Buongiorno, sono una ragazza di 19 anni e sono piena di problemi. Sono sicura di avere il problema schizoide della personalità, perché ho letto molte diagnosi di psicologi su internet e mi sono riconosciuta completamente, provando un misto di vergogna e di panico, fino a piangerne. È una cosa di cui mi vergogno tantissimo e con cui non riesco davvero a parlarne con nessuno, adesso mi riesce solo perché nascosta dietro a un pc e sotto falso nome; cosa, questa, che so essere una conseguenza di questo disturbo. I miei famigliari non ne sanno nulla, perché non voglio in alcun modo farli preoccupare, in ogni caso non ci crederebbero. Ho un padre dispotico che da piccola mi picchiava,e anche mio fratello più raramente; non ho passato una bella infanzia, già da allora la mia rigida educazione mi distingueva da tutte le altre bambine, che mi deridevano ed io ero sempre da sola. Quando ero molto molto piccola andavo sul cavallo a dondolo parlando da sola. Facevo molta difficoltà a mangiare, problema che ora non ho più; pur essendo lontana dall’anoressia ero davvero molto magra, e pensandoci ora ho capito il perché: nel momento dei pasti pensavo a cose disgustose che mi toglievano l’appetito. La mia prima amica me la feci in terza elementare per volontà delle maestre, che spinsero la più brava della classe a stare un po’ con me e lei non voleva contraddirle suppongo. Ancora adesso ricordo di un sogno che mi terrorizzò a quel tempo: mio padre che mi guarda furioso per qualcosa che non ho fatto o comunque motivi stupidi, mentre io cerco inutilmente di discolparmi. Pur essendo carina non riesco ad avere un ragazzo, appena capiscono di essere ricambiata oppure anche solo il pensiero di avere un fidanzato mi agita fuori dal normale. Ho paura che rimarrò sola per tutta la mia vita. So tramite mia sorella che i miei si stanno preoccupando. Tutta questa serie di problemi fa si che io non mi senta mai integrata fra tutti gli altri perché troppo diversa da loro. Non ho amici ma mi piacerebbe tanto averne. A volte penso per consolarmi che gli adolescenti sono per definizione la personificazione per eccellenza dei problemi , ma nel profondo so che i miei problemi sono più gravi di quelli comuni di tutti gli altri. Penso molto spesso di suicidarmi ed ho già anche deciso come, e sono abbastanza sicura che la mia vita finirà in questo modo. Vorrei poter andare da uno psicanalista pur essendo consapevole della spesa che significherebbe per la mia famiglia, ma mia mamma non vuole sentire ragioni ed è irremovibile. Non sopporta questa categoria in quanto, a dire suo, lucrano sui problemi degli altri, senza risolverli. Dei miei problemi posso benissimo parlarne con un sacerdote, è più utile. Sono molto arrabbiata con lei per questo ma alla fine penso che lei non sa tutta la verità su di me, per questo prende la questione così sul leggero. Forse pensa che io con uno psicologo parlerei di stupidi problemi di cuore, come un amore non ricambiato, oppure di amiche o che ne so. Non ho intenzione di dirle la verità perché mi vergognerei fino a morirne, per cui c’è un modo con cui da sola potrei liberarmi dai miei problemi?
Buon Pomeriggio
ragazza con tanti problemi, iniziamo dall'inizio hai letto la definizione che riflette il tuo stato d'animo, da internet, io credo invece che sicuramente hai delle cose di cui parlare con un terapeuta , credo che ne dei cercare uno puoi pagare il ticket con la sanità, anche se oggi quelli privati non hanno più il tariffario potresti trovarne uno privato.
una ragazza di 19 anni , che usa un falso nome, che non ha amici, ecc queste sono le cose che mi preoccupano, le idee di suicidio, tu studi, come passi le giornate, la tua infanzia non è stata facile, tua madre ti dice di parlare con un prete, credo che tu devi decidere cosa fare, devi volerti bene, prendi la tua vita è cambiala...
fammi sapere come va ...... prenditi cura di te
Roma
La Dott.ssa Filomena Lopez offre supporto psicologico anche online
Ciao, credo che tu abbia già ricevuto delle risposte alle quali aggiungo la mia.
Non farti diagnosi da sola leggendo libri di psicologia. Ogni persona ha una sua storia a se e non esiste una etichetta che possa rispondere alla tua storia.
Per avere delle risposte bisognerebbe che tu esponessi bene quali sono i problemi che senti di avere.
A buon conto per aiutarti da sola segui questi principi che fanno bene comunque:
1 - ogni problema è risolvibile
2 - le sofferenze arrivano per uno scopo che è quello di fare crescere
3 - ogni persona ha un cammino da compiere che deve individuare
4 - impara a trasformare in positivo i tuoi pensieri è possibile sicuramente.
5 - l'adolescenza fa vedere la vita tragicamente, ma crescendo si cambia
Ciao
Salve,
capisco che lei si senta molto sola e non capita. Le dico anche però che ci sono tante persone che si percepiscono isolate e distrutte dalla vita: persone che hanno poi ritrovato la speranza attraverso una relazione terapeutica: anche io, che sono una psicologa, ho ritrovato la speranza grazie al supporto e alla comprensione del mio analista. Purtroppo quando il nostro dolore e la nostra sofferenza si strutturano nel corpo a partire da relazioni familiari "traumatiche", è solo attraverso un altro rapporto che possiamo ricredere in noi stessi e nella vita. Una cosa mi sento di dirle: lei non è un disturbo! Lei è un essere umano! E' molto di più che un "etichetta": respira, piange, sente e vive! Sappia anche che la vergogna è un'esperienza che abbiamo attraversato tutti, e se pensa che la vergogna è anche vitalità del corpo e della mente può usarla per prendere coraggio e incontrare un terapeuta. Se ha bisogno di un consulto può chiamarmi e prendere un primo appuntamento gratuito.
