Mi capita spesso di incontrare nel mio percorso di vita, e nel mio studio di psicoterapia, persone che si sentono ferme nella propria vita, perché non riescono ad uscire da situazioni in cui si sentono bloccate, provando un grosso senso di impotenza. Capiscono razionalmente la possibilità e la modalità in cui ciò può essere fatto, ma non riescono a mettere in pratica ciò che razionalmente hanno elaborato. La causa di questo immobilismo è dovuta alla paura di agire per via delle conseguenze che potrebbero verificarsi, essa svolge una funzione che affonda le origini nella storia personale di ognuno di noi, non sempre si è consapevoli di questo legame e anche se lo si conosce, non si possiedono gli strumenti per superarlo. La funzione della paura è di permetterci di attivarci per reagire sia fisicamente, che emotivamente rispetto ad una situazione di pericolo che potrebbe verificarsi. Questa reazione è utile alla nostra sopravvivenza, perché ci costringe a stare attenti e ad essere prudenti in situazioni di pericolo, proteggendoci da situazioni rischiose. Ha quindi una funzione positiva che è fondamentale per la nostra incolumità. Quando la paura diventa eccessiva, perde la sua funzione positiva protettiva, perché immobilizza e non permette di agire. Questo blocco si può espandere ulteriormente quando si comincia ad avere paura di avere paura, ovvero ci si immobilizza per evitare di rivivere un'esperienza di paura già provata.
Occorre una grande forza per uscire dal circolo vizioso delle proprie paure, e l’unico modo per sbloccare questo stato è quello di affrontarle pian piano e cercare di superarle, ciò non vuol dire cancellarle od ignorarle, ma disporsi con uno stato d’animo aperto ad incontrare la paura sul suo stesso terreno, avvicinandola e guardandola con meno diffidenza e più interesse e curiosità. Osservando attentamente la paura, possiamo capire che funzione svolge nella nostra vita, come mai si manifesta in determinati momenti e metaforicamente cosa ci sta impedendo di fare. Ci sono delle fasi nel ciclo della vita di ciascuno di noi, in cui è importante fare delle scelte per poter crescere e per farlo è necessario avere il coraggio di sperimentarsi in un terreno nuovo, di cui non si ha certezza, la paura attraverso il blocco che mette in atto, impedisce l’evolversi e la possibilità di fare nuove esperienze. Questo può avvenire perché ci si sente insicuri nell’affrontare e superare situazioni mai vissute e spesso idealizzate, che più verranno rimandate, più sembreranno difficili da realizzare; solo l’esperienza ci darà la misura reale di ciò che siamo in grado di fare e permetterà di verificare se le aspettative sono state fedeli alla realtà.
Per vincere la paura occorrerà darsene uno scopo, esso nascerà dall'atto di volontà di compiere determinate azioni, necessarie per uscire da uno stato di rassegnazione e di impotenza. L’obiettivo finale sarà quello di eliminare la paura, e ciò potrà avvenire attraverso la conoscenza delle proprie risorse interne, volte al superamento delle proprie fragilità. Lo strumento più efficace e che si può usare abitualmente per vincere la paura e, ad un certo punto, per eliminarla, è la ragione, cioè l'uso dell'intelligenza. Con la ragione possiamo valutare la nostra forza potenziale, decidere quando e come usarla, agire o resistere, o prevedere e di contro-reagire. Pensare, ragionare obiettivamente, ideare soluzioni, produrre esempi e comunicarli, organizzare gli strumenti, è certamente faticoso ma forse, alla fine, lo è meno lasciare tutto come si trova. Quando vinciamo una paura, significa che ci siamo aperti ad una nuova consapevolezza, che abbiamo fatto nostri, quegli aspetti di noi stessi e della nostra vita, che non accettavamo, anzi disdegnavamo con tanta energia e che ora siamo pronti al cambiamento.
Se da soli, non riusciamo a uscire dalle nostre paure, può essere utile chiedere aiuto a uno psicoterapeuta che potrà aiutarci ad individuare i punti nevralgici che ci bloccano nella crescita e che ci impediscono di proseguire serenamente il nostro ciclo vitale.
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