Episodio violento bambina di 12 anni.

Giuliana

Salve, scrivo per mia figlia di 12 anni. Lo scorso sabato ha preso la testa di un compagno e l'ha sbattuta violentemente su una balaustra. Lei sostiene che il compagno da mesi la insulta e le fa sgambetti....quel giorno tuttavia non c'erano stati eventi scatenanti (quindi ha premeditato l'atto violento). Noi genitori abbiamo sempre insegnato che non c'è e non ci sarà mai nessun motivo per arrivare alle mani e quando in casa lei e il fratello (9anni) arrivano alle mani, vengono sanzionati. Sono molto preoccupata e non so cosa fare, è la prima volta che succede

7 risposte degli esperti per questa domanda

Cara Giuliana, capisco la tua preoccupazione: vedere tua figlia reagire in modo così violento, nonostante l’educazione che le avete dato, è certamente allarmante. Tuttavia, la situazione non va vista solo come un "atto di violenza", ma anche come un segnale che qualcosa dentro di lei si è rotto. Se davvero questo compagno la tormenta da mesi con insulti e sgambetti, è possibile che tua figlia si sia sentita impotente e sola per tanto tempo, finché non ha "esploso" tutto in un gesto violento. Tua figlia potrebbe non aver trovato un altro modo per farsi valere. Forse non ha chiesto aiuto per paura di sembrare debole o di non essere ascoltata. Se ha subito per mesi senza reazione, questo gesto potrebbe essere stato il suo modo di affermare se stessa e mettere fine alla situazione, anche se in modo sbagliato. Parla con lei senza giudizio. Aiutala a esprimere le sue emozioni senza minimizzare il suo dolore, ma facendole capire che la violenza non è mai la soluzione. Se il compagno l’ha davvero presa di mira per mesi, la scuola deve intervenire. Parla con gli insegnanti per capire se erano a conoscenza della situazione e come intendono gestirla. Se senti che è particolarmente stressata, triste o piena di rabbia anche in altre situazioni, potresti valutare un supporto con uno psicologo per aiutarla a elaborare meglio le sue emozioni.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

 

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Buongiorno Giuliana.

E' comprensibile il fatto che sia preoccupata e che chieda aiuto. Le ragazze e i ragazzi dell'età di sua figlia hanno un cervello in evoluzione, non maturo, e possono fare fatica a regolare le emozioni e le azioni, specialmente se sono poco avvezzi a verbalizzarle. Hanno bisogno di essere ascoltati e potersi ispirare al comportamento di adulti sani, capaci di mostrare come si reagisca anche ad episodi di provocazione, come offese e insulti. Da quanto scrive, poi, sembra che la situazione di vessazioni che sua figlia subiva, andasse avanti da tempo. Lo aveva mai raccontato a qualcuno (voi genitori? Insegnanti? ) o l'aveva sempre tenuto per sé? Anche questo fa una grossa differenza. Probabilmente ha accumulato una grande frustrazione cui non è corrisposta la possibilità di sfogarsi in maniera adeguata e l'azione, anche se "premeditata", ha molte caratteristiche del gesto punitivo impulsivo e sicuramente senza consapevolezza delle possibili conseguenze. Potreste farla riflettere proprio su questo, come primo intervento. Secondariamente consiglierei un colloquio con  una psicoterapeuta esperta di età evolutiva, per consentirle di conoscersi meglio e di comprendere magari, senza la sensazione di giudizio o rimprovero, come potersi comportare in situazioni di stress, rabbia, ecc.

Se desiderasse ulteriori delucidazioni può contattarmi attraverso il modulo contatti.

Molti auguri

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Penso che non sia una una lettera veritiera. Perché non si è rivolta subito alla polizia? Cosa aspetta a denunciare il fatto?   I comportamenti violenti anche in famiglia, se ripetuti nel tempo vanno segnalati. Chieda aiuto ad uno psicologo .

