L'ansia può essere un freno alle nostre possibilità. Lo sappiamo, questa attivazione soprattutto quando non necessaria o non preparatoria diventa un fardello, un masso pesante che si posa sul nostro petto, una mano che stritola lo stomaco.
Spesso crediamo che le nostre insicurezze e le nostre ansie possono derivare da mancanza di capacità: "non riuscirò mai a superare quell'esame non sono abbastanza intelligente."
Quando ci facciamo sopraffare dalla “paura di non farcela” ecco che, l’ansia ci si rivolta contro, e in casi estremi, ci blocca e quindi, i pensieri negativi su quella situazione si avverano.
Questo è un quadro plausibile, quando le paure o le insicurezze sono associate a qualcosa di non realmente pericoloso l’ansia assume un connotato negativo, a volte patologico e fa leva sulle nostre fragilità.
La nostra sensazione sarà quella di essere incapaci e ci diremo che l’ansia è dovuta a questa nostra incapacità.
Ma non è sempre così spesso l’ansia non sostenibile nasconde in se un significato simbolico, ci sta informando che c’è qualcosa in noi che non funziona a dovere. Probabilmente l’ansia o la paura mascherano una mancanza di permessi nel soddisfare i nostri bisogni che non possiamo portare alla consapevolezza e che possono essere legati al pensiero di deludere qualcuno o ad adattamenti che abbiamo dovuto sostenere nel passato.
La nostra reazione è stata quella di trasferire queste impossibilità su qualcosa che razionalmente poteva essere plausibilmente più ansiogeno o pauroso.
Questo circolo vizioso porta a non soddisfare i nostri bisogni ed anzi a focalizzarci sulle nostre incapacità date dalla presenza della paura e dell’ansia, finendo per restringere il campo delle nostre possibilità, del nostro piacere, della realizzazione dei nostri progetti, portandoci a credere di non valere, di non essere capaci e di doverci per forza adattare a quello che il contesto ci permette.
Un esempio possono essere le difficoltà derivanti dalla paura del possibile arrivo di un attacco di panico; questo magari ci porta a limitare i nostri spostamenti in auto, a non prendere l’autostrada, magari non ci permette di accettare un nuovo lavoro che ci piacerebbe perché distante cinquanta chilometri da casa, porta a dirci che più che il nostro, "fortunato", posto di lavoro non possiamo avere, che i nostri sogni non corrispondono alle reali capacità.
Tutto questo ci farà essere insicuri, poco realizzati e infelici, donando all’ansia un potere che non le appartiene.
La psicoterapia può aiutarci in questo e far sì che il potere torni in mano nostra, che diveniamo consapevoli delle nostre scelte e che ritorniamo capaci di guidare la nostra vita. Ritrovando così la nostra autostima.
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