci di oggetti), reazioni circoscritte all'ambito familiare. Da un mesetto a questa parte la situazione è degenerata a tal punto che si, mi verrebbe da definirlo aggressivo. Tutti i giorni, più volte al giorno, ogni volta che viene imposto un limite lui reagisce con botte, lanci di oggetti e urla. Questo verso di noi genitori ma anche nei confronti della sorella, del cane o degli amici, se sono loro a non soddisfare le sue richieste. Questo comportamento mi è stato confermato dalla maestra di scuola che mi riferisce le sue difficoltà nel gestirlo. Mi dice che si vede costretta a riprenderlo più volte al giorno perché non rispetta le regole e, a volte, utilizza le mani con i suoi amici. Non so più cosa pensare. Noi siamo genitori che non utilizzano le punizioni corporali per educare ne tanto meno altre punizioni. Parliamo molto con nostro figlio e cerchiamo di accogliere le sue emozioni. Allo stesso modo poniamo dei limiti e delle regole che facciamo rispettare però sempre con amore. A volte perdiamo la pazienza, certo, urliamo o minacciamo ma molto di rado. Non è il nostro stile educativo. Fino ad ora aveva funzionato ma, ultimamente no, e noi non sappiamo più cosa fare. Confesso che sono estremamente preoccupata e mi chiedo se non ci sia qualcosa sotto che vada indagato, magari una causa organica, non so. In casa non è successo nulla di particolare, nessun evento straordinario a parte che mio marito a iniziato a lavorare di più e io sono sicuramente più stanca e meno paziente ma non mi sento di dire che possa essere questa la ragione. Grazie per l'attenzione. Un cordiale saluto

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buonasera, molto spesso l'aggressività è una risposta alla frustrazione per cui andrebbe indagato se ci sono bisogni, anche di esplorazione ad esempio o altri, che il bambino non riesce a soddisfare. L'aggressività è una forza, anche se non di rado mal canalizzata, che dovrebbe aiutare a superare l'ostacolo che si frappone alla soddisfazione del bisogno. Non mi risulta che parlare dopo i 2 anni sia cosa grave, ci si deve preoccupare se a 5 anni il bambino ancora non parla. Saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Gentile Chiara,

i problemi di suo figlio vanno compresi al più presto. Infatti il permanere in una situazione di difficoltà non solo esaspera il disagio del bimbo e compromette la relazione con voi, ma va anche a compromettere la stessa immagine ‘pubblica’ di suo figlio. E lei sa quanto sia facile perdere un’immagine e riacquistarne un’altra dopo un momento difficile, anche se si tratta di bambini di pochi anni.

Suo figlio manifesta difficoltà nell’ambito della socializzazione e nell’adeguarsi alle regole.

E’ indispensabile comprendere se si tratta di un comportamento di tipo reattivo, oppure se ci sono problemi più individuali.

E’ decisivo comprendere a quale livello si colloca questo disagio; potrebbe trattarsi di una difficoltà legata alla relazione con voi genitori e con la sorella. In questo caso è necessario decifrare il messaggio che vi sta inviando, in modo da stabilire gli strumenti idonei per interventi efficaci.

In questa fase vi può aiutare un confronto con un professionista in modo che diventate poi voi dei co-terapeuti. 

Solo in un secondo tempo, lo psicologo potrà verificare altre ipotesi e nel caso vi indirizzerà verso il 

i problemi di suo figlio vanno compresi al più presto. Infatti il permanere in una situazione di difficoltà non solo esaspera il disagio del bimbo e compromette la relazione con voi, ma va anche a compromettere la stessa immagine ‘pubblica’ di suo figlio. E lei sa quanto sia facile perdere un’immagine e riacquistarne un’altra dopo un momento difficile, anche se si tratta di bambini di pochi anni.

Suo figlio manifesta difficoltà nell’ambito della socializzazione e nell’adeguarsi alle regole.

E’ indispensabile comprendere se si tratta di un comportamento di tipo reattivo, oppure se ci sono problemi più individuali.

E’ decisivo comprendere a quale livello si colloca questo disagio; potrebbe trattarsi di una difficoltà legata alla relazione con voi genitori e con la sorella. In questo caso è necessario decifrare il messaggio che vi sta inviando, in modo da stabilire gli strumenti idonei per interventi efficaci.

In questa fase vi può aiutare un confronto con un professionista in modo che diventate poi voi dei co-terapeuti. 

Solo in un secondo tempo, lo psicologo potrà verificare altre ipotesi e nel caso vi indirizzerà verso il  percorso diagnostico più idoneo.

Il consiglio è di intervenire al più presto per una vostra maggiore serenità.

Un augurio

Giordana Milani 

Dott.ssa Giordana Milani

Dott.ssa Giordana Milani

Biella

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