Buonasera sono la mamma di Alessandro che frequenta la seconda elementare, è da tre settimane che non vuole più andare a scuola, piange disperato, sia io che mio marito gli abbiamo chiesto i motivi ma non ci dice nulla in particolare, siamo preoccupati, in attesa di avere un colloquio con le maestre e una psicologa nella mia zona, attendo una vostra risposta, cordiali saluti
Gentile signora,
Ritengo che lei abbia già fatto le prime mosse per affrontare il problema nel modo corretto: ha chiesto un colloquio con le insegnanti e una consulenza specialistica.
Non è cosi infrequente che i bambini attraversano momenti di crisi in cui non vogliono più andare a scuola: in attesa di sentire le insegnanti ed approfondire con loro le condizioni del contesta classe, le consiglierei di riflettere x cercare di capire se si è modificato qualcosa nel Vs sistema famigliare di recente che lo possa aver turbato. Cercate alla mattina, accompagnandolo a scuola, di riconoscere la sua fatica sebbene in questo momento non la capiate e magari dategli dei piccoli riconoscimenti quando vi ritrovate la sera.
In bocca al lupo.
Disponibile x approfondimenti.
Milano
Arianna Sala offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Debora,
immagino la vostra preoccupazione, vista l'opposizione e il disagio di Alessandro nell'andare a scuola. Sicuramente, la scelta di rivolgervi ad un professionista è la soluzione migliore e che vi potrà essere di aiuto.
Intanto, vi posso suggerire di spiegare a vostro figlio in maniera molto onesta che cosa sta succedendo: che siete molto preoccupati per lui e che volete davvero che lui stia meglio, anche se in questo momento non sapete ancora come fare; che avete deciso di rivolgervi a una psicologa per aiutare sia voi che lui a capire che cosa succede dentro di lui che lo fa stare molto male; che prendete sul serio il suo malessere e che sarete lì con lui per aiutarlo a ritrovare la sua serenità e, di conseguenza, tornare a scuola tranquillo.
Nella speranza di esserle stata di aiuto, la saluto cordialmente.
Como
La Dott.ssa Laura Brambilla offre supporto psicologico anche online
Gentile Debora,
paradossalmente il modo più corretto e utile di comportarsi davanti a una situazione allarmante è provare ad agire e pensare con calma. Ovviamente ci si preoccupa se il proprio figlio manifesta improvvisamente (come sembra) un disagio nel fare qualcosa che prima per lui era un'attività normale. Nell'attesa di contattare di persona un/una collega che dovrebbe essere esperta in età evolutiva, potrebbe provare ad accertarsi se non sia accaduto qualcosa di grave (grave non oggettivamente, ma per lui) coinvolgendo altri genitori di compagni, ma ci vorrebbero persone di fiducia e molto delicate nel parlare con i figli, in modo da non farli sentire sotto interrogatorio e indurre risposte distorte.
Parallelamente per Alessandro la cosa più importante è essere rassicurato, fargli sentire la vostra vicinanza, senza pressarlo e facendogli percepire che qualsiasi problema potrà essere risolto. Questo soprattutto perché sia che il problema sia inerente qualcosa di accaduto a scuola, sia di origine più emotiva ed interna, si sentirà anche in colpa per non riuscire ad affronatarlo e reagire con questa disperazione.
Spero queste indicazioni di massima possano essere utili nell'attesa di un consulto più approfondito. Rimango a disposizione se necessario.