Doc omosessuale o omosessualità?

anonima

Salve a tutti, sono nuova qui, cercherò di spiegarvi al meglio la mia situazione premettendo che sono mesi che cerco consigli su siti come questi, ma nessuno sembra prendermi sul serio. Credo e spero di avere il doc omosessuale ormai da 4 mesi. Sono una persona molto ansiosa, insicura e bloccata, nonostante dal punto di vista esterno io appaia estremamente sicura di me e diciamo pure "popolare". Non ho mai avuto veri e propri approcci fisici con il sesso opposto, causa appunto il blocco enorme che con gli anni va a rinforzarsi. Sono sempre stata attratta da ragazzi, fin da piccola, con cotte che duravano anche anni ma che puntualmente non andavano come speravo. Con le ragazze ho sempre e solo avuto normali rapporti d'amicizia, nient'altro di più. Questa domanda mi è sorta dal nulla, altre volte mi era successo di avere il dubbio sempre infondato, ma diciamo che non ci avevo dato peso, sapendo fermamente di essere etero. Quest'anni però mi ha colta molto alla sprovvista, in un periodo in cui non stavo bene con me stessa, ero fin troppo autocritica e vedevo che il desiderio di conoscere qualcuno del sesso opposto calava, dopo anni e anni di quasi disperazione nel voler avere un fidanzato che mi amasse e che mi facesse venire le farfalle nello stomaco. Sono molto informata nel doc omosex, ovviamente a causa del mio continuo compulsare, andando a leggere articoli su articoli, ho anche letto dei manuali appositi sul doc in generale. preciso che riscontro tutti i sintomi, ma ovviamente questo non basta a farmi stare tranquilla, e quindi passo ore e ore, anche giornate intere fino allo sfinimento a leggere testimonianze e talvolta storie di coming out che mi mettono un'ansia e un'angoscia inspiegabile. A mio svantaggio c'è il fatto che non sono mai riuscita a sbloccarmi con i ragazzi, e quindi ad avere intimità con loro, nonostante io adori avere le attenzioni dei ragazzi, provocarli, avvicinarmi a loro ecc.. La domanda che però continua a ossessionarmi è se si tratti di doc o omosessualità magari che sta venendo fuori ora. Ma capite che per me è impensabile, è sorto tutto completamente a caso, non mi è mai lontanamente piaciuta nessuna ragazza, certo magari a livello erotico un certo tipo di fantasie omosessuali ce le ho, soprattutto nella scelta dei materiali pornografici, scusatemi i termini davvero, ma so che le scene lesbo eccitano la maggior parte di donne, pur essendo queste etero, quindi questo in sè non mi preoccupa. A preoccuparmi invece è il fatto che a causa di questa paura io passi tutto il giorno a rimuginare, a immaginare scene in cui bacio o mi innamoro di qualche ragazza anche contro la mia volontà, pensieri intrusivi insomma. Ho il terrore di dover ammettere a me stessa una cosa che non sento mia e che credo mai la sentirò come tale, anche se non mi sono mai eccitata in rapporti con ragazzi non avendone mai avuto effettivamente. Da qui si capisce la mia disperazione, mettermi problemi ancora prima di fare qualcosa concretamente, leggo addirittura articoli di ragazze che non si eccitano con i propri fidanzati, insomma sembra che io mi stia preoccupando ancora prima di viverle in prima persona queste cose. Per questo credo che potrei essere affetta da questo disturbo, perche mi baso su pensieri infondati, e non ho alcun tipo di esperienza alle spalle, cosa che mi porta già molta ansia di suo. mi dispiace non aver attualmente la possibilità di andare da uno psicologo, ma i miei non capirebbero, nemmeno io saprei spiegare il perché di questi dubbi che da 4 mesi a questa parte non mi fanno più vivere. altre persone esperte invece che darmi consigli hanno solo peggiorato la cosa, dicendomi che non dovrei preoccuparmene perchè la sessualità si stabilisce intorno ai 20 anni, ma io non credo proprio che fino a quell'età ciascuna persona viva col dubbio "mah si a vent'anni vediamo cosa mi piace", nel senso io fin da piccola ho sempre desiderato un ragazzo, non per imitare qualcuno o perché pensavo fosse giusto, ma lo volevo davvero, amavo l'idea di avere una persona da amare, con cui scherzare e litigare. alla sfera sessuale non ci penso ancora, credo di essere piccola per certe cose, non mi sento pronta io insomma. e vabbe mi sto dilungando e mi scuso davvero, anche se dubito riceverò risposta. comunque si, la mia più grande paura è che non si tratti di doc, vorrei avere la certezza di avere questo disturbo, essendomi informata so che con il tempo potrei guarire non concentrandomi sul contenuto dei pensieri ma sui loro meccanismi. ma non essendone sicura resto bloccata al punto di partenza e ogni giorno sorgono le stesse domande che mi riconducono a un circolo vizioso di comportamenti al fine, vano, di tranquillizzarmi

