La mia ragazza soffre di dca

valerio

Salve a tutti. La mia ragazza soffre di dca da sei anni. E' tutt'ora in cura, e seguita sotto terapia. Purtroppo oltre alla dca, soffre di gastrite, ernia iatale e reflusso, e ancora stiamo vedendo se è celiaca. E' una persona molto ansiosa con un passato molto burrascoso. Ha fatto passi da gigante e ora nonostante ancora non è nel pieno della forma, perchè ha il vomito spontaneo, vive molto bene rispetto a come stava in passato. In molti casi io non sono stato molto bravo a comportarmi con lei, perchè non avevo la piu pallida idea di cosa erano i dca. Ma piano piano sto capendo come ci si deve comportare e a essere delicato su certi argomenti. Purtroppo abbiamo il problema che io sono molto magro e lei va in competizione con me. E non riesce a stare con me quando facciamo l'amore oppure nel quotidiano per esempio se si siede sulle mie ginocchia. La mia magrezza gli ricorda quando stava ricoverata e stava male. Io provato a ingrassare e stavo più in carne, ma purtroppo è venuto a mancare un caro e sono risceso, E' una situazione molto difficile perchè mi sento male al pensiero che lei sta male a causa del mio fisico. Ma non voglio separarmi da lei. Aiutatemi per favore non so cosa fare

7 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Valerio,

sono la Dott.ssa Masin Anna Maria Rita. Penso che sia molto difficile stare accanto ad una persona con tanti problemi. I disturbi alimentari si basano su una personalità molto fragile causato da eventi passati pesanti e talvolta molto traumatici. Secondo me Lei necessita di un sostegno psicologico adeguato.. Mi faccia sapere.....

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Dott.ssa Anna Maria Rita Masin

Roma

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Caro Valerio,

la sua ragazza ha una storia tipica di chi soffre di disturbi alimentari e stare vicino a persone che hanno una storia del genere non è mai semplice, quindi innanzitutto voglio dirle che è normale che lei si ritrovi nello sconforto tutti i partner di persone con quel problema si ritrovano in difficoltà. Un'indicazione che mi viene da darle è quella di non cadere anche lei nel tranello di certe malattie: la sua ragazza non soffre per la conformazione fisica che appartiene a lei Valerio ma perchè ha un disturbo alimentare e lei deve sempre ricordarselo se no finisce con assecondare la malattia della sua ragazza. Poi è ovvio che lei soffre e riferisce queste cose ma sono legate alla sua malattia e non  a come è fatto lei. Purtroppo lei può offrire alla sua ragazza solo la sua tranquillità, la sua sicurezza ed accogliere anche le sue difficoltà legate alla fisicità propria ed altrui.  Si tratta di rimanere pazienti e presenti e non è facile, ma non si colpevolizzi. Se poi ritiene troppo duro questo compito e si sente spaventato o preferirebbe valutare meglio i suoi comportamenti magari chieda alcuni incontri di consulenza psicologica, potrà sfogarsi torvare indicazioni e rasserenarsi. Un saluto

Se  si riferisce a una terapia psicologica quando dice sotto cura non si capisce bene, mi rendo conto che lei si senta addosso tutto il carico e la doppia responsabilità.

Consiglio una terapia a due per i disturbi che contempla, Famigliare e di Coppia in questo caso, per approfondire le dinamiche individuali e relazionali che si intersecano tra loro.

A sua disposizione    

Dott.ssa Paola Massone

Dott.ssa Paola Massone

Chieti

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Salve Valerio

capisco la sua sofferenza e la vostra sofferenza nella coppia. Tra l'altro lei si trova anche ad affrontare un lutto.

Mi chiedo se avete mai provato a fare una consulenza di coppia, anche breve, per sostenervi, nel modo più giusto, in queste reciproche difficoltà.

