Gentile Alessandra,
suo figlio lo descrive come violento da tempo. Da quando lo è? Cosa era capitato nella sua vita? Ci sono stati dei cambiamenti? E' aumentata l'aggressività in casa dopo la scoperta della sua malattia? Come è stata vissuta la sua infanzia? L'ingresso in adolescenza? Ha amici con cui può confidarsi?
Mi spiace venire a conoscenza di questa notizia triste molto triste, come ha ha reagito lui alla scoperta della sua malattia? Come glielo avete fatto sapere? Cosa intende per ragazzo aggressivo? Cosa fa? Sembra che stia buttando fuori rabbia o insicurezze interne. Lo fa solo con voi o si osserva anche in altri contesti?
Se così fosse sembrerebbe più una situazione dove in realtà si sente protetto da voi perché sa che voi comunque ci siete e sta un po' mettendo alla prova la sua e la vostra "forza" forse anche "pazienza".
Invece che proporre una terapia individuale a suo figlio, anche se sarebbe la più elettiva, essendo che in questi incontri lui sarebbe accolto, avrebbe la privacy per ciò che dice, non verrebbe giudicato (aspetto che non si osserva mai nella nostra vita quotidiana), ecc. valutare una terapia famigliare dove proponete che siete lei e papà che avete bisogno del suo aiuto? Iniziando piuttosto già a dirlo a vostro figlio e provando a fare degli incontri dove verreste supportati in questo momento educativo e relazionale difficoltoso?
Se vorrà rispondere in privato alle domande poste riuscirò a darle maggiori rimandi. In base a ciò che lei scrive non mi sono totalmente chiare tutte le dinamiche e preferirei avere maggiori dettagli per essere il più chiara possibile.
Resto disponibile per informazioni, domande o se volesse richiudere una consulenza online.
Dottssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a: Torino, Collegno e modalità online