La mia ex ragazza soffre ormai da due anni di problemi alimentari

Gianluca

Buongiorno, vi chiedo aiuto perché sto vivendo una bruttissima situazione. La mia ragazza, ormai ex, soffre ormai da due anni di problemi alimentari. Mangia solo poco pesce o riso in bianco, adesso pesa 38 kg ed era arrivata a pesarne anche 34. Fa tutto a pezzi piccoli e mangia lentamente. Mi aveva da tempo confessato che in famiglia c'erano tensioni e che non stava bene ma non poteva andarsene per via dell università.. Ormai vicina alla laurea mi ha lasciato per concentrarsi solo sullo studio, e al raggiungimento del suo obiettivo. Mi ha detto anche che non può darmi le attenzioni che mi merito. Ho sempre insistito sul mangiare di piu' forse mettendola anche a disagio. Vorrei farmi sentire ma non so cosa fare, avendomi detto che è fatta per restare da sola, vuole restare da sola e pensare solo allo studio. In adolescenza ci era già passata arrivando ad essere ricoverata. Non so più cosa fare mi sento di non avere fatto abbastanza per aiutarla, vorrei aiutarla adesso, io non voglio rinunciare a lei è una persona straordinaria. Grazie per l'attenzione..

20 risposte degli esperti per questa domanda

Salve Gianluca, da quello che scrive non capisco se la ragazza è disponibile a farsi aiutare oppure no, mi pare di capire di no. Non so quanto è alta, ma certamente il peso è molto basso e in queste situazioni il ripristino di un peso compatibile con la salute è la priorità, perchè i sintomi del digiuno producono una situazione estremamente negativa, un circolo vizioso che va interrotto. Lei fa bene a mantenere il contatto, ma è negativo focalizzare l'attenzione sul problema "cibo" e/o "peso", è negativo che ogni pasto diventi momento di tensione. Però può parlare con lei della sua salute e del disagio psicologico e convincerla a chiedere un aiuto professionale, non per "mangiare", ma per "stare bene in salute", lei ha sicuramente sintomi fisici importanti. Tra l'altro a questi livelli di peso, sarà molto difficile che riesca a mantenere livelli di concentrazione intensi per lo studio, cioè per il suo progetto di laurea. Per aiutarla a capire la situazione, tenga presente che è il disturbo che le impone comportamenti che risultano incomprensibili per le persone intorno.

La ragazza non accetterà di andare da un medico (che deve essere specialista nei disturbi dell'alimentazione, mi raccomando) per ingrassare, questo le deve essere chiaro. Cerchi di capire se qualcuno dei suoi familiari può essere utile, se si rendono conto della gravità della situazione ed avere con lei un dialogo utile a convincerla a curarsi. Carissimi auguri

Dott.ssa Lia Cama

Dott.ssa Lia Cama

Forlì-Cesena

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Buongiorno  Gianluca,

capisco la sua preoccupazione, il disagio che ha descritto sembra essere  anoressia. Purtroppo  le persone che ne soffrono fanno molta fatica a riconoscerlo come un problema e soprattutto a chiedere aiuto. Anche se comprensibile, non è d’aiuto insistere perché mangino, come lei ha giustamente notato questo crea maggior imbarazzo e chiusura. Infatti il sintomo, la restrizione alimentare, potrebbe essere un modo che la sua ex fidanzata adotta per mantenere il controllo sulla sua vita ed allontanare dalla sua mente angosce percepite come intollerabili. Forse mangiare poco la fa sentire forte e potente, perdendo di vista che in realtà si sta indebolendo sempre di più e che la sua salute è seriamente a rischio.  E’ particolare il fatto che tale disagio si sia ripresentato in un momento delicato della sua vita, quando sta per concludere gli studi universitari e quindi intraprendere un cammino di autonomia e separazione dai genitori, il cui rapporto sembra essere segnato da tensioni.

Comprendo quanto questa situazione la allarmi e quanto desideri poterla aiutare. Innanzitutto non si faccia colpe e non si scoraggi, continui a mantenere un rapporto con lei, facendole sentire che lei c’è e che è seriamente preoccupato per la sua salute. Tenga presente che le persone con problemi alimentari spesso temono molto la relazione con l’altro, di esserne dipendenti e, nello stesso modo in cui rifiutano il cibo, vivono come pericolose le relazioni di vicinanza affettiva (di cui però hanno anche un grande bisogno). Quindi per poterla aiutare si ponga come una persona presente, che c’è per lei, senza però essere eccessivamente invasivo. L’obiettivo è aiutarla a capire che ha urgente bisogno di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specialista in disturbi alimentari o ad una struttura ospedaliera specializzata. Mi contatti pure se ha bisogno di ulteriori informazioni su come muoversi.

