Buongiorno, mio fratello ha circa 40 anni e ha sofferto in passato di disturbo ossessivo compulsivo. Dovrebbe prendere psicofarmaci ma nessuno per ora è riuscito a convincerlo. Ha vissuto circa 10 anni da solo, ma poi ha lasciato la sua casa perchè litigava con i vicini e diceva che non voleva più stare nel nostro paese. E' andato a vivere nella casa di un altro mio fratello che nel frattempo era all'estero. Ora che questi è tornato, è venuto a vivere con i miei genitori. Io ho circa 25 anni e quest'anno sono stato anche io all'estero, ma ora sono tornato anche perchè mi sono accorto che la situazione psicologica di mio fratello è peggiorata. Incolpa i miei genitori di tutti i suoi mali, pretende che non mangino in casa a mezzogiorno, e nei giorni in cui qualcosa aumenta la sua frustrazione comincia a minacciare ripetutamente di "fare fuori" tutti i membri della famiglia. Ieri è arrivato a puntarmi contro un coltello da tavolo. La minaccia non è stata realmente pericolosa, penso che il suo stato di frustrazione e odio lo spinga a voler suscitare della paura per sfogarsi in qualche modo con noi. Comunque la situazione crea angoscia in tutti, tanto che la notte i miei si chiudono in camera. Stanotte è entrato in camera mia (poichè si addormenta sul divano e poi verso le 3 sale in camera) e ha impugnato una forbice mimando il gesto della coltellata. Durante il giorno tira ripetutamente dei pugni sulle spalle di tutti. A me questi non fanno male ma i miei sono abbastanza anziani. Non c'è nessuno in casa che riesca purtroppo ad avere un reale dialogo con lui. Ho cercato nei giorni scorsi di assecondare alcune sue richieste, come mangiare fuori a pranzo per fare qualcosa, ma poi una volta saliti in macchina mi stava portando contro il mio volere a fare una commissione e sono sceso dalla macchina. Ieri poi ho rifiutato di svolgere attività sportiva con lui, motivando ciò come una sorta di punizione per i pugni che aveva dato a pranzo a mia madre. Come possiamo agire? Se gli si risponde si alimenta l'escalation, credo, ma anche subire le sue minacce e i suoi capricci non penso vada bene. A chi possiamo rivolgerci? Se chiamassi delle autorità penso si mostrerebbe tranquillo: con gli estranei dissimula sempre il suo comportamento. Inoltre poi temiamo che se anche chiamassimo l'ambulanza (come ci ha consigliato la psicologa) e questa lo portasse via (anche se non so sinceramente se questo sia possibile) il suo senso d'ingiustizia subita aumenterebbe e così il suo rancore.