12 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima, l'autodiagnosi, che noi psicologi sconsigliamo sempre, tuttavia nel tuo caso combacia con quello che scrivi. Per la precisione, i pensieri hanno preso una direzione ossessiva, al punto che si sono impadroniti della tua lucidità e non li controlli più. Perché questa ossessione di avere un ragazzo e perché questa paura dell'altro sesso? Serve rimettere ordine e ricomporre le preoccupazioni disfunzionali, con l'aiuto di un professionista con cui fare un percorso che possa dare una sterzata a queste ossessioni. Mi metto a disposizione anche online, e in ogni caso posso fornirti informazioni per iniziare questo indispensabile percorso, se mi scrivi in privato. Un caro saluto

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Dott.ssa Daniela Benvenuti

Padova

La Dott.ssa Daniela Benvenuti offre supporto psicologico anche online

Buongiorno,

ho letto ciò che ha scritto e capisco che non sia facile per lei vivere questa situazione, non è altrettanto facile superare questi pensieri alquanto intrusivi da sola. Ha bisogno di essere seguita per poter rompere il circolo vizioso che si è venuto a creare. Parli con i suoi genitori dica che avrebbe bisogno di rivolgersi ad uno psicoterapeuta, anche se non vuole dire la motivazione, ma spieghi che sta vivendo un periodo di ansia.

Secondo lei questi mesi di quarantena hanno contribuito a rinforzare i suoi pensieri?

 

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Padova

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Carissima, non dici la tua età ma comprendo sia sotto i 20 anni. Parla del fatto che hai ansia con i tuoi e insisti per rivolgerti ad un consultorio familiare. Purtroppo uscire da una situazione di pensiero intrusivo da sola non sarà semplicissimo, ti serve un aiuto esterno. É necessario che tu sia accolta in una relazione terapeutica che aiuterà a contenere l'ansia, a fare una diagnosi corretta, ad aiutarti ad andare oltre i pensieri intrusivi, andando alla radice, a capire "cosa si cela dietro". I pensieri, spaventosi, assurdi, strani, fastidiosi, che fai, catalizzano tutta la tua attenzione, che quindi non ha " tempo" per guardare altro. Occorre capire cosa é questo "altro", ma in questo viaggio occorre essere accompagnata da un terapeuta.

Inizia a chiederti cosa succederebbe alla tua vita se non fossi impegnata con questo rimuginio? Cosa dovresti affrontare se non ci fossero questi pensieri? Cosa temi di dover affrontare, se immagini domani di svegliarti senza pensieri intrusivi?

Un caro saluto

Psy.Marcella Angioni

Buongiorno!

Ho letto con attenzione il suo caso e trovo molto interessante la cura che ha nel parlare di questo "disturbo". La invito a fare una riflessione: non è detto che lei abbia necessariamente un disturbo.

Si dia la possibilità di conoscere meglio queste sue dinamiche: nulla come l'esporre i propri pensieri ad una persona adeguatamente formata può aiutare a capirli. Questo è il motivo per cui le informazioni che reperisce su internet non l'aiutano a sbloccarsi: sono storie di altre persone, diverse da lei, che non possono "risponderle".

Un caro saluto.

Cara anonima,

Più che altro son rimasta colpita dalla tua necessità di arrotolarti in mezzo a questi pensieri come se fossero una sorta di compagnia indispensabile. Una specie di oggetto transizionale con cui ti tieni compagnia.

Non hai raccontato molto della tua vita - per esempio se il tempo che trascorri a leggere libri è almeno pari a quello che trascorri su internet ...

Puoi chiedere ai tuoi genitori il permesso di accedere a una decina di sedute per fare ordine nei tuoi pensieri. In quel caso, ti suggerirei di esplorare il tuo rapporto di attaccamento con la mamma. Potrebbe aiutarti a chiarire le tue emozioni.

Un caro saluto.

Salve Anonima.