Un caro saluto.

Buongiorno Gianluca,

la situazione che sta vivendo ultimamente è comune a molte persone. Non è semplice essere legati a una persona che non vuole farsi aiutare perché questa condizione ci fa sentire impotenti. Inoltre è normale che lei sia preoccupato per la sua ragazza di cui ne è innamorato.Tuttavia io mi soffermerei sulla  sua sensazione di non aver fatto abbastanza in una situazione che non dipende da lei e il perché si sente così responsabilizzato. Le consiglierei di rivolegersi ad uno psicologo per poter capire e gestire meglio questo suo stato d'animo che la sta consumando perché il miglior modo per essere utili agli altri è imparare a capire e gestire se stessi.

Buongiorno, in riferimento alla sua richiesta c'è da chiedersi quale possa essere la reale ragione del comportamento alimentare della sua ex ragazza. Si può presumere infatti che puntare l'attenzione sulle sue abitudini alimenari possa condurre ad un effetto opposto a quello desiderato, infatti spesso un comportamento è solo segno di un malessere o disagio in particolari ambiti di vita. Il consiglio che posso dare si limita solo a invitarvi ad aiutare la ragazza a rendersi conto che ha un disagio che non è strettamente associato al cibo, ma che trova espressione nelle restrizioni alimentari. Può essere utile aiutare ad comprendere che può essere utile richiedere un aiuto esterno da parte di una fiugura professionale che aiuti ad avere comprensione di quale possa essere la reale motivazione di un determinato modo di essere.

Ritengo che un sintomo (disturbo alimentare) sia solo segnale ed espressione di qualcosa di più profondo, della mancanza di benessere; elimare ilo sintomo è poco risolutivo se non si comprende di cosa è espressione.

Mi rendo disponibile per ulteriori chiarimenti

Caro Gianluca, penso che Lei abbia già fatto il possibile! I disturbi alimentari sono assai complessi e si legano alle dinamiche familiari. L'unica cosa che può fare e vedere se la Famiglia accetta una psicoterapia che coinvolga tutti i membri; consiglio di cercare un terapeuta ad indirizzo Sistemico Relazionale della Vostra zona.

Si faccia sostenere anche Lei; cerchi di capire quali bisogni profondi la portano ad una relazione che si basa sull'aiuto. Per aiutare gli altri dobbiamo stare bene prima noi, altrimenti i livelli si confondono.

 

Puoi aiutare la tua ragazza solo convincendola a fare una Psicoterapia atta a debellare definitivamente tutte le frustrazioni della sua vita causa dei suoi Disturbi Alimentari , possibilmente resettandola tramite l'Ipnosi Terapia. Falla visitare da uno Psicoterapeuta nella tua zona di residenza. Per ulteriori delucidazioni puoi telefonarmi. Auguri Cordialmente

Dott. Artabano Febo

Dott. Artabano Febo

Pescara

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Gentile Gianluca,

l’anoressia ha sempre alla radice, tra l’altro, qualche relazione significativa ( di solito in ambito familiare)che non funziona bene ed i comportamenti tipici che hai descritto lo confermano.

Da parte tua, oltre a starle vicino e a rassicurarla ( senza parlare del cibo e tanto meno insistere perchè si alimenti di più) puoi solo suggerirle di farsi seguire sia da un punto di vista medico che psicologico, perchè da sola la persona anoressica non riesce ad uscire dal problema. Occorre infatti risalire alla o alle cause profonde ed avviare un lungo percorso di cambiamento interiore che consenta anche il superamento delle difficoltà.

Cordiali saluti.

