Cruella: un’analisi della personalità di Crudelia de Mon, tra il bene il male

La storia trae origine dal romanzo del 1956, “I cento e un dalmata” di Dodie Smith. Crudelia, o meglio Cruella de Vil, questo il suo nome originale, non ha solo la caratteristica chioma bianca e nera, ma ha anche una storia che rende il suo personaggio caratterizzato da una lotta intestina tra l’essere una persona dolce e gentile, Estella, oppure una persona spietata e spericolata, Cruella.
 
Disturbo Bipolare? Disturbo di personalità multiple? Disturbo dissociativo dell’identità? Nulla di tutto ciò. Cruella soffre terribilmente per non avere una famiglia, incompresa nella sua genialità, invisibile a una società che non lascia spazio al suo talento e in preda a sensi di colpa. Una frustrazione continua, che scava un vuoto, un’insoddisfazione, un desiderio di rivalsa e di affermazione della propria genialità.
 
Da un punto di vista personologico emergono alcuni tratti legati al Disturbo Borderline di Personalità: disregolazione emotiva, comportamenti impulsivi, instabilità nella percezione di sé e degli altri, qualche serio problema relazionale. Questi tratti, assieme ad alcuni aspetti antisociali rendono Estella la famosa Cruella, con una buona dose aggiunta di creatività e genialità.
 
L’interpretazione di Emma Stone è impeccabile: sguardo, espressioni, tono di voce, movimenti corporei, tutto esprime un vortice di emozioni che si susseguono, si mescolano e che forgiano l’identità del personaggio che, tra una frustrazione e l’altra, riesce a costruire una personalità stravagante, che rompe con il passato e che trova il suo posto nel mondo.
 
Cruella è il simbolo della lotta interiore che viviamo tutti noi: non siamo destinati ad essere come i nostri genitori, non siamo destinati ad essere le nostre sconfitte. La vita è una lotta continua, un vortice di esperienze, emozioni, genetica e relazioni sociali che si mescolano creando la nostra identità. Ciò che fa davvero la differenza però sono le nostre scelte: chi vogliamo essere? Cosa vogliamo fare, nonostante tutto? Da chi vogliamo farci aiutare? Chi vogliamo diventare?
 
In fondo, alcuni tratti del nostro carattere non ci abbandoneranno mai forse, ma possiamo scegliere la strada da percorrere, possiamo cercare di essere migliori, possiamo decidere chi vogliamo essere. Cruella, come scoprirà chi vorrà vedere il film, ha scelto di non essere poi così demoniaca come il suo cognome, in più occasioni infatti, pur avendone la possibilità, sceglierà di essere migliore di quanto ci si potrebbe aspettare!
 
Se è vero che in ognuno di noi vive una parte “bianca” e una parte “nera” come la chioma della protagonista, forse Cruella, nonostante tutto, può essere un esempio per tutti noi.

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