In merito ai disturbi comportamentali di una ragazza ventiquatrenne che alterna in famiglia stati di aggressività, reazioni che portano a rompere oggetti e comportamento paradosso rivolto verso la madre,con pianto, urla, minacce autolesioniste( dopo parecchi anni di disturbi alimentari per cui era seguita, stati di nevrosi collegati agli studi universitari, crisi di panico,poca autostima)come ci si deve comportare nelle fasi acute? E' meglio non rispondere ed uscire? Spesso ogni parola, detta a fine di bene e per sdrammatizzare induce ancora maggiori problemi. Grazie.
5 risposte degli esperti per questa domanda
Gentile utente, immagino che la ragazza sia seguita da qualcuno che quindi dovrebbe saperle dare migliori indicazioni di quanto si possa fare in un consulto on-line. Ad ogni modo, credo che un richiamo ad un esame di realtà possa essere sempre utile. Con ciò intendo un richiamo ai reali motivi di insoddisfazione e un invito a porvi rimedio, senza perdersi in inutili recriminazioni o comportamenti non produttivi. Cordiali saluti
Roma
La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online
Buon dì Caterina, dalle parole scritte pare trattarsi di un disturbo borderline di personalità; dico pare perché bisognerebbe conoscere meglio la situazione e la ragazza ma, se così fosse, sarebbe proprio il caso di farla seguire dal CPS (centro psico-sociale.
Cara Caterina, la ragazza di cui parli ha bisogno di aiuto, ma nelle fasi acute è bene che il tuo intervento si limiti al minimo necessario. Ogni parola o gesto alimenta l'aggressività. La cosa rilevante è però non alimentare le cause che portano alla crisi. Cerca di capire quali sono le motivazioni di tanta rabbia, potrà esserti utile per anticiparla e forse evitarla. Buona fortuna
Gentile non so se ha mai provveduto a far fare una diagnosi esatta al disturbo della ragazza, cosa che sarebbe davvero auspicabile per comrpendere meglio il quadro clinico. Riguardo al vostro comportamento, deve essere il più possibile spontaneo, chiaro, ci devono essere dei no quando occorre e rispetto dell'altro, anche quando si dice no. Forse qualche seduta familiare potrebbe aiutare sia voi, sia lei. Provi ad informarsi dove abita, anche presso un consultorio. Ci faccia sapere Cordialità
mi sembra di capire che la ragazza è già seguita per i problemi psicologici, se cosi non fosse ritengo sia importante che abbia un aiuto per gestire queste crisi aggressive e la bassa autostima. Per quanto riguarda la sua domanda è importante cercare di capire che funzione abbiano "i sintomi" di una persona all'interno del nucleo familiare e quali siano gli equilibri che questi comportamenti servano a mantenere, seppur in maniera disfunzionale . Questa esplorazione può essere faciliata e agevolata da una terapia familiare con l'obiettivo di migliorare il clima e valutare quali siano le reazioni migliori da adottare di fronte agli atteggiamenti distruttivi della ragazza.
Un caro saluto