Solitudine..

Valeria

Non so da dove cominciare... Anche le parole ora hanno un vuoto. In terapia non vedo risultati e sono 5 mesi il che mi fa solo capire che ho perso tempo e denaro, e sono senza forze x ricominciare da capo con un altro terapeuta, i risultati non li vedo seppur stiamo parlando di pochi mesi ma dallo stesso terapeuta c'ero già andata tempo addietro. Mi porto dietro la solitudine...vuoto tristezza, il non essere capita dalle altre persone peggiora solo le cose, e faccio pensieri negativi in continuazione sulla vita, non vedo risultati seppur mi sto impegnando in ogni campo, mi sento inesistente al mondo è la parola giusta e la cosa peggiore è che ho perso obbiettivi x restare viva, mi chiedo per chi vivo? X chi sono importante? c'è tanto da dire ma mi limito qui, non so cosa fare e con chi parlare perché non ho nessuno, non so se riandare dal terapeuta stesso oppure sforzarmi ancora un po' a trovare un altro, è che non ho la forza di ricominciare tutto da capo.😔

21 risposte degli esperti per questa domanda

Buon giorno ho letto attentamente la sua lettera

Posso dirle che cinque mesi sono pochi per dei cambiamenti per una situazione emotiva che deduco si sia radicata da tempo

La prima regola è partire con la volontà di voler risolvere non bisogna delegare al terapeuta

La terapia è un gioco di squadra non è un gioco che deve condurre il terapeuta da solo

Capito questo elemento molto importante partiranno tutti gli altri elementi

Cordialmente Bernabeo 

Dott.ssa MariaEmiliaClaudia Bernabeo

Dott.ssa MariaEmiliaClaudia Bernabeo

Roma

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Gent. Valeria. Comprendo i suoi stati d'animo e le sue perplessità circa la prosecuzione della terapia con il suo terapeuta. Ho vissuto questa situazione da entrambe le prospettive, da paziente e daterspeuta con i miei pazienti. Dalla mia esperienza ricavo che la strada per uscirne è  quella di fare un salto in basso e accedere ad una comunicazione più profonda con chi si prende cura di lei. Ne parli con il suo psicoterapeuta e insieme troverete la via d'uscita. Questo è un momento prezioso del suo percorso, che potrà sfociare in una relazione migliore o anche in una separazione, ma comunque concordate, senza carichi sospesi. Lasciare una relazione, di qualsiasi tipo, senza elaborazioni lascia una mancanza, un senso di vuoto, ed inevitabilmente porta a ripetere un copione non funzionale per lei. Un augurio di serenità. FC

Dott. Fabio Carbonari

Dott. Fabio Carbonari

Roma

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Gentile Valeria. Prima di ogni considerazione, mi complimento con lei poiche, data la sua condizione ha fatto un grosso sforzo per scrivere e non è poco.

Due cose fondamentalmente, così da non " riempirla" di chiacchiere

  1. Parli con la sua psicoterapeuta in modo schietto e diretto, dicendole che prova fatica e inutilità  e vedrà se ciò può portarle frutto. Si ricordi che il rapporto con uno psicoterapeuta e' un po' come una relazione d'amore, cioè bisogna che si abbia, si costruisca sintonia è una certa " complicità" che poi in gergo e' la cosiddetta alleanza terapeutica . Non tutti vanno bene per e con tutti.
  2. Nel caso valuti che quel rapporto non funziona per lei, inutile insistere.

Le forze le ha: si trovi un altro professionista e si rimetta in gioco, ne va per la sua vita e la sua serenità : ne ha diritto!

