Buongiorno, mi chiamo Alessia e ho 25 anni. Vivo con mia madre e mio padre non avendo ancora raggiunto l'indipendenza economica. Credo che mia madre soffra di una sorta di disturbo bipolare o paranoico. Mio padre non vuole rendersi conto della gravità della situazione, nel frattempo tutta la famiglia (per vari episodi causati appunto da mia madre) hanno preso le distanze da noi. Per far comprendere meglio la situazione, anche se capisco che così non si potrà mai avere un quadro chiaro della situazione e a me servirebbero mille pagine per raccontare tutto, riporto quale episodio: il primo riguarda qualche anno fa quando mi ero lasciata con il mio ex ragazzo, mia madre ha iniziato a dirmi sottovoce "io mi uccido per colpa tua", a far finta di essere depressa, a mandarmi messaggi minatori definendomi "pu*tana" (e questo non perchè era dispiaciuta perchè mi ero lasciata, sia chiaro); il secondo episodio riguarda la mia laurea, lei ha iniziato a trattarmi male i giorni che stavo finendo la tesi, a darmi della stronza, a fare scenate; la terza riguarda una lite con mia zia, mia zia le aveva ordinato su internet un ferro da stiro (che le aveva chiesto mia madre), ma si sono sbagliati e hanno mandato una macchinetta del caffè, mia madre ha dato di matto, convinta del fatto che mia zia la volesse fregare, le ha messo le mani addosso e quando si è accorta di averle fatto male ha cambiato totalmente espressione e le ha chiesto se le aveva fatto male. Naturalmente la situazione con mia zia non si è risolta. In generale è sempre convinta che tutti ce l'abbiano con lei, distorce sempre la realtà, augura sempre la morte alle persone, con me è totalmente disinteressata. Inoltre passa le giornate sdraiata sul letto a giocare con il telefono. Quando invece le prende il momento che "si arrabbia" con qualcuno (per motivi il più delle volte non reali) non parla direttamente con la persona interessata, ma va in giro a raccontare cose inventate e mette sempre tutto contro tutti. La situazione, dal mio punto di vista, è grave e pesante, anche perchè ci sta facendo terra bruciata intorno. Nessuno fa nulla, io non riesco più a vivere così anche perchè la maggior parte delle volte sono io quella con cui se la prende e che si prende gli insulti e che va in giro a parlare male di me. Non so come muovermi per risolvere questa situazione da sola.. e soprattutto come muovermi per non avere "problemi" nemmeno io. Vi ringrazio infinitamente per l'attenzione
Buonasera Alessia
Non so se la sua mamma permetterebbe di farsi seguire da un professionista. Avrebbe bisogno, oltre che di un sostegno psicoterapeutico, anche di un supporto psichiatrico, con trattamento farmacologico. Capisco la complessità della situazione e anche la sua drammaticità. Sua mamma rischia di mettersi, e mettere, in pericolo chi le sta accanto. Dovrebbe farsi aiutare, supportata dal suo papà, che potrebbe far intervenire un TSO. (trattamento sanitario obbligatorio). Con trattamento sanitario obbligatorio si intendono procedure sanitarie normate e con specifiche tutele, in genere di legge, che possono essere applicate in caso di motivata necessità e urgenza clinica, conseguenti al rifiuto del trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica, non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e sicurezza. Ciò comporterebbe "prelevare" la sua mamma da casa e ricoverarla. Questa situazione, seppur drastica e molto sofferta, penso possa poter essere l'unica. Qualora non riusciste a convincere la sua mamma ad intraprendere un trattamento terapeutico e farmacologico spontaneamente, purtroppo non riesco a pensare ad altre soluzioni. Ciò che le ribadisco, ed è altrettanto importante, è di non svolgere da sola nessun tipo di "intervento" o scelta, in quanto sarebbe opportuno farsi sostenere dalla sua famiglia, in primis dal suo papà. Ne parli nuovamente con lui e non prenda decisioni in autonomia. Ha bisogno di essere, anche lei, "aiutata" ad affrontare questa difficile situazione.
Auguro con tutto il cuore buona fortuna
Gentile Alessia, la situazione di sua madre così come la descrive è rilevante rispetto ad una psicopatologia psichica di cui è portatrice. Siamo nell'ambito di un disturbo paranoico della personalità, caratterizzato dal quasi costante pensiero distorto sugli altri, visti e percepiti come sleali, ingiusti, cattivi e contro ella stessa. Sarebbe il caso che suo padre iniziasse ad accettare questa realtà, pur spiacevole. Poiché la vostra consapevolezza sullo stato mentale della mamma è un primo passo per orientarvi, per essere un po' alleati tra voi perlomeno. Per pensare a come avvicinarla ad un curante psichiatra. La difficoltà in genere è dovuta dal rifiuto della persona a riconoscere di avere un problema. Potreste ad esempio chiedere un consulto col servizio di salute mentale del vostro quartiere per avere qualche indicazione su come comportarvi. Mi sembra che al momento si debba cominciare da suo padre, affinché ai renda conto che c'è un problema. E che nn è un nervosismo generico quello di sua moglie. È un verde negli altri quello che non sono.
Auguri per tutto, dr Cameriero Vittorio