Ho un figlio di 15 anni violento e aggressivo. Come posso aiutarlo?

SONIA

Da circa 2/3 anni vivo in una situazione da incubo.. ho un figlio (15 anni appena compiuti) che pian piano sta rendendo la vita familiare un incubo.
Molto intelligente e capace, in questi anni si è dimostrato ottuso, insofferente e indifferente.. Ha un rapporto difficile con il padre e questo ha ulteriormente peggiorato tutto.. parolacce, minacce, ma anche insulti, spinte .. con il padre sono arrivati più volte alle mani e io sono disperata. Inutile essere di polso, inutile arrabbiarsi o mantenere la calma.. così come punirlo o cercare di parlare. Inutile.. le sue esplosioni di rabbia spesso scaturiscono da futili motivi.. Ma è incontrollabile.. non sente ragioni e siamo noi colpevoli di ogni cosa. Si arrabbia anche con il fratello minore, che oltre ad essere ricoperto di insulti quotidianamente, è anche vittima di ogni dispetto. Ne è sempre stato geloso. E sottolineo in maniera insensata..Lui tra i due è quello che ha ricevuto di più.. è vero però che il fratello ( ha 11 anni) essendo più dolce e ubbidiente viene giustamente ripreso raramente ..
Io non so davvero più cosa fare..
Le offese sono irripetibili e le minacce spaventose.
Mi chiedo se una terapia può essere un valido aiuto
O se debba rivolgermi alla polizia per salvaguardare la nostra incolumità.
Ho bisogno di un vostro aiuto.
Grazie

8 risposte degli esperti per questa domanda

Salve.

una terapia in questo caso familiare sarebbe più indicata, può senz’altro aiutare moltissimo in questi casi. E’ Evidente che queste esplosioni di rabbia per futili motivi nascondono vissuti che si sono trascinati ed amplificati nel tempo magari anche solo per una difficoltà comunicativa o per questioni che non si sono affrontate nel modo più adeguato. Una psicoterapia sistemico relazionale e’ senza dubbio perciò la più indicata. Auguri

Salve.

una terapia in questo caso familiare sarebbe più indicata, può senz’altro aiutare moltissimo in questi casi. E’ Evidente che queste esplosioni di rabbia per futili motivi nascondono vissuti che si sono trascinati ed amplificati nel tempo magari anche solo per una difficoltà comunicativa o per questioni che non si sono affrontate nel modo più adeguato. Una psicoterapia sistemico relazionale e’ senza dubbio perciò la più indicata. Auguri

Buongiorno, 

volevo sapere innanzitutto se suo figlio ha questi problemi anche all’ infuori del contesto familiare come ad esempio a scuola o nella rete amicale. Da capire inoltre e indagare la relazione con il padre: come mai è così difficile? Le consiglieri di cercare un aiuto per il figlio attraverso uno psicoterapeuta che sappia valutare se in suo figlio c’e Un disturbo oppure una difficoltà relazionale. Da lì e di conseguenza estenderei il percorso psicologico all’intera famiglia. 

Cordialità 

Cara Sonia, mi sembra di capire  che suo figlio stia urlando a gran voce la sua rabbia, che da come descrive sta prendendo forme ingestibili. Evidenzia un alto livello di aggressività e la fatica che fate nel gestire tali dinamiche. Per rispondere alla sua domanda penso che una psicoterapia sia assolutamente un valido aiuto, e una "terapia familiare" potrebbe aiutare tutto il nucleo a trovare delle soluzioni per affrontare il disagio che state vivendo in questo periodo. 

Dott.ssa Maria Laura Muroni

Dott.ssa Maria Laura Muroni

Sassari

La Dott.ssa Maria Laura Muroni offre supporto psicologico anche online

Gentile Signora Sonia,

la mia personale impressione è che suo figlio non sia violento o aggressivo, ma in verità molto arrabbiato. Di una rabbia viscerale, di quelle covate dentro per anni oppure frutto di una grande delusione.

Provo a darle una possibile ipotesi, del tutto immaginaria, mi creda, ma giusto per esser chiaro.