Dott.ssa Gioconda Dorna

Dott.ssa Gioconda Dorna

Trento

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Buongiorno,

Grazie per il messaggio. Mi dispiace per l'accaduto e capisco la vostra apprensione.
È difficile potervi dare un consiglio specifico per la situazione, sarei però felice di accogliervi per un primo appuntamento per poter vedere se posso essere d'aiuto a vostra figlia o a voi genitori per aiutarvi ad adottare lo stile educativo più adatto al caso resto a disposizione per un primo appuntamento.

GC

Carissima Giuliana,

capisco la sua preoccupazione rispetto a questa situazione. Quello che è accaduto è sicuramente grave, e la prima cosa importante da fare è non minimizzare l'accaduto, ma anche cercare di comprendere le motivazioni dietro questo gesto.

Ciò che ha descritto suggerisce che sua figlia potrebbe stare affrontando emozioni e frustrazioni che non riesce ancora a gestire o comunicare in modo corretto.

Ciò che posso consigliarle è di ascoltare sua figlia rispetto all'accaduto senza giudicarla: è fondamentale che non si senta subito accusata, ma che possa spiegare il proprio punto di vista. Provi a creare un momento di dialogo dove possa esprimere ciò che ha vissuto, sentito e pensato prima di compiere l'atto violento. È importante che non si senta solo sotto accusa, ma che possa essere supportata nel comprendere il proprio comportamento e la pericolosità del suo gesto.

Inoltre, lei dice che sua figlia ha spiegato che il compagno da mesi la insulta e le fa sgambetti: questo può essere un segnale del fatto che stia accumulando frustrazione e rabbia, ma che non abbia trovato il modo giusto di affrontarle.

È molto importante che sua figlia impari a gestire le emozioni in modo sano. Potrebbe essere utile, insieme ad un professionista, aiutarla a comprendere le proprie emozioni e a imparare a reagire in modo costruttivo a situazioni conflittuali.

Per concludere, le consiglio di essere presente e disponibile per lei in modo che si senta supportata in questo processo di crescita e di cambiamento: i ragazzi di 12 anni sono in una fase critica del loro sviluppo emotivo e relazionale, quindi il suo sostegno può fare una grande differenza. Essere un genitore in questi momenti può essere difficile, ma il fatto che lei stia cercando aiuto e stia affrontando il problema è già un passo molto positivo.

Un caro saluto 

Dott.ssa Elisa Scuderi

Dott.ssa Elisa Scuderi

Genova

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Buon giorno Giuliana. Sono molte le cause di un comportamento come quello descritto e per citarne alcune si può pensare ad una rabbia repressa o a frustrazioni personali non ben definite, oppure ad un contesto di bullismo, oppure ad aspetti conflittuali con il fratello, oppure ad una non percezione dell'intensità degli impulsi aggressivi ed anche altro che ora non elenco. In base a quello che scrive, il vostro atteggiamento di genitori sembra corretto. Per sapere cosa fare, anzitutto si dovrebbe esaminare il contesto familiare e la storia di sua figlia, parlandone con i genitori. Tante volte basta questo per individuare la soluzione. Solo successivamente, se ritenuto necessario, sua figlia potrà essere sentita da uno psicologo infantile.

Gentile Giuliana,

sono episodi senza dubbio estremamenti preoccupanti per i genitori. Da quel che lei scrive sembra che sua figlia abbia accumulato frustrazione e rancore nei confronti di questo compagno. Consiglio una prima seduta con i genitori di parent training per comprendere meglio la situazione ed avere un quadro preciso delle relazioni familiari, scuola-famiglia e con i pari. In secondo luogo potrebbe, se necessario, esserci una presa in carico della figlia per capire meglio la sua rabbia, la gestione dei comportamenti impulsivi e la possibilità di esprimere emozioni difficili in forme più adattive.

Resto a disposizione,

Un caro saluto

Dott. Marco Albiero, area clinica ed evolutiva

Dott. Marco Albiero

Dott. Marco Albiero

Trento

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