La gestione del denaro è una attività molto complessa che risente di molti aspetti, come le esperienze educative, il contesto culturale di riferimento, il valore personale attribuito al denaro, ma anche del funzionamento di specifiche aree cerebrali.
La neuropsicologia ( disciplina che studia i processi cognitivi e comportamentali, correlandoli con il funzionamento del sistema nervoso) indica le funzioni esecutive vengono come componenti fortemente implicate nella gestione del denaro. Sono funzioni corticali superiori deputate al controllo e alla pianificazione di comportamenti in funzione di obbiettivi (DSM5). Se ne riscontra una loro compromissione in molte patologie psichiatriche. Nello specifico processi cognitivi condizionati principalmente dalle funzioni esecutive sono:
PROCESSI DECISIONALI: portano alla selezione di una scelta tra diverse possibilità alternative. Possono essere più o meno razionali (es: emozioni) e basarsi su conoscenze implicite e/o esplicite (Barkley, 1997).
La difficoltà di gestione del denaro comporta:
• Inibizione del processo decisionale: la capacità di distinguere, tra desideri e reali necessità. Le persone sovraindebitate sarebbero maggiormente soggette al rischio di compiere acquisti compulsivi, dominati dal terrore di non avanzare denaro sufficiente ad assecondare i propri desideri, anziché per far fronte alle necessità.
• Scelte dettate dal “principio di piacere” piuttosto che dal “principio di realtà”. Questo significa che il denaro viene usato in modo irrazionale per cambiare il proprio stato d’animo e per gratificarsi piuttosto che per far fronte ad effettive necessità. Il risultato è un modo di spendere impulsivo e non pianificato.
MEMORIA DI LAVORO: si fa riferimento alla capacità di conservare delle informazioni il tempo necessario per poterle manipolare e svolgere una azione. (Huzinga; 2006)
La difficoltà di gestione del denaro comporta:
• Non apprendere dalle esperienze passata ad es. credendo di poter restituire facilmente i soldi dovuti, basandosi su previsioni ingiustificatamente ottimistiche del proprio futuro economico.
• Un atteggiamento “nebuloso” nei confronti della propria situazione finanziaria, non essendo in grado di né di quantificare il denaro posseduto, né di valutare quanto denaro si spende quotidianamente.
MEMORIA PROSPETTICA: fa riferimento alle abilità implicate nel ricordo di intenzioni che devono essere realizzate nel futuro. (Meacham & Singer, 1977)
I soggetti sovraindebitati:
• Tendono a sottostimare l’ammontare del debito, quando non a rimuoverlo del tutto cercando di non pensare al futuro.
• Di fronte ad una situazione economica preoccupante, molti debitori non si attivano per risolvere il problema ma adottano delle strategie di negazione del problema. Ignorano, di fatto, gli estratti conto e le lettere dei creditori, smettendo di ritirare le raccomandate.
AUTOCONTROLLO: è la capacità di regolare le proprie emozioni, i desideri e i comportamenti a fronte di richieste ambientali (R.A.Thompson;1994). L’inibizione degli impulsi e delle risposte non adeguate è fondamentale nel comportamento umano per raggiungere degli obiettivi (K.Timpano; N.Schmidt, 2013). I
I soggetti sovraindebitati:
• Presentano tratti di impulsività, di disregolazione emotiva e di ricerca di novità superiori alla media (Clarke, 2004; Martinotti et al., 2006).
FLESSIBILITA’ COGNITIVA : rappresenta la capacità di adattare il proprio comportamento a un ambiente fisico e sociorelazionale in evoluzione. Grazie alle funzioni esecutive analizziamo le cause di un insuccesso per programmare un piano migliore nell’occasione successiva. Include la capacità di correggere errori (perseverazioni) e cambiare rapidamente risposte in funzione del contesto.
Le persone con problemi di sovraindebitamento:
• Presentano spesso una difficoltà a livello metacognitivo (la capacità cioè di riflettere sui propri comportamenti senza aiuti esterni). Sono infatti necessari continui processi di monitoraggio dal punto di vista finanziario.
Va inoltre aggiunto che tra i soggetti sovraindebitati si osservano casi crescenti di finanziamenti concessi a persone già indebitate a causa di disturbi quali il gioco patologico, e la dipendenza da stupefacenti. Numerose ricerche hanno evidenziato una comorbilità tra Distubo da Gioco d’Agzzardo e Disturbi di personalità, soprattutto Cluster B, istrionico, narcisistico, antisociale e borderline. (Odlaug & Grant, 2012) Di solito anche a queste persone sono richieste garanzie minime per accedere al credito.
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