Buongiorno, sono un ragazzo di 30 anni dalla provincia della Brianza e da quando ne ho 15 che uso quotidianamente pornografia. Da qualche anno a questa parte mi sono reso conto che queste abitudini sono di natura compulsiva. Pur non visionandola tutto il giorno, mi rendo conto che è la mia unica via di fuga dalle ansie, stress quotidiani è sempre un pensiero fisso, costante in tutta la giornata.
Inoltre mi sono reso conto che le relazioni che intraprendo e i miei sentimenti sono disturbati da questa continua ricerca di immagini erotiche ed eccitanti anche nella vita reale portandomi a paragonare partner e persone reali alle figure pornografiche che si vedono su internet.
Son 3 settimane che sto facendo astinenza dal materiale pornografico e Di conseguenza anche dalla masturbazione in quanto la pratico da parecchi anni solo attraverso la pornografia. Grazie all'aiuto e alla comprensione della mia partner sto riuscendo a trattenermi, ma la voglia di ritornare alle Vecchie abitudini è costante, in certi momenti é irrefrenabile.
Chiedo cortesemente consigli per come fare ad eliminare queste compulsioni che mi rendono la vita estremamente faticosa. Grazie
Buongiorno, lei ha fatto un'analisi molto dettagliata della sua problematica, che non riguarda in realtà strettamente il concetto di pornografia, ma il fatto che questo accada in modo compulsivo e che ha la funzione di abbassare ansia e stress, per questo è difficile modificarlo.
Il mio consiglio è di non togliere tutto di colpo, le crisi di astinenza sono molto difficili da sopportare e il rischio è che riprenda ad avere gli stessi comportamenti sentendosi frustrato e in colpa, oppure che sposti la compulsione su un altro contenuto.
Necessita di un percorso ad orientamento cognitivo comportamentale, che l'aiuto ad aumentare la tolleranza allo stress e che le faccia affrontare un passo alla volta per diminuire gli aspetti compulsivi.
Le auguro di trovare la strada migliore per lei.
Buongiorno,
leggendo il suo post mi sembra di capire che il suo atteggiamento verso questa situazione sia ormai molto affaticato, ma anche curioso e determinato e credo che sia il primo passo per poter fare un buon lavoro su di sè. Da quello che scrive e racconta emerge che per metà della sua vita ha fatto uso della pornografia, ma che solo di recente coglie aspetti che non la fanno stare bene e questo può essere motivo per cominciare un percorso di supporto psicologico, affinchè si dia la possibilità di esplorare il suo mondo ed esserne più consapevole e meno giudicante.
Rimango a disposizione per maggiori domande e confronti.
Cordialmente
Dott.ssa Germana Oliva
Psicologa Clinica e Psicoterapeuta
Salve Under, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Come tutte le dipendenze, anche la pornografia nasce a seguito di un impulso ma si mantiene per compulsione ossia " lo devo fare per forza, se non lo faccio mi sento..." pertanto è necessario trattamento mirato finalizzato a conoscere cause, origini e fattori di mantenimento.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Roma
Il Dott. Francesco Damiano Logiudice offre supporto psicologico anche online
C'è sempre l'ostinato desiderio del soggetto di ritrovarsi al calduccio del ventre materno dove non finisce mai nulla e tutto si ripete e si trova automaticamente...... basta accendere il Computer o il DVD ma nel sesso quello che accade è che bisogna ri-trovarselo il godimento ed è proprio quel (RI) che manca.... quando si lamenta e chiede quel rimedio alle compulsioni, che per altro le appartengono senza che lei se ne faccia carico alcuno, ecco pensi che in quell'inciampo che sfugge rapidamente c' è il qui pro quo che cerca cioè la separazione, il taglio, la faglia radicale che le fa dell'altro altro da sè pertanto la invito a riflettere che il massimo della esteriorità è nel dare al suo partner ciò che non ha (la sua mancanza) poichè l'unica cosa che può unire a lei il godimento pieno che cerca è soltanto nella particella (RI) che è però il suo (di Lei) godimento, cosa che non può dare ad una immagine anche se in movimento e se questo (RI) è assente allora si crea sconforto, solitudine e miseria.......