La spontaneità fa bene al cuore

                                                       

Molte sono le tecniche finalizzate alla comunicazione più efficace e tra queste spicca la PNL (Programmazione neuro-linguistica), in realtà non esistono risposte universali, ma ciascuno deve trovare il proprio stile personale.

Quando ci si esprime si utilizzano regole linguistiche e grammaticali in base alla nostra conoscenza ed alla nostra cultura, mentre quando si intende manifestare i propri sentimenti, le proprie emozioni, gli stati d'animo del momento, non esiste un codice o un vademecum da seguire, ma ciascuno si manifesta con un atteggiamento spontaneo che consenta agli altri la conoscenza.

Detto atteggiamento, talvolta, é studiato, nonché rigorosamente pensato, in quanto si ha paura di esprimersi rimanendo nell'autenticità. Esistono, delle indicazioni per attenuare eventuali insicurezze o inibizioni. Prima di tutto, bisogna cercare di esprimersi attraverso un ordine verbale senza parlare in modo automatico e, soprattutto, e proferendo parole ad casum.

Una comunicazione attraverso parole superflue ed inutili debilita e svilisce l'attenzione dell'interlocutore, mentre la parola scelta con cura ed attenzione rafforza l'efficacia del discorso.

A tal proposito, sono importanti le pause e le intonazioni. Il silenzio come ascolto dell'altro e non come "paura di parlare" resta, sempre una strategia vincente in quanto oltre a consentire quanto l'interlocutore sta comunicando fino alla fine senza interruzioni del discorso, permette una riflessione personale ed evidenzia il rispetto della "parola dell'altro".

In ogni comunicazione, é opportuno sentirsi rilassati e, laddove c'è tensione per la circostanza specifica - un esame, un colloquio nuovo di lavoro, un incontro per soluzioni alternative - bisogna aspettare che la mente si liberi dalla tensione ( anche staccando il pensiero per qualche minuto sul problema specifico da affrontare) e "la comunicazione riprenderà a fluire con chiarezza" come affermò, molti anni fa, anche il maestro indiano Osho. Infine, partendo dal presupposto che la parola é rivolta ad un bersaglio, é inutile adottare frasi del tipo "... É una questione di principio" o ancora: "ho sempre creduto che... " in quanto sono espressioni stereotipate, comuni e retoriche, che appesantiscono il pensiero affievolendo l'immediatezza della percezione e inducendo la comunicazione verso uno stato di noia e sterilità.

In analogo modo, non bisogna far finta di ascoltare preoccupandoci soltanto di cosa dover esprimere dopo che l'altro abbia finito di parlare.

La spontaneità lascia una traccia di autenticità e consente uno scambio emotivo più autentico e salutare di mille parole forbite, ma inutili.

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