Ciò che descrive mi fa pensare ad una "ragazza molto giovane" con una grande confusione. Non parlo però di una confusione dal punto di vista del suo orientamento sessuale, ma rispetto a Sé, al suo Io. Ha 18 anni, e nonostante si possa sentire e percepire "grande", la sua confusione e preoccupazione possono risultare naturali. Solo attraverso un'analisi profonda di sé potrà capire cosa "diventerà" da grande e cosa sceglierà, ma soprattutto, spero possa davvero comprendere di sè come essere serena e soddisfatta di ciò che è, della persona che è ora e che diventerà. Esistono servizi pubblici che possono indicarle professionisti competenti. Inoltre parli coi suoi, senza dover per forza entrate nel dettaglio di ciò che la porta a stare "male", dicendo loro che sente la necessità di risolvere i propri conflitti interni. Un percorso potrà aiutarla ad avere maggiore consapevolezza di sè e alleggerire alcuni pensieri che la affliggono.

Auguro buona fortuna

Ma quanti anni ha? Lei parla  dei suoi disturbi, della sua paura ossessiva dell'omosessualità ma non dice nulla di sé, di quello che fa, dei suoi interessi, della sua famiglia e della sua relazione con essa. Mi sembra che da sempre, sin da piccola,  ci sia stato al centro dei suoi pensieri l'idea dell'amore e di un  ragazzo. Perché questo si è verificato così precocemente? Che cosa sostituisce nella sua vita. La sensazione che ho io è che probabilmente la sua ruminazione mentale si sarebbe applicata a qualsiasi altra idea. Io penso che è probabile che lei soffra di un disturbo ossessivo e che è questo che quello lei deve affrontare innanzi tutto. Lei si definisce ansiosa e l'ansia è correlata con il disturbo ossessivo. Tutto quello che lei fa: leggere, informarsi, è di scarsa utilità, anzi rinfocola i suoi pensieri. Si faccia aiutare da un bravo psicoterapeuta. Sono solo quattro mesi che lei presenta tali difficoltà per cui dovrebbe riuscire con una certa facilità a risolvere i suoi problemi.   

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Dott.ssa Maria Felice Pacitto

Frosinone

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Non bisogna avere paura della sessualità, anche quando questa comporta una maturazione e una comprensione di se stessi. Intanto NON stiamo parlando di una malattia, ne di una disfunzione, tanto meno di un eventuale disturbo o difetto. La posta in gioco sono i pensieri intrusivi che vengono vissuti come negativi e pericolosi,.bisogna semplicemente lasciarlo scorrere come tali, sono pensieri, produzioni mentali, fantasie,,non la realtà delle azioni, il vero problema è quanto questi invadono a tal punto da impedire che la vita e gli eventi facciano il loro corso, lasciandosi andare non solo a ciò che si pensa e alle paure che ne derivano, ma scortando il corpo, le sensazioni, le percezioni, le attivazioni che accadono quando dal pensiero si passa all'azione cioè al reale incontro con l'Altro, sia esso dello stesso sesso o del sesso opposto..lasciando libero il proprio sistema di riconoscimento di ciò che fa paciere o disturba o ci rilascia indifferenti..

