Buongiorno Martina,
Sono rimasta colpita dalla tua mail, mi permetto di darti del tu vista la giovane età...
Sono rimasta colpita ti dicevo per la forte sofferenza che arriva da una parte, ma soprattutto per la grande consapevolezza che dimostri nonostante i tuoi 19 anni. Hai ragione, in questo (come in tanti altri) non basta lo psicologo, non basta lo psichiatra, ma il motore si deve accendere dentro.
Ognuno di noi ha degli automatismi, dei meccanismi che fanno inserire quel pilota automatico che ci fa andare dritti per una strada che percorriamo sempre, non riusciamo a fermarci, anche se dentro sappiamo non essere la strada giusta per noi.
Non é facile, cambiare, fare quello swich non é immediato, e hai ragione è faticoso.
Si ha bisogno di riempire quando si sente un vuoto, e quel vuoto (che nella mia esperienza so essere un vuoto affettivo) esiste e chiede al tuo corpo quel famoso automatismo del quale ti parlavo. Poi però scatta altro, si percepisce il pieno, e il pieno è una realtà che nn si conosce, forse nn ci si è abituati, e si vuole tornare a quel vuoto. Credo che tu questo meccanismo possa conoscerlo bene.
Cosa fare? Non c'è una soluzione immediata che viene da fuori, ma il focus potrebbe essere quello di concentrarsi sull'amore per sé stessi. Quanto ti vuoi bene? E fare tutte quelle attività che ti portino verso il piacere: non so cosa può piacerti, ma pensavo allo yoga... a qualcosa che ti permetta di vivere il tuo corpo in maniera software, più dolce, più in ascolto...
Spero con queste parole di non aver invaso un tuo campo personale che non conosco, spero anche di essere riuscita a darti qualche nuovo spunto.