Sono sempre più frequenti tra gli adolescenti, ma anche tra gli adulti, i disturbi nella sfera alimentare. E negli ultimi anni si assiste ad una maggiore precocità dell’esordio.
Ma spesso non sono immediatamente comprensibili, né diagnosticabili, perché i sintomi evidenti possono tardare ad arrivare ed agire in modo apparentemente nascosto.
Nell’anoressia notoriamente i sintomi principali sono la drastica perdita di peso, il vomito indotto e altre possibili pratiche per indurre il dimagrimento. Quando si arriva però ad una importante perdita di peso il disturbo è già in atto da qualche tempo.
La bulimia è invece caratterizzata dall’ingestione di grandi quantità di cibo (le cosiddette” abbuffate”), con possibilità di conseguenti condotte eliminatorie (vomito indotto, uso di lassativi). Anche in questo caso non sempre è facile distinguere comportamenti alimentari disordinati legati all’età (per adolescenza e adolescenza) e disturbi patologici.
Inoltre negli ultimi anni si assiste ad una trasformazione di questi disturbi (della loro manifestazione più che altro), il che li rende ancor più insidiosi. Ne cito alcuni: dismorfofobia (preoccupazione estrema per le forme del corpo), Binge Eating Disorder (disturbo dell’alimentazione incontrollata), ortoressia nervosa (ossessione del mangiare sano), vigoressia (tendenza estrema all’esercizio fisico per avere un corpo muscoloso).
In generale i disturbi del comportamento alimentare sono caratterizzati da una tendenza a dare una eccessiva importanza al peso corporeo e alle sue forme e denunciano delle difficoltà nel rapporto col proprio corpo, che a sua volta racconta di interiorità in conflitto con sé ed il mondo circostante. Il corpo comunica difficoltà, dolore, emozioni, bisogni.
Ma allora come riconoscere questi disturbi?
È fondamentale riconoscere i primi segnali: iniziali ossessioni sulle preferenze alimentari e attribuzione di eccessiva importanza circa il corpo, il peso e le forme. Accompagnati da cambiamenti di umore (tristezza, aggressività) e crescente attenzione nei confronti di queste pratiche, a discapito di altre attività.
In ogni caso è sempre consigliabile in caso di dubbi chiedere una consulenza professionale, di modo da poter agire per tempo, in caso di forme patologiche.
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