Problemi con mio padre e mia madre

Elisa

Buongiorno, sono una ragazza di 20 anni ed ho parecchi problemi nel relazionarmi con i miei genitori. Mi spiego meglio: vivo in casa con mia madre e mio padre, i quali, da quando sono molto piccola, litigano quasi ogni giorno per cose davvero futili.

Ho assistito anche ad atti di violenza (percosse) tra i miei genitori in giovanissima età, i quali ancora mi segnano ed influenzano sulle relazioni che ho con gli altri. I miei genitori sono molto freddi ed incapaci di parlare con me. Addirittura recentemente, durante una mia crisi, in cui ho confessato a mia madre di stare molto male per la fatica nel relazionarmi e per la loro mancanza di dialogo, mi sono sentita dire che è una cosa normale e che non devo starci male, come se fosse del tutto normale non avere sostegno e dialogo con i propri genitori. Fortunatamente ho un partner, da circa un anno e che mio padre odia, il quale è sempre disposto ad ascoltarmi e ad aiutarmi nello stare più serena. Mi trovo veramente non capita da loro, sembrano privi di ogni sensibilità ed emotività, come fossero dei robot.

Io ora spero di trovare un lavoro che mi consenta di mettermi da parte del denaro per poter vivere in futuro col mio ragazzo, ma attualmente questa situazione familiare, arrivata al limite, mi lascia priva di energie, di voglia di fare e di mettermi in gioco, oltre al fatto che mi risulta difficile staccarmi da loro anche se mi stanno facendo del male. Agli occhi di mio padre sembro sempre un'incapace e si dimostra gentile (o forse possessivo) solo quando faccio presente di voler andarmene di casa; mentre agli occhi di mia madre sembro una persona strana e troppo emotiva. Non so davvero cosa fare per poter stare meglio, per allontanarmi e non soffrirne, dal momento che un dialogo, come dimostratosi, non è possibile. Chiedo gentilmente aiuto o consiglio a voi. Ringrazio in anticipo, Elisa.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Elisa,

leggendo le sue righe mi arriva la sua sensazione di un mancato contenimento emotivo, affettivo della sua famiglia di origine, dove il modo di relazionarsi assume le caratteristiche normativo-critiche che le risultano invischianti, un freno per la propria evoluzione personale. Emerge il bisogno di riconoscimento, di un contatto relazionale che sia stimolante, nutritivo. Trovo che, saggiamente, abbia la consapevolezza di una sorta di simbiosi familiare che si trova a vivere e della necessità di una relazione che preveda sia momenti di supporto, che momenti di libertà espressiva, basati sulla fiducia nelle capacità e nell'autonomia di Elisa. Proprio un persorso in questa direzione è quello che mi sento di consigliarle, sostenendo la sua scelta di autonomizzazione.

In questo senso, le consiglio un lavoro psicologico di esplorazione di sè, delle proprie risorse e dei punti di sviluppo, del proprio modo di entrare in relazione.

Sperando di esserle stata utile, la saluto caramente.

 

Gentile Elisa,

problemi come il tuo si risolvono efficacemente e velocemente se anche i genitori sono disposti a collaborare e parlare con uno psicologo psicoterapeuta. Se questo non è il tuo caso, ti consiglio di recarti ugualmente da questo professionista da sola: i risultati forse saranno meno veloci o minori, ma dovrebbero ottenersi ugualmente.

Particolarmente indicato è l'indirizzo terapeutico della Gestalt che può essere velocissimo nel produrre i cambiamenti sperati.
In tal modo la spesa è veramente ridotta e penso che chiunque possa permettersela. 

Ad ogni modo ricorda che i genitori sono tenuti all'allevamento e la cura dei figli e il benessere psicologico rientra a tutti gli effetti nello stato di salute. In questo senso anche il medico di base potrebbe prescriverti una cura psicologica se riscontrasse disturbi. Potresti anche recarti al Consultorio che è deputato alla prevenzione dei problemi anche familiari.

Puoi inoltre provare la terapia della Gestalt on line che è altrettanto efficace di quella in studio e potrei essere a disposizione.

Cordiali saluti 

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Buongiorno Elisa, come lei può immaginare, non siamo in grado di darle ricette per la serenità attraverso uno schermo. Lei ha bisogno di costruire la sua personalità (ed essendo una giovanissima donna è molto avvantaggiata) con l'aiuto di una professionista esperto. Se non avesse le risorse economiche provi a rivolgersi ad un consultorio familiare della sua città, in cui sia presente la figura dello psicoterapeuta (accesso gratuito e senza prescrizione medico di base). I nostri genitori non sono perfetti e sono l'esito delle esperienze vissute nella propria infanzia/adolescenza. Le sembrano dei robot forse perche a loro volta hanno imparato ad esserlo nei rapporti con le proprie famiglie...è pur vero che dei robot non sono, perchè litigano ed a volte esprimono le proprie emozioni senza freni (alzare le mani) e che, proprio a causa delle loro emozioni represse, non sanno dialogare e comprendere le emozioni altrui.

Ciascuno di loro avrebbe, se volesse, la capacità di farsi aiutare. Evidentemente però non tutti comprendono di avere dei problemi o non c'è la forza di chiedere aiuto. Lei però questa forza la ha ed è bene che pensi a sè stessa. Non possiamo salvare o cambiare gli altri, ma possiamo costruire per noi stessi le condizioni di vita migliori possibili.

Forza

Buongiorno Elisa, mi rattrista la sua storia che, purtroppo, ancora oggi, non è l'unica. Lei è molto giovane e consapevole delle mancanze dei suoi genitori. Questo è un vantaggio. L'unico consiglio che mi sento di darle è di rivolgersi ad un terapeuta in modo che lei possa ricevere l'aiuto giusto per risolvere, anche se non totalmente, questa mancanza d'affetto e di riconoscimento della sua esistenza. Il terapeuta le fornirà gli strumenti giusti per affrontare la sua vita futura con fiducia in se stessa e nelle sue potenzialità.Le auguro una vita serena.