L'indicazione migliore che vi posso dare è di richiedere una consulenza di coppia in cui aiutarvi e dar voce alla vostra sofferenza. Lei è un uomo coraggioso ed attento. Complimenti!

Salve

è lodevole il modo in cui lei sta accanto alla sua compagna e la supporta nel suo percorso di cura. Ovviamente ingrassare per lei non è la soluzione, bensì la sua compagna, nell'ambito del percorso terapeutico, dovrà arrivare ad accettare sè stessa e chi le sta intorno. Questo compito non spetta a lei, che deve limitarsi a seguire i suggerimenti degli specialisti che si occupano della sua compagna; le suggerisco di riferire queste sue preoccupazioni a chi ha preso in carico la sua compagna in modo da trovare insieme la soluzione migliore. Lei non deve sentirsi in colpa perchè è magro, ma deve capire che la sua fidanzata ha un problema e deve decidere se starle accanto come sta facendo o se trovare percorsi alternativi. Se ha bisogno di chiarimenti può contattarmi in privato. Auguri. 

Dott.ssa Veronica Cascone

Dott.ssa Veronica Cascone

Bologna

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Caro Valerio,

mi dispiace per la situazione difficoltosa che descrive ma mi rincuora il fatto che abbia cercato un primo aiuto qui.

Il fatto che la sua fidanzata stia migliorando e ancora in cura è molto positivo, così come la sua crescente sensibilità a determinati argomenti.

Ciò che mi dispiace invece sono gli effetti di questa “competizione” riguardo alla magrezza. Non deve obbligarsi a prendere peso con un’alimentazione inadeguata per provare a compiacere la sua fidanzata; così facendo rischia di barattare la compromissione della sua salute fisica per un flebile e solo apparente miglioramento psicologico della sua fidanzata.

Così facendo mostra di non accettare il suo corpo, proprio come lei fa con il suo. Questo tipo di comportamento, sebbene con buone intenzioni, non aiuta realmente la sua partner né la sua relazione e tantomeno giova al vostro benessere sessuale.

Le consiglio di raccontare con la dovuta sensibilità quanto questa situazione la faccia soffrire, nonostante sia dispiaciuto del possibile dolore arrecato alla sua fidanzata. Qualora questa situazione non si risolvesse e continuasse questa situazione di disagio le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per ottenere supporto in questa situazione complessa e magari delle linee guida su come affrontare più serenamente questo contesto.

Restiamo a disposizione.

 Flavia Ilaria Passoni

Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

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Caro Valerio,

è ammirevole la sua volontà di aiutare la sua compagna e capire meglio tali disturbi.

I disturbi del comportamento alimentare non sono facili da affrontare per le persone che ne sono affette e per i familiari che sono intorno. Solitamente i centri meglio organizzati prendono in cura la persona e organizzano gruppi di psicoeducazione/educazione terapeutica per familiari, per aiutarli a conoscere, comprendere e gestire al meglio la malattia e il rapporto con la persona.

Ad ogni modo come qualche collega ha già detto, forzarsi di prendere peso, seppure con buone intenzioni, non è l’aiuto di cui la sua ragazza ha bisogno, così rischierebbe di colludere con la sua malattia focalizzando l’attenzione solo  sul corpo/cibo.

Io le consiglierei di chiedere un incontro con gli specialisti che hanno in cura la sua ragazza, per esprimere i propri dubbi, anche come si sente lei in questa circostanza  e chiedere quale sia il comportamento migliore da assumere.

Ovviamente deve coinvolgere la sua ragazza e chiedere a lei il consenso di poter contattare lo specialista che l'ha in cura e decidere insieme a lui se sia opportuno fare un incontro individuale oppure alla presenza di entrambi, in quanto è uno spazio della sua ragazza e quindi in primis la decisione deve essere sua.

Qualora non abbia questa possibilità può sempre contattare uno specialista in dca (altro) e chiarire tutti i suoi dubbi.

Spero di esserle stata d’aiuto.

Saluti