Buongiorno Gianluca, comprendo la sua preoccupazione in quanto le sue parole denotano molta sofferenza. Credo che Lei abbia fatto e stia facendo molto per la sua ragazza. In questi casi un intervento psicoterapeutico sarebbe indicato, ma la motivazione per intraprendere un percorso di questo tipo dovrebbe partire dalla sua ragazza, altrimenti sarebbe vano ed inefficace. Chi soffre di disturbi alimentari, spesso vuole mantenere una distanza con chi gli sta intorno, teme il giudizio degli altri e l’invadenza, vuole dimostrare di cavarsela da solo: questi aspetti, che ho potuto rintracciare nel suo scritto, possono spiegare il comportamento della sua ragazza. Non so se posso esserLe stata utile, nel caso volesse ulteriori chiarimenti, mi può contattare nuovamente. Cordiali saluti,

Le problematiche psicologiche individuali possono interferire negativamente capacità delle persone ad instaurare e far progredire relazioni affettive significative. A volte, queste problematiche portano anche ad interrompere relazioni valide e importanti spingendo l'individuo a rinchiudersi sempre di più in un progressivo isolamento.

La ragazza in questione sembra indirizzata proprio come sopra detto. Va aggiunto che la compresenza di una condizione che fa pensare all'anoressia può far preoccupare.

È comprensibile, quindi, l'apprensione di Gianluca che vorrebbe ricontattarla ed aiutarla.

L'amore e la buona volontà, però, non sono sufficienti e stare al fianco di una persona con una situazione simile  non è facile ma al quanto stressante.

Gianluca può starle vicino e condividere il piacere di una buona relazione, e questo potrebbe essere già molto, ma non credo sia in grado di farsi carico di lei ed aiutarla più di tanto.

Credo che un tentativo di ricontattarla per continuare la relazione possa essere fatto, ma ritengo anche che in questi casi sia raccomandabile che la ragazza intraprenda un serio percorso psicoterapeutico.

Gentile Gianluca, credo che sia importante cercare di indirizzare la tua ex verso un centro specializzato in disturbi alimentari al più presto. Potresti suggerire di rivolgersi al suo medico di famiglia in modo che possa indirizzala verso quello più vicino alla sua zona o rivolgersi a chi l'ha aiutata in passato. Un intervento di esperti della salute però in questo caso è assolutamente necessario e immagino che la ragazza sia già seguita.

buon giorno,

il problema alimentare interessa sempre molte aree della sfera personale di un individuo pertanto anche la rezione di tenere lontano chi magari si è reso conto del problema è un aspetto della problematicità. dovrei averere maggiori informazioni corporee per comprenderne la gravità, ma essere arrivata ad un peso di 38 kg, a meno che non è di statura molto bassa è già elemento di grave problematicità. quello che sento di poterti consigliare è cercare di starle vicino nel modo in cui lei preferisce e d'altra parte provare a creare rete intorno a lei, magari attraverso la propria famiglia di origine.

distinti saluti

Per prima cosa non si senta in colpa per non aver fatto abbastanza.

Purtroppo le persone che vivono momenti di crisi devono trovare la forza di farsi aiutare da soli perchè il percorso che intraprendono sia davvero efficace. Lei può suggerire di cercare un aiuto e magari provare ad avvicinarla a uno specialista facendo un pò da tramite.. Evitando di parlare direttamente delle difficoltà alimentari ma provando a rileggere il problema come difficoltà di entrambi, chiedendo quindi di provare a rivolgersi insieme allo psicologo che poi potrà suggerire come proseguire con un eventuale percorso individuale.

Caro Gianluca è lodevole il suo interesse, ma non si può imporre il proprio aiuto o sostegno ad una persona che non vuole. Chiaramente stiamo parlando di un disturbo alimentare serio, secondo la sua descrizione, quindi deve rivolgersi ad un centro specializzato o un terapeuta esperto in questo, meglio uno psicoterapeuta familiare visto che ci sono questioni familiari. Lei, purtroppo, in questo momento, deve farsi da parte. Saluti

Salve,sicuramente la sua ex fidanzata ha un problema alimentare che non va sottovalutato. Purtroppo non è però lei che deve risolvere tale problema in quanto di difficile gestione e risolvibile solo da un professionista. Credo che anche lei abbia bisogno di un supporto,uno sfogo per parlare del suo stato d'animo,in quanto le persone con problematiche alimentari spesso scaricano addosso ai famigliari molte tensioni e angosce che possono arrivare a soffocare.

Lei non deve sentirsi colpevole o di non aver fatto abbastanza in quanto lei ha fatto moltissimo standole vicino e ascoltandola.