Lasciati andare alle sensazioni e ascolta il tuo Corpo

Mi dispiace che tu non possa andare da uno psicologo perchè è all'interno della relazione terapeutica che si possono dare molte risposte e rassicurazioni. Quindi qualsiasi terapeuta che legga ciò che scrivi si deve basare unicamente proprio su ciò che hai scritto e basta anche se ci sarebbero tanti altri punti da indagare collegati a ciò che ritieni essere il tuo problema. In questo momento ci sono molti colleghi che possono aiutarti anche con sedute a distanza. In linea generale, da ciò che scrivi posso dirti che a mio avviso, stai vedendo e vivendo la situazione da una prospettiva mentre io posso vederla da una altra prospettiva. Esempio: una sedia la posso vedere di lato e ho una immagine, la posso vedere dall'alto, ho un'altra immagine, sempre sedia resta, ma da un'altra angolatura posso vedere cose diverse e dare diverse indicazioni. Stai dentro una prospettiva o metodo di pensiero inadeguato, o che per lo meno non fa altro che peggiorarti da un punto di vista emotivo e cognitivo. Quindi stop a visione di filmati pornografici, stop a ricerca di articoli, interviste. Stop a cercare di tranquillizzarti nella conferma di una diagnosi, fatta in casa. Stop a credere che a 20 anni riuscirai a capire. Fai vuoto mentale e riparti con un altro metodo: La sessualità è una conseguenza dell'affettività e non viceversa. L'affettività si vive dentro un incontro, dentro relazioni con persone reali, che hanno relazione reale, non fantasticata o immaginata. Te invece in questo momento sei fissata sulla parte finale di un processo ma invece bisogna partire o ripartire dall'inizio, ossia dal reale che vivi. (e' questo il reale punto di partenza). Concentrati sulla realtà di vita che hai ogni giorno: se studi sullo studio, sul coltivare le tue amicizie, sul coltivare gli affetti di casa, sul vederti un bel film, su di un hobby, leggere un libro, pulire la camera, cucinare un dolce, ridere per delle sciocchezze, senza troppo sovrastrutture mentali, ma con genuinità. Scrivi un diario in cui metti per iscritto le tue paure, le tue fantasie. Non darti fretta, perchè le situazioni di vita si faranno avanti a te e tu proprio da lì riuscirai a capire cosa senti realmente, tutto si dispiegherà naturalmente. Non cercare la soluzione, non cercare i desideri: il desiderio di essere amata, coccolata, è già dentro di te, è nel sottofondo della vita di ognuno di noi.  Non sto svalutando ciò che tu ritieni problema ma ti sto dando un sistema nuovo per affrontarlo, puntando la tua attenzione dalla prospettiva giusta, il tuo problema lo affronti comunque non avendo per assurdo l'apparente percezione di affrontarlo. Sono etero o sono omo? Sono etero o sono omo? Sei una donna in crescita, che ha il diritto, dovere di vivere la vita reale e che  incontrerà (non cercherà) una persona che guardandola negli occhi le farà provare le farfalle nello stomaco e la farà sentire ancora più donna quando sentirà il suo profumo nella maglia che indossa. 

Salve le chiedo la sua età. Il fatto di rimuginare tanto non la aiuta, poi ha parlato di sintomi ma non si tratta di una malattia. Credo che il problema principale sia che non abbia avuto un'esperienza con un ragazzo. Le consiglio di smetterla di documentarsi e vivere naturalmente le sue esperienze. Magari parlare con un'amica potrebbe aiutarla. L'ossessione non va mai bene e poi credo che sarà il tempo a darle le risposte che cerca, ma non deve avere fretta.

Prima di fare qualunque cosa, si rivolga a un esperto in psico-sessuologia in modo da chiarirsi e procedere con la sua vita. Questo stato di caso le sta sottraendo caterve di energia  indirizzabile all'autorealizzazione. Al momento mi pare ingrovigliata in un gomitolo di pensieri. Lei non deve guarire, deve capire chi è e che cosa vuole nella vita. Un caro saluto.

Gianna Maria Tavoschi, psicologa

 

Salve, dagli episodi raccontati, legati al desiderio e al piacere sessuali, mi dà l’idea che lei, più che la problematica legata all’identità e all’orientamento sessuale nonché ai comportamenti compulsivi legati alla sessualità stessa, viva in fondo problematiche connesse alle difficoltà di relazionarsi in modo soddisfacente con persone di entrambi i generi.

Il desiderio sessuale, l’eccitazione e la fase finale con il piacere sessuale o orgasmo soddisfacenti, richiedono un bagaglio positivo complesso vissuto dalla sessualità fisica: in questo bagaglio troviamo l’affidarsi all’altro, avere fiducia dell’altro, l’essere riconosciuta, stimata e amata dall’altro.

Dalla sua storia noto un’ansia generalizzata, una mancanza di fiducia nei confronti dell’altro dovuta probabilmente agli eventi negativi vissuti nel suo passato sia con le figure maschili che femminili.

Quindi, quello le posso consiglia è di affidarsi ad una figura professionale adatta, lo/la psicosessuologo/a, per rispondere alle sue numerose domande legate all’orientamento sessuale ma innanzitutto che la guidi verso il superamento dell’ansia e dell’angoscia che sta provando nel tentativo di farsi da sola una diagnosi convincente.

Le diagnosi fatte da soli legate soprattutto alla sessualità, creano confusioni, incertezze, malessere ed aumentano l’ansia e l’angoscia per la frammentazione degli aspetti di personalità.

Invece, la guida di un competente professionista permette alla stessa di comprendere sé stessa e attivare scelte consapevoli.

Cordiali saluti Dott.ssa Maria Zamiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Dott.ssa Maria Zampiron

Padova

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