Immagini di aver amato e creduto per tanto tempo in qualcuno, di aver preso per buona ogni sua parola, di aver provato a giustificarne ogni comportamento facendolo comunque rientrare, in un modo o nell'altro, nell'ambito di una possibile fiducia. E di aver visto quel qualcuno deluderla sistematicamente, smentendo coi fatti ciò che era stato promesso nel tempo a parole. Lei come si sentirebbe, a 15 anni... Capace di mentalizzare un simile stato d'animo o semplicemente su tutte le furie...

Non sto dicendo che questa sia la sua situazione. Non ho idea di quale sia effettivamente la sua situazione, quello che lei giustamente può descrivere è il sintomo di una situazione, per come il sintomo si presenta.

Avete provato a parlare con il ragazzo? A chiedergli cosa c'è che non va? Perché da quello che lei descrive sembra non stia rovesciando la tavola solo con voi ma anche con sé stesso, sembra si comporti, psicologicamente parlando, come uno che sta prendendo a martellate i muri di casa e intendo la mazza dei muratori, non il martello per piantare il chiodo del quadro da attaccare alla parete.

Non le sto proponendo qualcosa di facile, le sto mettendo davanti una possibile via e mi creda al momento non ne so più di lei dato che sulle sue parole mi sto basando.

Però... Siccome siamo tutti esseri umani e credo che il rispecchiamento sia molto importante mi permetta di raccontarle un piccolo aneddoto personale che spero possa aiutarla.

Vede io persi mio padre per un incidente quando avevo solo 10 anni. Dal giorno del suo funerale in poi l'unica frase che sentivo dire era che "la vita comunque va avanti". Per me non era vero. La vita andava avanti per gli altri. Per me si era fermata con mio padre. E vedere il mondo intorno andare avanti continuando a cantarmi quella stessa canzone era parecchio frustrante, la mia vita era cambiata di colpo in maniera sostanziale e vedevo - con l'intelligenza di un ragazzino - che tutti andavano avanti come nulla fosse.

Io mi sentivo molto, molto arrabbiato. Con chiunque e qualsiasi cosa.

Spero di esserle stato utile.

Un cordiale saluto

Buongiorno,

l'adolescenza può rappresentare un periodo di crisi per una personalità in fase di formazione quindi il suo porsi magari anche in maniera eccessiva potrebbe essere un modo per contrastare una crisi interiore.

D'altra parte non sarebbe male magari proporre un consulto da uno specialista psicodiagnosta, in special modo se in famiglia ci sono stati casi di disagi a livello relazionale e situazioni di conflittualità

Spero di esserle stata di aiuto

Saluti

Cara Sonia, 

L'impressione che ho avuto leggendo la tua mail è che tuo figlio in famiglia abbia veramente il coltello dalla parte del manico. Ora è difficile capire le motivazioni di questo comportamento aggressivo, sta di fatto che ha bisogno di un contenimento. Ovviamente la sua motivazione a rivolgersi ad uno psicologo sarà pari a zero, ma dovete assolutamente aiutare vostro figlio che sta esprimendo un disagio. Una buona soluzione potrebbe essere una terapia di tipo familiare. Un caro saluto 

 

Buongiorno Sonia,
crisi di identità e conflitti genitoriali sono momenti fisiologici legati al periodo dell’adolescenza e a tutto ciò che ne consegue, certo è che ci sono anche dei limiti: terrorizzare e minacciare il fratello e la madre e arrivare alla mani con il padre rientrano nelle problematiche considerate tra quelle da tenere certamente sotto controllo in questo periodo delicato.
Sicuramente una terapia psicologica potrebbe aiutare suo figlio a controllare e gestire la rabbia, ma anche a capire da cosa scaturisca e perché. Allo stesso tempo è importante anche una consulenza per voi genitori. Così che possiate essere seguiti e sostenuti nel vostro ruolo genitoriale. Potrebbe tentare ad esempio con un percorso sistemico relazionale che aiuti ognuno a superare questa delicata situazione familiare.

 Flavia Ilaria Passoni

Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

Flavia Ilaria Passoni offre supporto psicologico anche online