Buongiorno sono una mamma separata con due figli maggiorenni che vivono con me. Mia figlia che ha da poco compiuto 18 anni dopo una lite ha deciso di andare a vivere da suo padre per sua comodità durante la settimana e il fine tornava a casa. La rabbia e la delusione mi avrebbe voluto fargli dire restaci per sempre.
Premetto mia figlia è una ragazzina arrogante e poco rispettosa qualche mese ho scoperto che con i soldi che gli davo comprava le sigarette dopo una discussione avevo promesso che avrebbe cercato di smettere invece a distanza di 5 mesi gli ho ritrovato il pacchetto di sigarette e questo è stato il motivo del litigio. Come mi devo comportare sono cosi arrabbiata delusa e amareggiata.
Gentile signora, capisco il suo dispiacere.
Alimentare discussioni non serve se non a peggiorare le cose.
E ‘ difficile relazionarsi con i ragazzi adolescenti perché di fatto la loro insicurezza li porta a diventare conflittuali, arroganti e sprezzanti per far fronte alle nuove richieste di una responsabilità che l’eta’ e la maturità chiederebbe loro e che loro ancora si sentono poco inclini a gestire e affrontare. Ovviamente non chiedono aiuto perché questo li riporterebbe a confermarsi di essere ancora ‘piccoli’.
Io penso che in questo periodo lei debba fare in modo di evitare di agganciarsi alle provocazioni a costo di fare finta di non aver sentito, mentre invece approfittare di altri momenti per comunicare cercando di rendersi disponibile al semplice ascolto rassicurante.
Nel contempo proverei a prender contatto con il padre per allinearvi sulla vostra condotta che sia il più possibile equilibrata per non aumentare la scissione tra figura buona e cattiva
A sua disposizione.
Roma
La Dott.ssa Daniela Benedetto offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Barbara,
Solitamente con il compimento della maggiore età le persone tendono a sentirsi potenti ed invincibili. Hanno spesso difficoltà a comprendere che la maggiore età comporta anche l'assunzione di responsabilità: a livello legale il maggiorenne ha tanti diritti quanti doveri. Con questo voglio dire che se lei, Barbara, dà un tot di mensile a sua figlia e sua figlia li usa per sigarette o altro, non è un problema suo ma di sua figlia se non ha più soldi. Poi, se sua figlia vuole andare a vivere dal padre, lo può fare, lo dice la legge e sua figlia è libera di scegliere. Vedere le cose sotto un altro punto di vista aiuta.
Mi contatti se ne sente la necessità.
Roma
La Dott.ssa Anna Maria Rita Masin offre supporto psicologico anche online
Gentile Barbara,
innanzitutto è ammirevole quello che sta facendo per i suoi figli. È già in sè una sfida molto faticosa quella di crescere due figli adolescenti dopo una separazione.
I comportamenti di sua figlia potrebbero essere assolutamente attribuibili a questo cambiamento del vostro assetto familiare e l’espressione di un malessere condiviso di cui si sta facendo portavoce. Inoltre, questo va a sovrapporsi al delicato momento evolutivo che sua figlia sta attraversando, l’adolescenza, che spesso si esprime attraverso comportamenti oppositivi, che però nascondono anche un forte bisogno di vicinanza.
Vista la sua sensibilità dimostrata nell’aver chiesto un aiuto qui, credo che il primo passo che potrebbe fare come genitore è quello di esprimere tutto il suo affetto a sua figlia, rassicurandola sulla stabilità del vostro legame.
Spero di esserle stata di aiuto.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Irene Tesoro