Salve, scrivo perchè ormai da qualche mese, forse un anno convivo con un problema per me abbastanza importante. Premessa: ho sempre amato lo studio e la cultura ed ho ottenuto il diploma classico con il massimo dei voti. Con l'inizio dell'avventura universitaria, comincio a percepire che qualcosa sta cambiando. Le vecchie compagnie, purtroppo, si rompono ed io rimango praticamente da solo. Inizio ad uscire sempre meno e la mia unica, compulsiva attività è lo studio: non smetto un attimo. Negli scorsi mesi ho sperimentato, ahimè, crisi di panico (l'ansia l'ho sempre avuta ed, anzi, mi ha sempre aiutato a rendere al massimo delle mie possibilità), dovute alla preparazione di un esame, rimandandone il sostenimento di 20 giorni per una mia estrema insicurezza, rivelatasi poi infondata, vista la votazione finale ottenuta. Riscontro altresì, delle grosse problematiche nel grado di concentrazione mantenuto durante le ore di studio. Ormai studiare è quasi diventato un lavoro, lo faccio tutti i giorni, almeno 9 ore al giorno. Il fatto è che di queste 9 ore alla fine si rivelano produttive, si e no, nemmeno il 40% ed, a volte, termino le giornate con un nulla di fatto, il che mi getta nello sconforto più totale. Le conclusioni cui pervengo sono sempre le solite: ho perso la capacità di apprendere e non riuscirò mai a preparare esame X. Oltretutto, sono rare le volte in cui mi siedo e mi dico “Finalmente, non vedevo l'ora di studiare questo argomento!“. In sintesi: vorrei riuscire a trovare del tempo libero, ma mi sembra di essere stato risucchiato dallo studio, il che peraltro è controproducente, poichè alla fine produco di meno. Richiedo il vostro aiuto.