Come posso aiutare qualcuno che pensa spesso al suicidio?

Chiara

Ho 21 anni e una persona a me cara, mia coetanea, mi ha confidato di pensare spesso al suicidio. Il pensiero è talmente forte che non riesce a continuare l’attività che stava facendo, per esempio studiare o fare sport.

Mi ha detto di non voler suicidarsi e che avere questo pensiero le fa paura, ma a volte le vengono pensieri del tipo “se mi buttassi giù da questo ponte morirei”, oppure “se bevessi questa cosa morirei” . Io le ho già consigliato di andare a parlare con qualcuno competente, ma abitiamo in due città diverse e non sono presente quanto vorrei per aiutarla.
Grazie

7 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno,

La persona che vuole aiutare può contattarmi personalmente e mettersi d'accordo con me per un primo appuntamento. È infatti fondamentale che esista almeno una piccola "fiamma" di motivazione interna che possa spingerla a sostenere una nuova relazione che sarà quella con lo psicoterapeuta.

 

Gentile Chiara,

i pensieri riferiti dalla sua amica hanno probabilmente una base ansiosa. 

Le può dire di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta specialista in psicoterapia cognitivo comportamentale oppure breve strategica (entrambe lavorano molto bene sull’ansia). Glielo suggerisca con calma durante una telefonata e le dica che è un problema verosimilmente ansioso e che con una buona psicoterapia,non necessariamente di lunga durata, si risolve. 

Cordialità 

 

Ciao Chiara, immagino quanto sia difficile per te vivere questo terrore della tua amica con la sensazione di non poter fare nulla. Credo che, dal canto tuo, sia importante poterle passare il messaggio che tu non possa fare granché se non, appunto, come intelligentemente hai fatto, consigliarle di rivolgersi ad uno specialista e di parlarne con persone a lei più vicine. Rimanere sole é sicuramente qualcosa di rischioso. Da quello che dici, ad ogni modo, nonostante sia evidentemente necessario approfondire la situazione, ciò che emerge é un quadro di pensieri di morte, più che pensieri suicidi, ed é in ogni caso qualcosa per cui non c'è da vergognarsi, é bene che lei lo sappia. Sperando di essere stato utile, l'invito é di nuovo quello di non rimanere da sole e di non rimanere da sola a mantenere questo peso, ma coinvolgere le persone che possono aiutarvi, anche affinché la tua amica possa chiedere un aiuto per sé. Non c'è nulla di insormontabile in questo. 

Buona giornata

 

 

Buongiorno Chiara,

Se riesce ad ascoltare la sua amica e a non giudicarla per questi pensieri, sta già facendo molto per lei.

È indispensabile che la sua amica si rivolga a qualcuno che possa aiutarla a capirne l'origine. Spesso sono pensieri che vengono dall'ansia o dalla paura di fallire o dal sentirsi incompresi, per ognuno è diverso. Tuttavia sono il segnale di un momento di sofferenza acuta di cui prendersi cura.

Può indirizzarla a verso un Centro Giovani, dove spesso c'è uno sportello psicologico gratuito, o invitarla a rivolgersi ad un Consultorio vicino casa.

Spero di averle risposto,

Buona fortuna

 

Dott.ssa Camilla Marzocchi

Dott.ssa Camilla Marzocchi

Bologna

La Dott.ssa Camilla Marzocchi offre supporto psicologico anche online

Buonasera Chiara.

La sua vicinanza è sicuramente importante per la sua amica.

Immagino però, che non sia facile sentirle dire certe cose e non farsi prendere dall'ansia di dover trovare un modo per aiutarla.

Come già le è stato consigliato (e come lei stessa ha già fatto), bisognerebbe indirizzare la sua amica verso uno specialista che possa accoglierla e lavorare con lei. Provate insieme a vedere quali servizi offre il territorio in cui vive. Questo potrebbe essere già un aiuto importante.

 

Gentile Chiara, 

lei ha fatto già molto per la sua amica con la sua vicinanza ed il suo affetto e le ha dato il consiglio giusto: quello di rivolgersi ad uno specialista che la aiuti a comprendere da dove vengono questi pensieri di morte e come affrontarli.

La inviti nuovamente a riflettere sull'importanza di chiedere aiuto, ragionateci insieme, è necessario, prima di tutto,  che sia la sua amica a vincere il timore e la vergogna e trovi la motivazione per fare questo passo.

Le spieghi con calma che non c'è nulla di cui vergognarsi, anzi, chiedere aiuto in un momento di difficoltà è un atto di coraggio e di presa di responsabilità verso se stessi.

Spero di esserle stata di aiuto.

Un caro saluto.

Dott.ssa Monia Biondi

Dott.ssa Monia Biondi

Ravenna

La Dott.ssa Monia Biondi offre supporto psicologico anche online

Buon giorno Chiara,

la sua amica e' fortunata ad avere un amica come lei che si preoccupa e vuole cercare la soluzione migliore per aiutarla.

La sua amica ha pensieri ossessivi, disturbanti che stanno limitando la sua autonomia scolastica e nella vita di tutti i giorni. Per "liberarla" occorre che si rivolga ad uno/a collega psicoterapeuta esperto e con gli strumenti adatti per aiutarla in questo momento di fragilita'. quindi il migliore modo di aiutarla e' farle fare il primo passo verso la presa di coscienza di avere bisogno di aiuto.

in bocca al lupo