“Come si fa ad amare se stessi?”
Questa è sicuramente una domanda che ci siamo posti almeno una volta nella vita.
Sono molte le persone che arrivano in terapia esprimendo il bisogno di lavorare sulla propria autostima, questo desiderio è spesso accompagnato da vissuti di inadeguatezza, dal non piacersi e dalla difficoltà a realizzare i propri obiettivi; alcune persone manifestano anche difficoltà nella sfera sociale come disagio nell'interagire con persone e contesti nuovi.
Analizzando le storie personali emerge con frequenza un vissuto di non accettazione di sé nell'infanzia o nell'adolescenza; alcune persone durante il percorso terapeutico ri-contattano le sensazioni legate al rapporto con le figure genitoriali dalle quali, probabilmente, non si sono sentite abbastanza “viste” o apprezzate nella loro infanzia.
Amare se stessi vuol dire cominciare ad accettare di essere ciò che si è, smettere di desiderare di essere il proprio ideale dell'io.
Per amarsi bisogna sviluppare una sana “bene-volenza” verso se stessi, cioè volere il proprio bene.
Dobbiamo smettere di pensare che potremmo piacere agli altri solo se corrispondiamo alle loro aspettative, in questo modo finiremmo per tradire noi stessi. Ogni volta che ci muoviamo nel mondo cercando il riconoscimento e l'approvazione degli altri perdiamo il contatto con noi stessi e con i nostri bisogni più profondi.
Solo se riusciremo a smettere di voler piacere a tutti, se rinunceremo al voler essere apprezzati ad ogni costo potremmo cominciare a sentirci liberi di mostrarci così come siamo.
Paradossalmente abbiamo bisogno di diventare consapevoli delle nostre parti interne che ci piacciono meno, dobbiamo acquisire familiarità con le nostre parti più disfunzionali per poter inizare a scegliere quali sono gli atteggiamenti che non ci piacciono più, per poter sperimentare nuove modalità.
Imparare ad amarsi vuol dire anche iniziare a dedicare del tempo a se stessi, per cominciare a fare le cose che amiamo, per prenderci cura del nostro benessere fisico e psicologico. Molto spesso siamo così presi dal senso del dovere o dalla necessità di rispondere ai bisogni degli altri che ci dimentichiamo di pensare a noi stessi. Prepararsi una tisana, fare delle passeggiare, fare esercizi di respirazione, ascoltare la musica sono esempi di “coccole” che possiamo fare a noi stessi.
Ad esempio potremmo decidere di dedicare un po' di tempo, ogni giorno, ad un'attività, un hobbie o ad una delle nostre passioni.
Nel rapporto con gli altri riusciremo finalmente ad amarci quando diventeremo capaci di dire “sì” quando vorremo dire “sì” e quando saremo in grado di dire “no”, riusciremo così ad assumerci la responsabilità di cio' che vogliamo, anche a costo di deludere le aspettative delle persone che amiamo.
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