Ciao, ho 40 anni e ho scoperto di recente di essere una Borderline. Mi è stata fatta questa diagnosi e sono sorpresa. Ho sempre pensato che gli altri fossero bordeline. Per esempio mio marito. Mi ero convinta che lui fosse un borderline e sono riuscita a convincere anche lui di questo. Ora rivedo alcuni dei miei comportamenti e mi vergogno. Per anni gli dicevo che era manipolatore e abusivo. Ogni volta che provava a difendersi trovavo sempre una conferma che cercava di manipolarmi. Per anni è stato geloso di me e io dicevo che era tutto nella sua testa. Da quando mi è stata fatta questa diagnosi è come se non fossi più in grado di dirmi menzogne. In realtà sapevo di sedurre tutti gli uomini. Non lo facevo perché non lo amassi ma perché avevo un bisogno interiore di sentirmi amata e corteggiata. Sono arrivata a tradirlo e a fargli accettare questa cosa. Non so come abbia potuto accettare ma eravamo arrivati ad un punto in cui ogni volta che lui si lamentava per qualcosa lo facevo sentire un pazzo. Nel frattempo lui era diventato dipendente totalmente da me. Avevo convinto anche i suoi amici che fosse borderline. Ogni volta che mi accorgevo di avere un problema lo proiettavo su di lui. Dicevo sempre che faceva la vittima ed era arrivato ad un punto in cui non poteva più lamentarsi di nulla perché ogni cosa era per me un esempio di vittimismo. Ho anche scoperto che lui ha sempre saputo che io fossi una borderline. Non me lo ha mai detto perché altrimenti avrei sofferto troppo. Lo facevo sempre sentire in colpa per tutto. Mi vergogno tanto di tutto questo ma non so come fargli capire che lo amo, è solo che avevo e ho bisogno di proteggermi con quei comportamenti. Mi ha chiesto un sacco di volte di fidarmi di lui e io non capivo. In realtà mi chiedeva di lasciarmi andare e di ammettere che mentivo e lo manipolavo. Quando qualche volta si arrabbiava facevo la comprensiva ma se poi lui si calmava e non faceva più il geloso mi arrabbiavo io. Spesso mi sono arrabbiata davanti ad amici o per strada e lui non rispondeva mai. Mi ha rivelato qualche tempo fa che stava in silenzio perché ha sempre odiato le scenate davanti agli altri. In realtà lo sapevo e lo punivo in quel modo. Ora è finita. Un giorno si è svegliato e mi ha lasciato. Ho sempre pensato che potesse accadere ma pensavo non me ne sarebbe importato nulla. Invece mi sono accorta che era l'unica persona che mi amava. Mi ha protetta da me stessa un sacco di volte. Ho sempre fatto credere a lui che io fossi stanca della sua follia e che lui fosse uno difficile. In realtà si difendeva come poteva. Non lo ascoltavo mai e non gli davo lo spazio per esprimersi. Tuttavia mi arrabbiavo quando scoprivo qualcosa che non mi aveva detto. Cosa posso fare? Ho distrutto la sua vita.
Buongiorno Silvia
non è tanto la domanda "cosa posso fare" su cui mi concentrerei ma piuttosto sul grado di consapevolezza che ad oggi ha rispetto alla situazione che ha vissuto con suo marito e rispetto al suo disagio.
Le caratteristiche di personalità e comportamentali che ha elencato fanno parte di un quadro borderline di personalità, ma non per questo deve cristallizzarsi nella diagnosi.
Provi a non pensare alla definizione del disturbo, le consiglio di riflettere sul fatto che probabilmente si è avvicinata a suo marito perchè lui inconsciamente soddisfava suoi bisogni interiori che nemmeno lei stessa conosceva. E' difficile da comprendere e non sto dicendo che il sentimento che provava per suo marito non fosse reale, solamente che spesso i nostri desideri, le nostre paure o fragilità non ci permettono di guardarci dentro fino in fondo e per questo gli altri diventano lo specchio di noi stessi, ciò che in noi non riusciamo o vogliamo vedere, o un mezzo, l'unico che in quel momento si conosce, per arrivare a soddisfare i propri bisogni interni.
Sarebbe utile non continuare a focalizzarsi sui comportamenti passati per evitare di cronicizzare uno stato di disagio, al contrario provi a partire dalle sue risorse e non dalle difficoltà, si concentri sulle sue potenzialità, ad oggi per lei il passato non è più così oscuro e questo è un utile vantaggi per iniziare proprio da questo punto, per valorizzarsi, per soddisfare i propri bisogni inconsci a partire da se stessa e non dal legame con un'altra persona, conoscendoli e non evitandoli.
Milano
La Dott.ssa Silvia Bassi offre supporto psicologico anche online
Buongiorno Silvia, ho trovato questa sua lettera molto intensa e piena di consapevolezza, le faccio i miei complimenti per il lavoro che sta facendo su di se, un lavoro non facile dove sta accedendo a punti di vista che fino ad ora non si era concessa. Mi preme solo dirle però che lei NON è una borderline, ma SOFFRE di un disturbo che si chiama borderline. Io penso che sia molto diverso dirsi questo ..a livello di prospettive e funzionalità. Ricevere una diagnosi di disturbo di personalità e'un momento molto cruciale e delicato; può anche essere però anche un punto di partenza per lei, un'occasione per lavorare su quelle parti di se che si porta dietro da molti anni e che la portano ad avere problemi relazionali come quelli con suo marito. Questo può essere uno spunto per un lavoro terapeutico di spessore.
Le faccio un grande in bocca al lupo
Gentile signora lo specialista che le ha fatto la diagnosi di disturbo borderline di personalità, immagino le abbia anche consigliato un appoggio di uno psicologo/psicoterapeuta. Quindi, senza tante parole ulteriori, nella sua mail mi sembra che lei abbia già scritto tanto e abbia bisogno urgente di qualcuno che contenga le sue emozioni e la ascolti, aiutandola a fare chiarezza in se stessa. Le consiglio quindi di rivolgersi a uno/a psicologo/psicoterapeuta , perchè per lettera non è proprio sufficiente. Uno psicoterapeuta instaura un rapporto diretto e di persona, cosa che tra l'altro le sarà utile per comprendere meglio le sue dinamiche relazionali e i suoi tentativi di seduzione dei quali fin ora, non è riuscita a fare a meno. E altro ancora. Cordiali saluti e auguri.
Buongiorno Silvia,
posso capire il suo stato d'animo dopo aver preso consapevolezza degli atteggiamenti-comportamenti che ha sempre avuto.
Quindi si domanda cosa possa fare , dicendo che ha distrutto la su vita, mi sento di risponderle che suo marito avrà le risorse per potersela cavare (magari anche con un aiuto specialistico).
Una cosa è certa: per se stessa lei può fare molto. Se si prende cura di sè anche le relazioni con gli altri saranno diverse, è un principio universale.
Il disturbo borderline di personalità è una psicopatologia importante, ma allo stesso tempo è solo una etichetta che descrive un comportamento (come ogni diagnosi). Tuttavia dietro a questa etichetta c'è una persona, Silvia, con la sua storia (probabilmente dolorosa) che l'ha portata a costruirsi una visione di sè e del mondo di un certo tipo (il tutto o nulla dei borderline per esempio: ti amo e poco dopo ti odio).
Il mio consiglio è di prendere sempre più consapevolezza e di farsi aiutare da uno specialista ( non tanto per il disturbo borderline, quanto per la sofferenza che esso nasconde).
Un caro saluto