Buongiorno sono una ragazza di 18 anni, e ultimamente mi ritrovo ad abbuffarmi ogni mattina ingerendo dalle 2000 alle 3000 calorie, tra biscotti e pane con la nutella, cereali e creckers vari, il tutto nel giro di massimo un ora. Ho gia passato anche due anni di anoressia dove ero arrivata a perdere 20 kg rischiando il ricovero più volte, e quando finalmente pensavo di aver superato i problemi alimentari, da ormai due mesetti mi abbuffo ogni mattina, senza controllo e, nonostante la consapevolezza che dopo l'abbuffata mi sentirò in colpa e starò male, continua a accadere, ogni singolo giorno. La questione mi spaventa particolarmente perchè ho iniziato da qualche mese a lavorare come modella, e devo mantenere certe misure che ormai sto completamente superando, e non so davvero cosa fare per risolvere questo problema. ho davvero bisogno di aiuto ma i miei genitori non riescono a capire questo problema, come hanno fatto fatica anche per l'anoressia. (Ci tengo a precisare che non ho mai avuto il coraggio di provare a vomitare dopo un'abbuffata perchè sono anche emetofobica). Aspetto con ansia qualche consiglio..
Cara Agatha,
la tua paura e la tua richiesta d'aiuto sono palesi e giustificate. Non sai cosa fare e non ti senti compresa dai tuoi genitori.
L'aiuto che ti suggerisco è quello di rivolgerti ad uno specialista per capire cosa ti spinga a ricorrere abitualmente alle abbuffate mattutine. Già il fatto che tu ti sia rivolta a questo portale forse è indice di una tua attenzione agli aspetti psicologici del tuo problema.
Probabilmente hai bisogno di uno spazio tutto tuo per esternare le tue paure, per dar voce a qualcosa che forse soffochi col cibo, per sentirti accolta ed aiutata nel trovare un senso a quanto ti sta accadendo. Forse andrebbero coinvolti, almeno in parte, i tuoi genitori, o messi al corrente della tua richiesta di aiuto.
Non so se per il tuo problema con l'anoressia in passato ti sei rivolta a qualcuno, però mi permetto di dire che pare sussistere un problema col cibo.
Rimango a tua disposizione, anche per un eventuale colloquio di persona, al fine di aiutarti ad individuare una strategia efficace per affrontare il tuo problema.
Ti saluto affettuosamente
Carissima Agatha,
ciò che descrive deve essere una situazione davvero difficile da sostenere per Lei. Le abbuffate e la pregressa difficoltà legata all'anoressia descrivono un non facile rapporto con il cibo. Il cibo ha una forte connotazione simbolica, non si tratta solo di calorie, è molto di più. Che questi sintomi abbiano fatto la loro ricomparsa ora forse non è così scontato: il lavoro da modella implica la messa in gioco di un'immagine corporea che forse per Lei non è ancora stabile.
In questi anni (racconta di una perdita di peso importante in passato) ha mai intrapreso un percorso terapeutico? Questa penso sia una strada che possa essere per Lei più efficace ed utile per ridonarle serenità.
Per quel che concerne i Suoi genitori, che "non capiscono" significa che non le danno sostegno? Pensa che le negherebbero un aiuto di tipo terapeutico?
Se avesse bisogno mi contatti pure.
Cordialità
Ciao Agatha, si, hai bisogno di un aiuto. Prova a rivolgerti al servizio pubblico oppure cerca delle associazioni di persone con le tue stesse difficoltà. Presso ASST spedali Civili di Gussago (BS) dovrebbe essere attivo un centro che si occupa di disturbi alimentari, rivolgiti a loro. Dici che i tuoi genitori non riescono a comprendere il problema, cosa significa? lo sottovalutano? A volte la famiglia tende ad assumere un atteggiamento di indifferenza perchè non sa come affrontare la situazione, nei percorsi terapeutici con persone che soffrono di disturbi alimentari, le famiglie sono coinvolte, fanno colloqui con il terapeuta, sono passaggi importanti.
Amiche o altri familiari con cui parlare?
Resto a disposizione
Rimini
La Dott.ssa Luigia Cannone offre supporto psicologico anche online
Cara Agatha,
I disturbi alimentari sono molto connessi fra loro nel senso che spesso si oscilla fra un estremo e l'altro, come se fossero due lati di una stessa medaglia. Mi sembra quindi che il tuo problema non sia stato ancora affrontato in modo adeguato e funzionale, anche perchè il coinvolgimento della famiglia d'origine è davvero importante nel trattamento di tali disturbi.
Il cibo poi non è solo un insieme di calorie, ma riveste un profondo significato psicologico: tu come vedi il cibo? Che ruolo ha nella tua vita? Che significato può avere il rifiutarlo oppure inserirlo dentro il corpo in modo eccessivo?
Questi e molti altri aspetti verrebbero trattati all'interno di un percorso psicologico.
Ti mando un caro saluto e resto ovviamente a disposizione.
Gentile Agatha, purtroppo per etica professionale devo premettere che un consiglio online non basterà a risolvere la Sua situazione, che merita un consulto psicoterapeutico vis a vis e la strutturazione di un relativo percorso. Comprendo la Sua preoccupazione in merito a quanto sta vivendo e, data la giovane età e la persistenza della difficile relazione con il cibo, ritengo sia fondamentale rivolgersi a uno psicoterapeuta. La modalità di attivare (o spegnere) l'Alterità definente del corpo che Lei utilizza può essere tipicamente associata a modalità di essere con l'Altro che vanno indagate in terapia e possono essere efficacemente affrontate e risolte. Lei è maggiorenne, cosa intende con "i miei genitori non riescono a capire"? Se è una questione di difficile comunicazione del problema a loro, o di scetticismo nei confronti della soluzione, La invito a prendere un appuntamento con un professionista che aiuti anche i Suoi genitori, contesto di riferimento fondamentale per la Sua età, a comprendere la situazione e a divenire parte attiva della sua soluzione. In bocca al lupo, cordialmente
Brescia
Il Dott. Daniel Michael Portolani offre supporto psicologico anche online