Coraggio e buona fortuna

Laura Bonanni

 

Dott.ssa Laura Bonanni

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Roma

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Gentile lettrice, la solitudine e' un tema che tocca tante persone, essa e' un argomento importante che ci può aiutare se viene visto dal lato giusto, ad analizzarci, a riflettere sul significato della vita, a farci ed a rispondere a tante domande che vengono evocate dal nostro cuore. la solitudine come tutti gli aspetti della nostra vita, ha due lati, quello positivo e quello negativo. Se noi guardiamo la solitudine come qualcosa che ci fa stare male, che ci indebolisce, che ci allontana dagli altri, ci sentiremo male, e vivremo con un fardello da portare con noi. Ma se ci costruiamo un'immagine diversa della solitudine e la guardiamo dal lato positivo, essa diventerà un'amica, un'opportunità attraverso la quale potremo prendere coscienza di tanti elementi che fanno parte del nostro mondo interiore (il piu' importante) e di quello esteriore. E' utile farti tante domande e rispondere ad esse dopo averci pensato in modo profondo, e la risposta che darai ad ognuna di esse ti dara' la forza e l'energia per dare un senso alla vita. ecco alcune domande alle quali puoi rispondere: - quali sono le tue passioni? - cosa ti fa felice? - chi ti vuole bene? - a chi vuoi bene? - quali sono i tuoi obiettivi nella vita? - quali sono le tue capacità e le tue risorse personali? - come puoi usare le tue risorse personali per migliorare la tua vita? - quale obiettivo a breve o a lungo termine vorresti iniziare per primo? - qual e' il primo passo da fare? e così via e ricordati di scriverti queste domande e di rispondere per iscritto perché ogni volta che le rileggi ti daranno la voglia di metterle in pratica. ti ringrazio per la domanda che potrà aiutare tante persone e tanti lettori di questa rubrica e ti auguro di riprenderti presto. Ricordati che possiamo cambiare la nostra vita osservandola da un altro punto di vista e da altre ottiche. 
Un cordiale saluto per te Rolando Tavolieri

Carissima Valeria, 

5 mesi di Psicoterapia non sono tanti, dovresti aspettare almeno un anno. Credo che sia importante anche che tu ne possa parlare con lo psicoloterapeuta attuale prima di decidere di cambiare, parla dei tuoi dubbi, parla della tua solitudine, in cosa non ti senti capita da lui ( psicoter.), devi cercare di essere fino in fondo sincera senza nascondergli nulla anche di ciò che ti vergogni o ti mette imbarazzo. Coraggio Valeria! 

Cordiali saluti 

Dr.ssa Iolanda Lo Bue 

Psicoterapeuta 

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

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Buonasera 

Purtroppo a volte puo capitare che in terapia non ci siano risultati. Questo tipo di problematica è risolvibile con la psicoterapia breve strategica in breve tempo.

Cordialmente

Dr Alessio Morgan

Dott. Alessio Morgan

Dott. Alessio Morgan

Roma

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Dott. Francesco Damiano Logiudice

Roma

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Buonasera signor/signora,

mi dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo.

Che terapia ha fatto?

Resto disponibile se vuole avere maggiori informazioni.

Cordiali saluti.

Dottoressa Margherita Romeo 

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo

Roma

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Carissima Valeria, mi sembra di capire che sia parecchio tempo che stai in questa situazione e te lo dico con chiarezza, non va bene. Se non vedi miglioramenti con la tua terapeuta io al tuo posto mi farei aiutare da uno specialista in psichiatria, senza lasciare o cambiare la terapeuta. Non ti spaventare, non hai niente di preoccupante, stai attraversando un periodo depressivo e la depressione si cura anche con dei farmaci che prenderai quotidianamente. Non sottovalutare i tuoi sintomi, non so cosa ti sia accaduto, ma certamente qualcosa è successo, qualcosa che ti ha ferita nel profondo. La terapia senza dubbio ti aiuta a tirare fuori i tuoi problemi e un aiuto farmacologico ti aiuterebbe ancora di più. Non avere pregiudizi, se vuoi tornare a stare meglio affronta la situazione con coraggio. Non so dove tu viva e quanti anni tu abbia, lo dico perché a volte anche uno squilibrio ormonale può procurare uno stato depressivo, oppure sei sola e non ti senti amata abbastanza, non voglio fare altre ipotesi, perché rischierei di dire stupidaggini. Se vuoi puoi chiamarmi