Carissimo ragazzo, l' anoressia va affrontata il cliniche specializzate, e o in terapia familiare essendo un problema molto complesso in cui lei puo' fare ben poco se non indirizzare la sua ragazza con la sua famiglia in uno di questi centri. Se ha bisogno di indicazioni precise mi scriva in privato. 

Salve Gianluca,

capisco perfettamente quanto si sente coinvolto e perchè ha così a cuore questa ragazza. Non si capisce bene, da quello scrive, qual 'è il vostro attuale rapporto. Questo dato sarebbe importante nel valutare se e come offrirle un'indicazione. I modelli di intervento su queste problematiche sono diversi.

Ad ogni modo, io potrei suggerirvi il nome di una struttura a Milano dove potreste trovare specialisti dei disordini alimentari. Se lo desidera, può contattarmi in qualsiasi momento.

 

Gentile utente,

l'anoressia è un disturbo che può essere molto grave. La sua ragazza ha mai intrapreso una psicoterapia? In realtà dovrebbe essere tutta la famiglia ad intraprenderla poichè il trattamento individuale spesso non è sufficiente. Può essere indicato un trattamento ad indirizzo sistemico o strategico e può essere opportuno che il terapeuta veda i genitori e gli altri membri della famiglia e la sua ex ragazza separatamente. Se l'intera famiglia  ha già aderito ad un trattamento psicologico senza risultati, consiglio di cambiare terapeuta. Penso comunque che la sua presenza sia importante; anche se è stato lasciato le consiglio di continuare a far sentire alla sua ex ragazza che lei esiste ed è un punto di riferimento esterno all'ambiente familiare. Tenga presente che i punti da affrontare in genere sono relativi a dinamiche familiari per le quali è necessario uno psicoterapeuta ed esortazioni a mangiare servono a poco o magari possono essere anche controproducenti.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Gentile Gianluca, posso immaginare il tuo senso di inadeguatezza e il disagio della tua ex; i disturbi del comportamento alimentare logorando non solo il corpo di chi ne soffre, ma anche chi sta intorno generando non di rado anche grandi sensi di colpa difficili da digerire (per essere in tema!). La cosa migliore da fare è convincere almeno la famiglia a "prendere coscienza" del disagio e rivolgersi a centri specializzati dove poter contare sull'assistenza di un'équipe formata almeno da psichiatra, nutrizionista e psicoterapeuta (meglio se di stampo sistemico-familiare). L'obbiettivo è prendere in carico non solo la paziente anoressica a cui si assicura un monitoraggio dal punto di vista fisiologico, ma anche l'intero nucleo familiare che in tal senso ha l'opportunità di affrontare i propri "nodi irrisolti" di cui la paziente designata si è fatta carico... il problema della paziente anoressica è in realtà un problema della famiglia anoressica. Spero di esserti stata utile.

Buongiorno Gianluca,

leggendo la sua lettera mi è arrivata l’onda dell’amore che prova per la sua ragazza -ex ragazza. Ora è difficile aiutare chi sta male senza prendere le scosse di ritorno o addirittura essere o sentirsi tagliato fuori. Purtroppo insistere di mangiare con chi decide di fare della propria astinenza da cibo una sfida è come lottare contro i mulini a vento così che la frustrazione è in agguato per l’insuccesso e per la reciproca incomprensione:“Ma non capisci che ti voglio aiutare!”; “Ma non capisci che non voglio mangiare!”. La cosa che lei può fare è piuttosto aiutare la sua ragazza a farsi aiutare da uno specialista psicoterapeuta e a sua volta farsi aiutare da uno psicologo a starle vicino nel modo che sia su misura per entrambi.Restando a disposizione buona ripresa.

Dott.ssa Stefania Pollice

Dott.ssa Stefania Pollice

Varese

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Immagino quanta sofferenza possa causarle vedere una persona a cui si vuole bene non prendere coscienza della gravità della situazione.  Sicuramente questo quadro sintomatologico evidenzia un disturbo alimentare che non va assolutamente sottovalutato. La chiusura in se stessi, il rifiuto del cibo, l'estrema magrezza e tutta la sofferenza che l'anoressia comporta richiedono il trattamento di  uno specialista dei disturbi alimentari che sappia aiutare la sua ex ragazza in questo delicato periodo della sua vita.