Sono una ragazza di 23 anni e da circa 5 la mia vita è completamente cambiata. Quando finii il liceo venni abbandonata dai miei amici e non riuscii ad superare i test all'università. Caddi in una forte depressione che mi portò a pensare di non essere in grado di fare nulla. Dato che ero piuttosto grassa (quasi 90kg per 1.73m di altezza, 54 era la taglia dei miei jeans) decisi di dare una svolta alla mia vita e iniziai a mangiare diversamente, meglio, di sicuro, a pranzo e cena le porzioni erano minori, iniziai a fare colazione e non abbuffate di biscotti e grassi vari. Il Sabato e la Domenica invece (unici giorni in cui mio padre non lavora) mangiavo regolarmente primo e secondo. Questo mio percorso è stato lungo, i risultati si vedevano piano piano. Sono arrivata ad oggi ad essere dimagrita più di quanto mi ero prefissata e poi di quanto speravo. Ora peso 56kg e porto una 38/40, ho fatto tutto da sola, non mi sono mai affidata a nessun dottore. Negli ultimi due anni però ho iniziato a pensare che la mia non era più una semplice dieta ma un cambiamento di abitudini alimentari, ho iniziato ad informarmi di più, ad equilibrare il mio piano con i giusto alimenti e porzioni, e son diventata vegetariana. Ma parallelamente a ciò c'è la costante e pressante paura di ingrassare di nuovo, di riprendere tutto il peso perso, di vanificare tutti i sacrifici che ho fatto. Per evitare questo, se so che ci sono occasini particolari un giorno, a volte non mangio, digiuno o mangio molto poco e di conseguenza poi quando vado a mangiare normalmente mi sento male e il corpo si ribella. Prima avevo molto più autocontrollo e se non mangiavo quel biscotto o quella pizzetta che avevo davanti a me non mi dispiaceva. Ora invece ho proprio voglia di mangiare, sempre, costantemente, in piedi, seduta, a pranzo, cena, qualsiasi cosa mi capiti sott'occhio io la desidero e ne abuso. Ma poi mi sento in colpa, e sto male sia fisicamente che psicologicamente. Sono passata da un estremo ad un altro. La mia vita ora è concentrata sul cibo e sul fatto che mi fa paura qualsiasi cosa io mangio, ma due minuti dopo, quella stessa cosa la desidero e ne abuso senza controllo. Ieri sono andata ad un compleanno, ho digiunato a pranzo e la sera non mi sono sentita bene, tra conati di vomito e giramenti di testa, anche perché ho bevuto alcolici a stomaco vuoto, appunto. Non so più cosa fare, ma so di star sbagliando, ieri è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ora non ne posso più, cosa posso fare? Voglio tornare a essere quella di prima, voglio avere più autocontrollo, ora non ho più modo di cavarmela da sola. Grazie in anticipo.
Cara Maria Pia,
Lei è stata bravissima! Trenta e rotti chili si perdono solo se si ha carattere, forza di volontà, intelligenza e tenacia.
Dunque non dubiti di queste sue ottime qualità.
Adesso deve farsi aiutare da un buon professionista della psicologia. Il vuoto che lei sente dentro, e che la spinge a riempirsi con il cibo, è un vuoto che attiene o al rapporto con sua madre o alla realizzazione della sua vita o a qualche trauma.
La incito a non consegnarsi a pratiche "dietetiche' sciagurate o alla depressione, c'è molto margine per stare meglio se cercherà di ricostruire con cura la sua storia emotiva.
Le consiglio anche una terapia con medicina omeopatica: a Napoli ci sono omeopati unicisti molto bravi. Ma si rivolga a uno di loro solo DOPO aver iniziato una psicoterapia. Nel suo caso l'omeopatia non può sostituire un lavoro personale attivo - ma può velocizzarlo moltissimo.
In bocca al lupo.
Gentilissima,
hai fissato un obiettivo e l'hai raggiunto con determinazione (perdere peso). Ora non trasformare quella determinazione in ossessione verso il cibo.
Quando si segue una dieta, una delle tappe altrettanto importanti è il programma di mantenimento, che serve a mantenere costante il giusto peso corporeo. Consiglio, dunque, di affidarti ad un medico nutrizionista che ti possa seguire in questa fase, in modo da seguire un regime alimentare equilibrato.
Dall'autocontrollo all' 'auto-proibizionismo', quando il focus è così centrato sul cibo, il passo è breve e si può passare da sentimenti di gioia e soddisfazione nell'aver raggiunto un obiettivo a sensazioni di colpa e forte frustrazione quando non si rispettano delle regole imposte. Probabilmente queste 'regole' che ti sono state di aiuto prima ora non valgono più, non in questa fase della tua dieta. Affidandoti ad un medico specializzato nel settore potrai condividere i tuoi dubbi e ti accompagnerà in questa fase della dieta, alleggerendoti anche dal peso di dover fare tutto da sola, come hai scritto anche tu nella lettera.
La tua età è l'età della trasformazione, dei cambiamenti... si sperimentano gli abbandoni, i fallimenti, che lasciano una sensazione di vuoto e di perdita, a cui ognuno risponde con strategie più o meno adattive o che si rivelano adattive nel breve ma non nel lungo termine. Concedi a te stessa la possibilità di fare nuovi incontri, di avere nuovi successi. Prefiggiti nuovi obiettivi che siano più in sintonia con i tuoi desideri. Hai mostrato a te stessa di avere energia, motivazione e determinazione, come sei riuscita nella dieta così puoi riuscire in altre cose. Valuta anche la possibilità di chiedere una consulenza psicologica a un professionista della tua zona, può aiutarti a fare chiarezza dentro di te e sostenerti in questo periodo delicato della tua vita.
Un caro saluto.