Le auguro di cercare aiuto per attraversare e superare il suo dolore e per poter far tesoro della sua capacità di analisi, che se mantenuta in segreto le toglie il diritto a esistere per quello che è.
Cara Giulia,
da quello che scrivi si avverte il tuo grande malessere,
ma fare le diagnosi “fai da te” non è mai una cosa buona. Spesso anche noi professionisti sbagliamo nel fare una diagnosi. Fai attenzione. E poi, una volta che hai dato un nome al tuo problema, cosa hai risolto? Niente credo.
La diagnosi dovrebbe solo servire come una semplice indicazione per inquadrare il problema e risolverlo. Ma spesso la diagnosi non è garanzia di soluzione del problema ma della sua creazione e/o del suo mantenimento.
Parlare con i tuoi genitori e dire la verità è il primo passo affinché ti possano portare da uno specialista che ti può realmente aiutare. Questa è la prima cosa da fare senza decidere altro nel frattempo.
Non c’è nulla di cui vergognarti. Credimi.
Chiedi aiuto e basta. Ci sono tanti colleghi Psicologi-Psicoterapeuti che fanno tariffe agevolate o anche consulenze tramite skype. Un modo c’è sempre.
Cordiali saluti
Matera
Il Dott. Rocco Luigi Gliro offre supporto psicologico anche online
Gentile “Giulia”,
leggendo quanto da lei scritto mi è tornata in mente una frase di un noto psicoterapeuta, C. A. Whitaker: "Ogni qualvolta si tenta di etichettare qualcuno, la persona scompare e si ha a che fare con le proprie fantasie."
Personalmente, ritengo sia molto rischioso attribuire etichette diagnostiche soprattutto quando si tratta di diagnosi “fai da te”! E' troppo riduttivo racchiudere tutta la bellezza e la complessità di una persona dentro “un'etichetta”, soprattutto quando si parla di una carina diciannovenne!
Capisco il suo desiderio di dare un nome al suo malessere, ma fossi in lei punterei piuttosto sul quel desiderio che si legge tra le righe di star bene, di essere felice. Deve essere questa la forza motore per affrontare i suoi familiari e per far capire loro l'importanza di rivolgersi ad un professionista serio e competente. Anche la sua madre commette l'errore di etichettare la categoria degli psicologi (professionisti che dopo 5 anni di studi universitari, svolgono un tirocinio post-lauream, superano gli Esami di Stato, si iscrivono all'Albo Professionale e spesso conseguono, dopo altri 4/5 anni di studio la specializzazione in psicoterapia!). Purtroppo circolano ancora troppi pregiudizi e stereotipi intorno alla figura dello psicologo che limitano la possibilità di chiedere aiuto quando ce ne sarebbe bisogno. Al corpo è concesso di ammalarsi e curarsi, alla mente NO! Come scrive anche lei è una cosa di cui vergognarsi! Ma perché? Eppure, purtroppo, non esiste malattia fisica che non influenzi il benessere psico-emotivo della persona. Cerchi un dialogo con i suoi... ormai è una giovane adulta ed è opportuno trovare il coraggio di confrontarsi con loro da tale. Questo sì che è in suo potere!!!
Cordiali saluti
Cara Giulia,
hai portato molti esempi per spiegare la tua situazione ma credo che non sia comunque auspicabile farti una diagnosi ed auto etichettarti in una categoria diagnostica (disturbo schizoide) da sola, prima di aver parlato con un professionista. Credo che comunque, al di là della questione diagnostica, la prima cosa su cui tu debba intervenire sia la tua attuale situazione che ti fa soffrire e rende infelice.
So che in queste situazioni il sostegno dei familiari sarebbe un aiuto ma se non hai ora questa possibilità ti consiglio di muoverti da sola. Non è necessario cercare uno psicanalista da cui andare privatamente in quanto esistono ancora (incredibile ma vero) dei Servizi Pubblici in grado di rispondere alle esigenze della popolazione. Ti consiglio perciò di informarti al più presto dei servizi che offre il tuo territorio e di chiedere un appuntamento. Se non hai idea di come funzioni ti consiglio di rivolgerti al tuo medico di base che dovrebbe conoscere sia te che i servizi pubblici e potrà consigliarti al meglio. Esistono poi anche realtà (in Piemonte esistono, non so nella tua zona) dove il servizio pubblico attiva gruppi di adolescenti che hanno difficoltà o hanno avuto difficili esperienze di vita. Questi gruppi, se ben gestiti, possono essere una buona risorsa e permettono di mettersi a confronto con ragazzi della propria età con cui condividere le difficoltà (e non sentirsi diversi).
Insomma, in parole povere, ti consiglio di iniziare subito a muoverti sul versante pratico, per evitare anche di chiuderti sempre di più nelle difficoltà che ti trovi ad affrontare. Quindi ti consiglio di spegnere il pc (spesso internet è un’arma a doppio taglio) e recarti al più presto dal tuo medico.
Spero di esserti stata d’aiuto.