Buonasera, anticipo che credo di essere un caso abbastanza disperato e cercherò di essere il più concisa possibile nel raccontarvi la mia situazione. Fino a due giorni fa convivevo con il mio compagno da 7 anni con due bambini (6 e 3 anni). Credevo andasse tutto bene fino a quando un paio di anni fa ho iniziato una relazione con un'altro uomo... La cosa mi ha stravolto e mi sono sentita veramente felice, importante ed apprezzata... Nel frattempo la storia con il mio compagno ha iniziato a spegnersi, gli ho comunicato che i miei sentimenti erano cambiati, che non provavo più le stesse cose, che non stavo più bene, nel frattempo la quotidianità è andata avanti e anche l'altra relazione. Dopo qualche segnale da parte mia e sospetto da parte sua, la verità è emersa ed io ho ammesso la mia relazione e anche la mia volontà di non fermarmi, mi sentivo così sicura della mia "libertà" e della mia indipendenza e vedevo il mio compagno come un intralcio e come un peso da trascinarmi dietro. Tra una cosa e l'altra abbiamo tirato avanti fino a due giorni fa, quando lui ha fatto le valigie e se n'è andato. Mi sono sentita morire, è stato il giorno più brutto e triste della mia vita. Quando poi la sera è tornato a portare a casa i bambini, si è fermato per cena, poi l'ho abbracciato e ci siamo riavvicinati, tanto che ora che sono due giorni che è via ci sentiamo telefonicamente e parliamo molto più di prima.
Resta però ancora la presenza dell'altra persona che vedo ogni giorno e alla quale mi sento legata, che non vedeva l'ora (con me) che arrivasse questo momento perché anch'io fossi più libera ed ora si ritrova una donna che ha voluto che il compagno andasse via ma che ora soffre e non è più sicura che fosse la cosa che voleva e ha pensato di chiudere anche questa relazione, con sofferenza.