BuonGiorno Ho 44 anni,ho subito gia' due interventi bariatrici per perdere peso,il bendaggio gastrico(fallimento totale)e a maggio 2013 ho fatto il bypass gastrico(non una passeggiata)pesavo 132 kg,ora ne peso 100.Il mio cevello è andato in tilt,devo magiare sempre,non riesco più a controllarmi,il mio cervello mi dice in continuazione MANGIA MANGIA MANGIA e non riesco a fermarmi.Non so piu' che devo fare.Ho bisogno di aiuto
Buongiorno Simona,
Comprendo la difficoltà della sua situazione e accolgo il suo grido di aiuto.
Se lo desidera può chiamarmi per fissare un appuntamento nel quale decidere un eventuale percorso di psicoterapia.
I disturbi della sfera alimentare, così come sono chiamati in gergo, hanno la complessità di mischiare un automatismo compulsivo con significati simbolici sottesa alla patologia alimentare stessa (non solo il rapporto col cibo, ma anche con la propria femminilità, la storia familiare, ecc ), quindi spesso richiedono una psicoterapia.
Cordialmente
Buongiorno Signora
per darle una risposta ci sarebbe bisogno di avere maggiori informazioni su di lei, la sua vita attuale e passata, come vive, cosa fa, lavora, ha famiglia, come sono i suoi rapporti interpersonali se ha altri interessi, ecc.
le consiglio un primo colloquio privato con uno/a psicologo . Non dice se ci è già andata o meno. Ritengo che un lavoro psicoterapeutico sia basilare per aiutarla a uscire dal suo problema, che pare cronicizzato e ostico a qualunque intervento di tipo "fisico". Quindi è probabile che la causa sia a monte, di tipo psichico appunto.
Se vuole contattarmi personalmente, io ricevo a Milano, la zona è a nord di Milano. in alternativa a Binasco , che pero' è raggiungibile in circa 40 minuti da Cinisello.
Mi scriva a: paolafedera@gmail.com Grazie, un cordiale saluto
Gentile Simona, la problematica alimentare spesso è associata a difficoltà nella gestione delle emozioni, per questo, in fase di valutazione, prima di un intervento di chirurgia bariatrica, è necessario che il paziente venga valutato attraverso una serie di colloqui approfonditi, compreso quello con lo Psicologo. In questo senso, le consiglio di rivolgersi al Centro dove si è sottoposta agli interventi e di contattare lo Psicologo che l’ha seguita nell’iter pre e post intervento (generalmente, di prassi, si fissano 3 colloqui di controllo), per iniziare un percorso di supporto psicologico che possa aiutarla a gestire la nuova situazione. Mi metto a disposizione per eventuali, ulteriori chiarimenti Cordialmente
Buongiorno, senza dubbio potrà chiedere il sostegno presso le unità che si sono occupate di lei per le operazioni chirurgiche, le quali dovrebbero poterla indirizzare ad uno Psichiatra che potrà seguirla sia fornendole i farmaci necessari a superare la dipendenza da cibo, sia effettuando una consulenza terapeutica o suggerendole un collega Psicoterapeuta esperto in disturbi alimentari/dipendenze da cibo.
Trovo strano non sia stato previsto un passaggio dai suddetti professionisti prima, nel corso dell'operazione, e dopo la stessa, nel reparto che l'ha seguita per i bendaggi e il bypass gastrico (a meno che lei non abbia rifiutato la visite proposte).
Non è assolutamente possibile aiutarla attraverso le pagine di questo forum
Cordialmente
Lodi
La Dott.ssa Claudia Popolillo offre supporto psicologico anche online
Gentile Simona, avendo pochi dati a disposizione e non conoscendo la sua storia clinica, possiamo qui' solo fare alcune considerazioni di carattere generale. Ha fatto due interventi chirurgici per perdere peso e, di recente, anche un bypass gastrico. Pesava 132 Kg. ora ne pesa 100. In qualche modo, un risultato c'è stato: ha perso 32 Kg. Il problema però è che non è riuscita a placare la fame, quello stimolo fastidioso e opprimente che la spinge a mangiare in continuazione è rimasto immutato, forse si è amplificato. Mi pare che ci sia un problema emotivo, psicologico una sua domanda interiore che non è stata minimamente presa in considerazione. O meglio, si è affrontato un problema anche e soprattutto psicologico, con una risposta di tipo medico, anzi, chirurgica. Il suo "cervello" la spinge a mangiare, ancora e ancora. Direi che è arrivato il momento di prendere in considerazione cosa possa rappresentare per lei quella fame vorace, cosa indica. E' fame di cosa?
Roma
La Dott.ssa Mirella Caruso offre supporto psicologico anche online
Gentilissima Simona ho letto la sua lettera in cui ha omesso alcuni dati come la sua altezza e da quanto tempo è affetta da questo suo problema . Come Lei ha constatato i suoi interventi chirurgici non hanno risolto il suo disagio e allora Le consiglio di indagare anche a livello psicologico profondo. Ha anche omesso di dire se è sposata ,se ha figli e se la sua vita familiare e sentimentale è serena. So che a volte è difficile dire in pubblico le proprie difficoltà ma così facendo potrebbe facilitare chi può darle qualche suggerimento. Le patologie che riguardano il cibo oggi sono molto diffuse a causa della vita che si fa sempre più difficile e allora risulta semplice gratificarsi con ciò che è più a portata di mano e cioè il cibo.
Le sono profondamente vicina per le difficoltà che riguardano il superamento di questo grosso problema senza l'aiuto di qualcuno che possa comprendere la causa profonda del suo disagio. E' chiaro che la sua impellente voglia di mangiare in continuazione nasconde una profonda ansia che è sintomo di qualcosa di molto profondo che può essere chiarito, secondo il mio parere, con l'aiuto di uno psicoterapeuta a orientamento psicodinamico. Spero che queste mie righe Le possano essere di aiuto per indirizzarla a persone che possano aiutarla. Tantissimi auguri
Gent.ma Sig.ra,
Mi sembra di percepire una certa sofferenza e un forte disagio nella sua domanda. La ringrazio per averci scritto, non è sempre semplice chiedere aiuto e comprendere quando rivolgersi a un professionista di competenza. Il rapporto che ognuno di noi instaura con il cibo è unico e dipende da diversi variabili bio-psico-sociale e da dinamiche socio-culturale che si creano e consolidano durante la nostra vita e con le persone più significative della nostre esistenza. Il rapporto con l'alimentazione è molto complesso e può avere delle ripercussioni non soltanto sul proprio aspetto fisico e sulla propria condizione di salute ma anche sulla propria mente e sulla propria relazione con il mondo circostante. A volte non basta modificare il proprio aspetto fisico per migliorare il proprio rapporto con il cibo. La relazione che ognuno di noi ha con il cibo è complessa e articolata. Questa relazione è spesso determinata da diversi aspetti interconnessi tra di loro che necessitano di una presa in carico non soltanto a livello fisico (interventi) ma anche a livello psicologico. Forse iniziando un percorso di sostegno con uno psicologo potrà comprendere quali sono i meccanismi e le dinamiche che il cibo scaturiscono in lei, portando il suo cervello a voler compensare con il cibo "il mio cervello mi dice in continuazione MANGIA MANGIA MANGIA e non riesco a fermarmi" .
Spero esserle stata di aiuto, nella speranza che possa al più presto ritrovare un livello di benessere psicologico soddisfacente, la saluto cordialmente.