Come si deve reagire se il bambino non vuole più andare a scuola

Debora

Buonasera sono la mamma di Alessandro che frequenta la seconda elementare, è da tre settimane che non vuole più andare a scuola, piange disperato, sia io che mio marito gli abbiamo chiesto i motivi ma non ci dice nulla in particolare, siamo preoccupati, in attesa di avere un colloquio con le maestre e una psicologa nella mia zona, attendo una vostra risposta, cordiali saluti

5 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile signora,

Ritengo che lei abbia già fatto le prime mosse per affrontare il problema nel modo corretto: ha chiesto un colloquio con le insegnanti e una consulenza specialistica.

Non è cosi infrequente che i bambini attraversano momenti di crisi in cui non vogliono più andare a scuola: in attesa di sentire le insegnanti ed approfondire con loro le condizioni del contesta classe, le consiglierei di riflettere x cercare di capire se si è modificato qualcosa nel Vs sistema famigliare di recente che lo possa aver turbato. Cercate alla mattina, accompagnandolo a scuola, di riconoscere la sua fatica sebbene in questo momento non la capiate e magari dategli dei piccoli riconoscimenti quando vi ritrovate la sera.

In bocca al lupo.

Disponibile x approfondimenti.

 

 Arianna Sala

Arianna Sala

Milano

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Buongiorno Debora,

immagino la vostra preoccupazione, vista l'opposizione e il disagio di Alessandro nell'andare a scuola. Sicuramente, la scelta di rivolgervi ad un professionista è la soluzione migliore e che vi potrà essere di aiuto.

Intanto, vi posso suggerire di spiegare a vostro figlio in maniera molto onesta che cosa sta succedendo: che siete molto preoccupati per lui e che volete davvero che lui stia meglio, anche se in questo momento non sapete ancora come fare; che avete deciso di rivolgervi a una psicologa per aiutare sia voi che lui a capire che cosa succede dentro di lui che lo fa stare molto male; che prendete sul serio il suo malessere e che sarete lì con lui per aiutarlo a ritrovare la sua serenità e, di conseguenza, tornare a scuola tranquillo.

Nella speranza di esserle stata di aiuto, la saluto cordialmente.

 

Dott.ssa Laura Brambilla

Dott.ssa Laura Brambilla

Como

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Gentile Debora,

paradossalmente il modo più corretto e utile di comportarsi davanti a una situazione allarmante è provare ad agire e pensare con calma. Ovviamente ci si preoccupa se il proprio figlio manifesta improvvisamente (come sembra) un disagio nel fare qualcosa che prima per lui era un'attività normale. Nell'attesa di contattare di persona un/una collega che dovrebbe essere esperta in età evolutiva, potrebbe provare ad accertarsi se non sia accaduto qualcosa di grave (grave non oggettivamente, ma per lui) coinvolgendo altri genitori di compagni, ma ci vorrebbero persone di fiducia e molto delicate nel parlare con i figli, in modo da non farli sentire  sotto interrogatorio e indurre risposte distorte. 

Parallelamente per Alessandro la cosa più importante è essere rassicurato, fargli sentire la vostra vicinanza, senza pressarlo e facendogli percepire che qualsiasi problema potrà essere risolto. Questo soprattutto perché sia che il problema sia inerente qualcosa di accaduto a scuola, sia di origine più emotiva ed interna, si sentirà anche in colpa per non riuscire ad affronatarlo e reagire con questa disperazione.

Spero queste indicazioni di massima possano essere utili nell'attesa di un consulto più approfondito. Rimango a disposizione se necessario.

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

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Buon giorno sig.ra Debora,

le informazioni indicateci nella sua richiesta sono scarse per poter fare una qualsiasi ipotesi. Quando un bambino non vuole più andare a scuola, non necessariamente cerchiamo le cause esclusivamente in tale ambiente, ma in tutti i suoi contesti di vita e analizziamo quanto accaduto anche nei mesi precedenti. Vi state muovendo bene richiedendo un confronto con le insegnanti di classe e rivolgendovi a una psicologa che saprà analizzare il contesto di vita del bambino anche su un asse temporale più lungo. Attendete quindi i primi riscontri con questi vostri movimenti corretti. Buona giornata.

Dott.ssa Raffaella Canali

Dott.ssa Raffaella Canali

Monza e della Brianza

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Buonasera Debora,

La vostra preoccupazione è comprensibile, di certo la situazione va affrontata con la calma necessaria, proprio per permettere ad Alessandro di sentirsi rassicurato e dargli la percezione che qualsiasi problema potrà essere affrontato insieme a voi. Anche il solo parlargli potrà aiutarlo a far sì che si senta protetto e al sicuro. E’ importante ricercare le motivazioni sottostanti al “non voler più andare a scuola”, analizzando i diversi contesti di vita e ciò è accaduto al loro interno. E’ difficile che un bambino così piccolo abbia ben chiare tutte le connessioni emotive e cognitive di ciò che gli sta accadendo.

Un ottimo passo è stato coinvolgere maestre e psicologa. Farsi aiutare da un professionista è una soluzione sicuramente positiva.


 

 Flavia Ilaria Passoni

Flavia Ilaria Passoni

Monza e della Brianza

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