Salve, scrivo per la situazione incredibilmente anomala e distruttiva che vivo a casa mia, riguardo mia sorella, che ha un ritardo mentale grave (QI 35) causato da una malattia genetica rara. Ha la psicologia e maturità mentale di una bambina di 4 anni, ma ne ha 27.
La mia famiglia è estremamente disfunzionale e ciò ha portato mia sorella negli anni a diventare sempre più violenta, distruggendo con cieca furia qualsiasi cosa, urlando più forte che può, laddove mia madre non si sottomette alle sue richieste anche minime o laddove io per sbaglio cammino in un punto della casa in cui c'è anche lei, o laddove mio padre potrebbe "vederla" (pur vivendo nella stessa casa non la vede da molti anni), o laddove persone in giro possono "vederla" quando è in auto, o di essere "vista" dai gatti. Ha questa ossessione di essere "vista" (ma in realtà di essere "giudicata") perché mio padre è una figura terrorizzante ultra-giudicante ed inflessibile, di cui anche mia madre è terrorizzata. Con gli anni si è leggermente ammorbidito ma pur resta un uomo intrattabile, rude, campagnolo, disgustato da qualsiasi cosa non sia "pratica" e generalmente insensibile. Tuttavia non vede mia sorella da anni e non le ha rivolto la parola da molti più, proprio perché altrimenti chissà cosa succede. Mia sorella ha interiorizzato la figura giudicante di mio padre sia da più piccola sia soprattutto nel vederlo interagire con me / mia madre / altri, e sia attraverso mia madre che indirettamente le ha "insegnato" ad esserne impaurita come lei (mio padre non ha mai fatto violenza fisica su mia madre nè direttamente insultata, ma è sempre stato estremamente giudicante/mortificante, imprevedibile, e autoritario e con altissime pretese).
Io, che non ho mai fatto nulla a lei se non rimasta passiva alla situazione, ho altresì perso ogni qualsivoglia empatia verso di lei poiché sono dovuta andare a stare in un'altra casa del cortile, in quanto prima fosse ormai diventato difficilissimo anche solo andare in bagno o a mangiare, rimanendo per lo più segregata nella mia stanza e pure obbligatoriamente con la musica alta sparata nelle orecchie così che mia sorella potesse spiare spesso e notare che non potessi "sentirla". Se non avevo la musica sparata e lei se ne accorgeva, significava distruggere qualche oggetto o dare pugni su mobili o porte. Figurarsi incontrarmi andare in bagno o a mangiare e perciò dovevo sempre fare un'attenzione assoluta ad ogni mio movimento, non potevo neanche tossire e quant'altro. Ora vivo nettamente meglio da sola (casa di 3 piani vuota, stesso cortile), ma quando vado nell'altra casa devo comunque fare un'attenzione assolutamente chirurgica a tutto ciò che faccio. Giusto ieri, che ho cercato mia madre nell'altra casa e mi sono imbattuta in mia sorella, ha distrutto un oggetto in ceramica con violenza, che poi mia madre si è apprestata a raccogliere con positività come se fosse tutto sereno e normale. Distrugge cose più o meno 4 volte la settimana, urla che è "colpa sua" e di voler morire, per vittimismo. A volte distrugge cose mentre io sono in quella casa apposta per poi dire a mia madre che è "colpa sua" e che io "sono cattiva con lei" perché "l'ho sentita". Molto spesso non vi è una causa precisa, ma si inventa una paranoia riguardo qualcosa presumibilmente nel passato o nel futuro di qualcuno per strada che l'avesse vista o giudicata e perciò decide imprevedibilmente di distruggere casa. Queste distruzioni comunque sono spesso volte a massacrare mia madre psicologicamente come a darle la colpa di tutto (che lei infatti assorbe e non rigetta mai), così mia madre cerca di farla calmare, poi torna a fare quel che fa e mia sorella ricomincia, a volte per ore.
Io sono anche una figura sicuramente che le "ricorda" mio padre in quanto, anche se del tutto passiva e senza reazioni alle sue violenze, sono altresì una persona rigida e fredda, molto maschile mentalmente, inespressiva (in generale, sono sempre stata una persona anaffettiva che ricerca la solitudine, fortemente razionale e sicuramente con o l'asperger o il disturbo schizoide di personalità, inoltre soffro di depressione grave da anni, non trattata).
Mia sorella parla soltanto con mia madre e rimane per lo più nella sua stanza, generalmente si occupa di gettare via oggetti o distruggerli oppure di iniziare ad assillare mia madre con capricci creativamente assurdi (esempio: qualche giorno fa, ha richiesto a mia madre che alcune luci di Natale vecchie appese da lato a lato della strada fossero rimosse; mia madre le ha tagliate dal nostro lato e poi si è arrampicata con la scaletta per tagliare l'altro, ma non ci arrivava del tutto e ha tagliato più corto lasciandone due appese giù; mia sorella, quindi, che osservava dalla finestra, poiché il compito non è stato completato ha distrutto qualcosa in casa e si è messa ad urlare di rabbia più forte che poteva).