Mi raccomando non sottovalutare i tuoi sintomi

Dott.ssa Loredana Massaro

Dott.ssa Loredana Massaro

Roma

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Gentile Valeria questo senso di vuoto, di tristezza, di significato inesistente della tua vita, sono tutti aspetti con una matrice antica che si annidano nella famiglia d'origine. Io non so che tipo di approccio adotta il collega, ma in questi casi bisogna rimuovere macigni fissati nell'inconscio con una metodologia su base psicoanalitica e magari inserire anche un po' di mindfulness. A prescindere dal lavoro su te stessa che solo lei può decidere se continuare o meno o se intraprendere nuovi percorsi io mi permetto di indicarle due letture: Leo Buscaglia Vivere Amare Capire ed. Oscar Mondadori e Philip Zimbardo Vivere Amare ed. Giunti. Buon tutto e buona lettura

Dott.ssa Maura Livoli

Dott.ssa Maura Livoli

Roma

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Gentile Signora,

Mi spiace sentirla così affranta. Le vacanze non aiutano, questo è un periodo particolare in cui la solitudine si fa sentire ancora più violentemente. 5mesi sono davvero pochi per qualche risultato tanto più che immagino la sua sofferenza occupare gran parte dei suoi momenti di vita, dei suoi pensieri. Abbia fiducia e non giudichi con severità il suo terapeuta, probabilmente sente così male che lei per prima pensi che nessuno è in grado di aiutarla. Ci ha pensato? Abbia fiducia. 

Saluti

MLC 

Cara Valeria, non so quanti anni tu abbia quindi ti do del tu. È difficile darti un consiglio rispetto al tuo breve messaggio  in cui leggo scoramento e rassegnazione e perdita di energia. Però c'è anche la spinta a non volerti lasciare andare , ringrazia te stessa per averci scritto. Tornando al messaggio; la relazione tra terapeuta e paziente è una danza in cui entrambi partono con il proprio ritmo e il tempo li aiuterà a danzare insieme e in sintonia. Ci sono poi i momenti in cui quella sintonia si perde ed è normale, fa parte di qualsiasi relazione.  Poi ci sono situazioni in cui il legame non si ricrea o addirittura non si crea....è su questo che potresti soffermarti. Se sei tornata in terapia certamente desideri affrontare un tuo disagio ma solo tu puoi sentire se la persona a cui ti sei affidata può sostenerti e offrirti un luogo sicuro in cui farlo. Spero di averti dato uno spunto di riflessione. Resto a tua disposizione anche online se lo desideri. Un caro saluto. Cristina Marsella

Buongiorno, mi spiace della situazione in cui si trova. La solitudine ha 2 livelli: quella oggettiva in cui non abbiamo nessuno intorno e quella interiore, una solitudine dell'anima. La tristezza che traspare dal suo scritto è forte. La invito a parlare con il suo terapeuta delfatto che sta vivendo un momento in cui si sente ferma/o e valutar insieme a lui/lei la situazione, valutando insieme se proseguire il percorso terapeutico o cambiare professionista.

La saluto

Dr.ssa Francesca Luongo

Dott.ssa Francesca Luongo

Dott.ssa Francesca Luongo

Roma

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Buonasera

capisco la sua sofferenza per la solitudine e il vuoto che sente, anche la disperazione perché non vede miglioramenti nonostante la terapia 

Non ho molte info sulla sua vita ma forse rifletterei su come mai si ritrova così sola, senza poter parlare con nessuno, forse un po' come per il terapeuta c'è una difficoltà a fidarsi davvero degli altri? Non è certo cosa facile, soprattutto quando ci si sente così fragili e vulnerabili, ma forse è un passaggio necessario per un cambiamento più consistente.

