Sono un vostro iscritto e sto terminando un percorso psicologico che, sta iniziando a mostrare i suoi frutti. Vivo, per il momento, ancora a Stoccarda, dove lavoro presso un grande produttore di auto sportive di lusso.
Purtroppo, causa crisi, rischio di perdere il lavoro ma, per fortuna, ho altre opzioni in gioco: o trasferirmi in zona Salisburgo, o in zona klagenfurt oppure in Canada o Usa.
Avrei delle valide opzioni o a Vancouver oppure a Calgary, Canada.
Ovviamente con contratto di lavoro regolare, visto apposito e pagato......lavori in regola.
Ne ho parlato in famiglia e, non appena ne ho parlato con mio padre, apriti cielo: me ne ha dette di tutti i colori, che sono un degenerato, non so cosa voglio, che sono bravo, ho la cittadinanza tedesca, quindi ho tanti vantaggi e non mi licenziano perché sono bravo nel mio lavoro. Si, ho la cittadinanza tedesca ma, non ho avuto tutti questi vantaggi che diceva, oltre a esserci in Germania una crisi molto forte.
Inoltre, mi porta sempre come esempio il figlio di un suo amico che vive a Ginevra e, ha sposato una manager tedesca che guadagna molto bene. Salvo poi scoprire che questa donna non è una manager ma una semplice impiegata, passano da un lavoro all'altro, cambiano casa ogni 6 mesi in quanto vengono sfrattati ad intervalli regolari e litigano furiosamente ogni giorno.
Alla fine, ho firmato per una valida opzione a Calgary e parto il prossimo anno.
Mio padre ha smesso di parlarmi, non mi considera più suo figlio e insiste a dirmi che dovevo parlare con la direzione, che sono bravo e non mi licenziano, che devo combattere per la mia posizione, che nelle ditte grandi si sta bene. Ma se la ditta non funziona e decidono di licenziare, posso sgolarmi e parlare come non mai, essere il migliore ma se decidono di licenziare lo fanno.
Mi chiedo solo: cosa ho fatto di male e perché un padre si comporta in questo modo? Lavoro, mi do da fare, non chiedo soldi.........
Saluti cari
Stefano