Un caso estremo è accaduto quando vivevo ancora lì ed ho dovuto chiamare un'ambulanza perché mia madre non c'era per 10 minuti e mia sorella, a caso, ha iniziato a distruggere ogni cosa in casa: stoviglie, elettrodomestici, soprammobili, contenitori per cibo ecc, urlando fortissimo e sbattendo muri e mobili per diversi minuti. Quelli dell'ospedale l'hanno trovata nuda con i capelli tagliati a 0 e strappati, seduta in bagno, ma placida. Portata in ospedale hanno fatto solo una visita breve e inutile nella quale lei è rimasta tranquilla tutto il tempo (fu questo il punto di rottura dove decisi di andare a stare altrove).
Da considerare: mia madre è una santa donna sottomessa ed asservita senza valore personale che non mostra mai segni di cedimento e sempre con cura e calma asseconda tutto ciò che mia sorella fa (anche perché se non lo fa, abbiamo visto cosa succede, un giorno ha anche distrutto con un calcio il finestrino dell'auto perché mia madre non aveva tempo per fare una deviazione richiesta da mia sorella), e così è con chiunque, con me e con mio padre. Tuttavia mia madre è anche una donna poco intelligente, si sbaglia spesso, non si ricorda le cose, non capisce bene la burocrazia nè la tecnologia, è in burnout, e soprattutto NON vuole in alcun modo mettere mia sorella in un centro neanche diurno e quando ha avuto colloqui con psichiatri e neurologi ha sempre estremamente minimizzato la situazione.
Ora, dopo che faremo delle visite in un centro cefalee che ho imposto a mia madre (ha mal di testa forte e non è più possibile fare lunghi viaggi in auto, inoltre se non ha una terapia non l'accetterebbero comunque in nessun centro), devo anche imporle qualcosa che riguardi un percorso psicologico per mia sorella, perché in nessun centro la prenderebbero in questo stato e comunque mano a mano la casa si distrugge e diventa spoglia.
Il problema è che il percorso sarebbe molto lungo, prendiamo già circa 600 al mese per mia sorella dallo Stato ma non potremmo pagare visite che non siano convenzionate e sicuramente andare in ospedale dove lo psicologo cambia ad ogni seduta non è assolutamente utile.
Inoltre serve una figura che possa avere a che fare anche con il caso di mia sorella, che ha ritardo mentale.
Da considerare che la situazione è sempre sul punto di precipitare nel caso in cui, per sbaglio, un giorno mia sorella fosse "vista" da mio padre, poiché mio padre non può tollerare proprio l'esistenza di mia sorella nè la considera totalmente un essere umano ed anche lui è una persona imprevedibile e violenta caratterialmente, perciò potrebbe reagire ai segni di rabbia di mia sorella se li sentisse e causare una reazione a catena. Mia madre è quindi schiacciata fra due poli di terrore in casa sua ed io sono l'unico suo punto di riferimento, nella vita. Mio padre porta soldi a casa stabilmente e mia madre non è comunque in grado di essere indipendente perché troppo ignorante per gestire burocrazia o lavoro e impaurita da tutto ciò che è nuovo.
Che cosa bisogna fare per ottenere una terapia psicologica per mia sorella convenzionata completamente dallo Stato, sempre con la stessa persona e che questa sia anche qualificata per casi di ritardo mentale? E' possibile a domicilio, visto che non possiamo spostarci per lunghi tratti? Alla peggio, quanto verrebbe a costare? (io comunque so già che la mia vita ruoterà tutta attorno a questa cosa e che dovrò pagare parecchio sia per mantenere i miei fra qualche anno appena mio padre andrà in pensione, sia per mia sorella, e non avrò mai un'indipendenza economica, ma non riesco ancora ad accettare questo destino e preferisco riuscire a fare di tutto per non pagare, o il meno possibile).
Rivolgersi al medico non serve granché perché le soluzioni che ci può consigliare sono per minori e l'ospedale non è assolutamente utile. Uno psicoterapeuta classico (privato) non penso possa occuparsene per via del ritardo mentale. Inoltre dev'essere una persona fortemente accondiscendente e morbida, altrimenti a casa gli effetti si vedranno.
La terapia famigliare è assolutamente impossibile, mio padre è disgustato ed alterato anche solo se qualcuno pronuncia la parola "psicologia" o menziona cose che non sono materiali.