Provi allora a chiedersi se rispetto al terapeuta e ai suoi atteggiamenti, ci sono motivi che la rendono diffidente, distante per cui sarebbe meglio cercare altro o si tratta solo di una sua propensione generale su cui eventualmente poter lavorare anche in terapia stessa.
in bocca al lupo!

dr.ssa Simona Guglielmucci

Dott.ssa Simona Guglielmucci

Dott.ssa Simona Guglielmucci

Roma

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Buona sera 

leggo con molta attenzione la sua lettera, percepisco il suo vuoto, quello che sente, una sensazione di niente non sentire niente, allora non faccia nulla, perchè si sforza di fare, sta seguendo una terapia che come dice sta facendo dei piccoli passi , allora faccia un passa alla volta, segua quello che la collega le sta facendo fare, condivida con lei le sue incertezze, e poi faccia quello che vuole, vuole stare seduta lo faccia, vuole camminare lo faccia , vuole leggere ok, scrivere, metta su carta quello che le succede, cosa non sente, non possiamo obbligarla a sentire se non sente, lei ha un vuoto nella sua anima, che si colma, non lo so, dipende se vuole mettere quei piccoli risultati che ottiene, che neanche si gode anziché chiedere cosa ci faccio qui, si faccia una domanda inversa cosa posso fare io metro sto qui ... bisogna cadere per rialzarsi, quanti sogni non realizzati si sta giù si piange ma poi si rialza si trova un altra strada, sei importante per te stessa per la tua famiglia, puoi parlare con la tua  terapeuta, parla con la carta scrivi, parla con te stessa rispecchiata in un vetro, hai animali prendi un gatto, ascolta la musica, fai il ballo ... 

Fai quello che non ti va, oppure fai nulla sei tu che decidi cosa fare, importante sei tu per te stessa, la solitudine è creatività  cerca di capire cosa puoi realizzare per te stessa usa una tua passione per fare...

Ti auguro di trovare quello che cerchi 

Dottoressa Filomena Lopez Psicoterapeuta 

Dott.ssa Filomena Lopez

Dott.ssa Filomena Lopez

Roma

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Potresti essere una PAS (Persona Altamente Sensibile).... non sei sola come puoi pensare. 

Se vuoi ci facciamo un colloquio conoscitivo gratuito, io ricevo in zona San Pietro ma anche online. 

Un abbraccio

Dott.ssa Giulia Spanu 

Dott.ssa Giulia Spanu

Dott.ssa Giulia Spanu

Roma

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Il senso di solitudine è senz'altro nocivo, anche per la salute fisica. Ma se riflettiamo sul suo contrario ci rendiamo conto che la relazione è un processo a due o più persone e quindi dipende ed è influenzata da esse. Praticamente ogni individuo influenza e modifica la relazione, per cui può anche stimolarla (o viceversa inibirla).
Lei potrebbe mettere in atto tutti i mezzi nelle sue possibilità per avviare, recuperare, migliorare relazioni perché il suo contributo in esse è "l'altra metà del cielo". In questo processo lo/la psicoterapeuta dovrebbe aiutare, ma se non vede risultati insistere nella stessa strada è in genere deleterio.

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

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Ciao Valeria,

mi colpiscono molto le tue parole che evocano un senso di vuoto, impotenza, difficoltà a rimettersi in cammino, nonostante questo credo che tu abbia fatto una mossa molto importante nello scrivere questa lettera , io colgo la ricerca di un senso, di mettere a fuoco problematiche, ma anche la speranza , seppur flebile di trovare la strada per stare meglio.

Non racconti niente della tua vita, sembra che tu ti senta circondata da un deserto.

Io credo che sia importante ricominciare da te, focalizzare i tuoi sentimenti, capire quello che ti accade e soprattutto cercare un senso nelle cose.

Mi risuona una frase di Leopardi in cui diceva che se non troviamo il senso nelle cose che ci circondano è spesso perchè in noi resta silenziosa la parte attiva, partecipe della vita e delle cose. Non è l'esterno ma siamo noi che non risuoniamo con esso.

