Buongiorno Emiliana,
le poche righe che ha scritto rappresentano molto bene la situazione di disagio che sta vivendo, e che riferisce scaturito dall’esperienza di uno shock anafilattico da lei subito nel 2022.
La reazione credo che si possa riferire a quello che il manuale DSM individua come disturbo conseguente ad un trauma, nel suo caso lo shock, appunto, che prevede una tipologia di reazioni psicologiche che possono elaborare una sintomatologia assimilabile a quella da lei rappresentata: ipervigilanza, ipersensibilità, ricordi ricorrenti dell’evento, comportamenti di evitamento, disturbi dell’appetito, sentirsi emotivamente distanti da tutti o, ancora, non riuscire più a sperimentare emozioni positive.
Ne può scaturire un cortocircuito in cui gli effetti dei sintomi possono assumere connotazioni comportamentali negative anche nell’approccio relazionale, con ricadute negative in ambito lavorativo e sociale in generale.
Il consiglio è quello di affidarsi ad uno specialista che la aiuti a dare il giusto valore e la giusta connotazione temporale alla sua esperienza, oltre a collocare il suo disturbo in uno dei cassetti delle sue esperienze i cui effetti sono da lei controllabili.
Non è così difficile, mi creda, basta sapersi affidare….
Federica Agovino
psicoterapeuta