Cara Sally,
A me viene naturale risponderle in modo psicodinamico e rivolgendomi a lei stessa più che alle contingenze di cui ci parla nella lettera.
Molto spesso le donne sono inconsapevoli del proprio fascino e della propria bellezza, purtroppo, fuorviate dalla preponderanza degli stereotipi più in auge.
Dal modo in cui scrive e dalle sue parole si percepisce la sua "passionalità"; questa è, quindi, una sua qualità e le può servire sia per superare la paura di essere "inghiottita dallo spettro della vecchiaia e del nulla" (mi viene in mente il film "la storia infinita", lo ha visto?), sia per ristrutturare la percezione che ha di se stessa e del suo essere pienamente donna.
Provi a fare un esercizio di meditazione riflessiva sulla parola passionalità o passione:
- prenda un semplice foglio A4 scriva al centro la parola "passione" (o passionalità) e la chiuda in un cerchio; poi, come in una mappa concettuale, faccia partire dal cerchio delle frecce che portano a un concetto collegato a "passione" (oppure un film, un dipinto, un fiore, un luogo, una canzone, un vestito che la fa sentire passionale, un'opera, un ballo, un'attività, una persona che conosce o un personaggio famoso che incarnino la passione e così di seguito)... ogni volta domandandosi "cos'è per me la ... (parola)?". Va bene tutto, purchè sia per lei collegato... può anche ricercare l'etimologia della parola.
Questo esercizio si fa anche in terapia, serve ad accrescere la qualità sulla quale il paziente deve lavorare e va praticato per almeno un paio (o tre) settimane di seguito, ogni giorno (anche solo per un minuto purché emerga almeno un concetto...).
Nel modello teorico in cui mi sono formata, la Psicosintesi, parliamo di influsso personale spontaneo quando una persona emana all'esterno le proprie qualità senza volerlo... In tal senso, il fascino che lei emana è il frutto della sua peculiare soggettività e si estrinseca in un carisma che la rende unica, "bella" e attraente (pur essendone lei cosciente quasi solo per i rimandi dati dai suoi corteggiatori).
Può leggere "Donne che corrono coi lupi" della Pinkola Estes o "Le Dee dentro la donna" di Bolen se è interessata a "conoscere" le forze archetipiche che hanno dato forma alla vera femminilità, alla Donna.
Secondo me, lei avrebbe "tutte le carte in regola" per intraprendere uno splendido percorso di psicoterapia e "ritrovare se stessa". Non si lasci raggelare, non lasci avanzare "il nulla".
Se vuole approfondire temi psicosintetici, o esistenziali, su Milano ho una collega con questo orientamento. Mi può scrivere tramite il modulo presente sulla mia scheda.
In ogni caso, sono certa che potrà trovare il/la professionista adatta a lei anche in autonomia.
Spero che si sentirà presto appagata.
La saluto cordialmente,
Dott.ssa Verusca Giuntini