Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?

Vittorio

Sono padre e ho comportamenti violenti nei loro confronti che mi mettono a disagio. Sento di avere un problema nella gestione genitoriale del quale non riesco a venire a capo. Attenzione, i miei scatti di ira e gesti violenti (ceffoni sostanzialmente, ma anche strattonamenti) seguono ripetute richieste calme, alle quali le mie figlie non rispondono. Cose banali: alzati, lava i denti, metti a posto, metti il pigiama che vengono dette e poi ridette e poi ignorate finchè si strilla fino a sentirsi in strada, che però non sono mai la prima risposta o una risposta che arriva precocemente. La grande in particolar modo è estremamente conflittiva, ed un evidente fallimento educativo dato che si sveglia ed è tutto un vaffanculo-coglione-stronzo solo perchè dopo mezzora che provo a svegliarla sta ancora a letto e allora mi innervosisco e la tiro giù dal letto o alzo la voce. La giornata inizia così per svegliarla e finisce così per mandarla a letto. Al di là del fatto che evidentemente non sono stato capace di educarle diversamente, mi dico che un bravo genitore qualunque cosa succede dovrebbe essere in grado di non urlare mai e men che meno alzare le mani nei confronti dei propri figli. I miei genitori ne conterò sulla mano le volte che gli è scappato qualche scappellotto, d'altra parte io se mi fossi permesso a 14 anni di dire coglione a mio padre forse mi avrebbe mandato in istituto direttamente. Cosa devo fare per reagire in maniera diversa?

4 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Vittorio, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Gentilissimo papà,

potrebbe, per quanto immagino difficile, provare a ri-dare delle regole a tutti in famiglia:

- cosa ci fa arrabbiare?

- quali nuove regole mettiamo a tutti?

- io mi impegno a lavorare sul "non alzare le mani" e loro devono impegnarsi a non dire certe parole

Non è facile e lo so dai vari genitori che ho seguito. 

Le consiglio, inoltre, di valutare una consulenza psicologica per lei papà, dove essere aiutato a gestire la rabbia, capendo cosa accade prima e valutando magari di prendersi del tempo e riparlarne dopo, quando le emozioni sono "scese" e un percorso per i suoi figli oppure un intervento famigliare dove tutti vi mettete in gioco e magari anche loro, dovendo interagire con un "terzo" riescono avvicinarsi meglio a un cambiamento in famiglia.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, Rivoli e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

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Buongiorno Vittorio

il prendere consapevolezza del suo problema è sicuramente un primo passo importante.

Credo che la gestione della frustrazione e della rabbia conseguente sia un punto di partenza. 

Non dice l'età delle sue figlie, difficile fare delle ipotesi e dare dei consigli. Se si trattasse di adolescenti la cosa va affrontata in modo particolare dato che è l'eta della ribellione, dei cambiamenti..

Rimettersi in discussione da parte sua significherebbe cambiare il metodo con cui affronta le sue figlie e la sua autorevolezza...

Inizi ad essere più fiducioso del suo ruolo di padre, da come presenta il problema traspare un'insicurezza di fondo; è chiaro che anche le sue figlie non lo vivano come un padre affidabile degno di rispetto quando il primo a mancarle di rispetto sembra essere proprio lei

Le auguro buona vita, resto a disposizione

Dott.ssa Gaia Impastato

Psicologa Stezzano (BG)

Dott.ssa Gaia Impastato

Dott.ssa Gaia Impastato

Bergamo

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Gent.le Vittorio,

mi spiace molto per le difficoltà che descrive. Sentire di avere un problema e iniziare ad essere consapevole della necessità di rintracciare strategie più funzionali per poterlo gestire è sicuramente un punto a suo favore. La rabbia è un'emozione che riguarda tutti noi, ma è importante poterla comprendere e gestire in una maniera corretta. La situazione da lei riferita merita di essere compresa e valutata in maniera accurata. A tal proposito, ritengo molto importante che possa considerare la possibilità di intraprendere un percorso psicoterapico, in cui lavorare su pensieri ed emozioni che sembrano risultarle molto difficili da gestire, prevedendo la possibilità di integrare un intervento di parent training.

Resto a disposizione, anche online.

I miei saluti.

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Dott.ssa Martina Lombardozzi

Roma

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