Buongiorno a tutti, sono un ragazzo di 23 anni, sto per concludere la laurea magistrale in economia con ottimi voti e perfettamente in tempo. Mi reputo una persona molto semplice, ma profonda (sono praticante buddista). Da quando ho iniziato la magistrale ho avuto periodi di smarrimento, domande che continuavano ad attanagliarmi, del tipo "perchè sto facendo questa magistrale?", "cosa voglio diventare poi?". Poi però ho insistito e ho continuato a studiare, non è stato facile perchè avevo molto spesso queste domande che mi ronzavano per la testa. La situazione familiare è poi precipitata, i miei sono separati e mio padre ha iniziato a fare uso di coca in modo non più sporadico e la cosa mi preoccupa moltissimo, faccio fatica a dormire pensando che lui fa quella cosa. Gli voglio bene, ma allo stesso tempo lo odio profondamente perchè è un debole e non può fare questo ai suoi figli. Ciò nonostante ho finito tutti gli esami l'8 giugno. Da allora vorrei partire e non tornare per un bel pò di tempo, vorrei scoprire maggiormente me stesso, ma il problema è che ho accettato un lavoro da settembre (che penso possa piacermi molto) e devo finire la tesi entro settembre. Per questo motivo mi sento attanagliato. Purtroppo non sono riuscito a fare un esperienza Erasums e adesso ho questa forte sensazione di evasione dalla mia città e dalla mia routine. Oltre a questo si aggiunge il fatto che con mia morosa le cose non vanno molto bene, ci vogliamo tanto bene, ma spesso ci sono litigi e lei è molto occupata con gli studi e con lo sport che pratica. Credo che la mia condizione di malessere sia determinata da una serie di aspetti esterni e conflitti psicologici che in qualche modo dovrei risolvere.