Mi sento di dirti  di continuare con il tuo terapeuta, di renderlo sempre partecipe di quello che pensi e che provi, sforzarsi di farsi capire contribuisce a focalizzare i veri problemi ma anche i vissuti più profondi.

E poi scrivi, leggi poesie, novelle, libri di narrativa, queste abitudini aiutano il disgelo.

Ti  auguro di ritrovarti presto e se ti  fa piacere puoi anche riscrivermi per tenermi aggiornata-

Saluti

Rosanna Bertini

Dott.ssa Rosanna Bertini

Dott.ssa Rosanna Bertini

Pisa

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Gentile Valeria,

sento molto la difficoltà a trovare la forza per andare avanti, ma anche il solo porsi delle domande su ciò che potrebbe fare in questo momento, rappresenta la possibilità di cambiare le cose.

Sicuramente 5 mesi non sono tanti e qualche blocco ci può stare ma se ritiene buono poter cambiare terapeuta, affronti la problematica con lui/lei  e si lasci andare alla novità che emergerà tra voi.

 

Dott.ssa Aida Faraone

Dott.ssa Aida Faraone

Palermo

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Cara Valeria, da quanto hai scritto le tue parole non sono vuote ma pregne di significato. In terapia è naturale che possano esserci momenti di stallo. Mi sorprende però che tu in cinque mesi noti di non aver raggiunto alcun risultato e mi chiedo il perché tu sia tornata dallo stesso terapeuta, da cui non ti sei sentita capita e aiutata, (correggimi se sbaglio). A volte non ci sentiamo capiti e importanti dalle altre persone per vari morivi (come vecchi schemi disfunzionali, mancanza di una significativa sintonia o una comunicazione efficace, ecc.) o ci aspettiamo di essere visti da chi purtroppo non può vederci o di essere aiutati da chi non riesce ad aiutarci. Questo non vuol dire che siamo invisibili e che non siamo meritevoli di ascolto e considerazione, che non siamo e possiamo essere importanti per qualcuno. A volte ad esempio non siamo soli ma stiamo con persone che possono farci sentire così. Le persone di cui ti circondi sono importanti perché hanno un significato nella tua vita, ancor di più il tuo terapeuta. Pertanto ti consiglio di parlarne con il tuo terapeuta e magari rivedere il vostro piano terapeutico e gli obiettivi che vi siete prefissati affinché siano più concreti e raggiungibili, anche in tempi brevi. Sono certa pertanto che tu non abbia perso tempo e denaro se il percorso che hai fatto finora ti abbia permesso di muoverti e di spostarti da dov’eri prima, sviluppando così maggior consapevolezza di te per provare a stare meglio, attribuendoti tu stessa così più importanza o l’importanza che meriti. Questo non vuol dire ricominciare da capo ma continuare il tuo percorso di cambiamento per decidere magari se cambiare meta o se farti accompagnare da un’altra guida.

Spero di esserti stata utile.

CATERINA  

Dott.ssa Caterina Marano

Dott.ssa Caterina Marano

Roma

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Gentile Valeria,

mi dispiace molto per il suo sentire, così doloroso e frustrante. A volte le persone non vedono via d'uscita e sono davvero molto stanche. Capita di investire energia, tempo e denaro e non ottenere ciò che ci si aspetta e nemmeno molto meno. Le cause e le variabili possono essere molto, talvolta controllabili e talvolta meno. Il mio invito è a non perdere la fiducia e la speranza. A molte persone capita che quando si raggiunge un livello tale di disperazione, inaspettatamente capiti un pensiero, un suggerimento, uno stimolo qualsiasi che aiuti a rialzare piano piano lo sguardo e a notare cose e opportunità che non si erano notate fino ad allora. Forza!

Dott.ssa Claudia Rampi

Dott.ssa Claudia Rampi

Novara

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