Tristezza. E’ solo una delle emozioni che proviamo quando ci rendiamo conto che i nostri ragazzi, quelli che pensavamo fossero figli innocenti e puri, vengono smascherati dalle forze dell’Ordine per essere coinvolti in giri illeciti, nell’utilizzo e nello spaccio di sostanze stupefacenti.
Stupore. Il ragazzino che fino all’altro giorno vedevi giocare sotto casa e poi riconosci sul giornale e pensi…ma come è possibile?
Impotenza. Forse noi genitori avremmo dovuto fare di più, e la scuola? cosa imparano a scuola questi ragazzi? e così via, in un vortice di pensieri, immagini, emozioni e preoccupazioni che più o meno ci toccano tutti da vicino. Perché tutti siamo stati figli, tutti siamo stati adolescenti, molti di noi sono genitori, alcuni sono insegnanti, educatori e coi ragazzi siamo contatto tutti i santi giorni.
Eppure.
Eppure farsi una canna per stare insieme, una pippatina di coca (solo il sabato però), che vuoi che sia!! Lo fanno tutti, se non ti fai due tiri di erba sei proprio sfigato, si fa per stare insieme, non sarai mica un disadattato?
L’età si è abbassata per le droghe, e si è abbassata per tutte le forme di dipendenza.
Già dai 12/13 anni molti ragazzini fumano sigarette, proprio come “i grandi”, anch’essi dipendenti da varie sostanze (caffè, alcol, nicotina) lecite, è vero, ma pur sempre droghe. Il cervello a quell’età è in una fase molto sensibile e gli effetti negativi delle droghe si amplificano alla grande. Ma in varie forme di dipendenza ci siamo dentro tutti, chi più e chi meno. Perché senza il cellulare sempre in mano ci sentiamo perduti, senza internet sembra di impazzire, per non parlare delle “macchinette” slot, le scommesse, Facebook e Instagram, le relazioni tossiche di coppia….insomma siamo una massa di drogati che non vogliono ammetterlo. E se lo scrivo magari qualcuno si risentirà e mi dirà: “ma come dr. Ausilio, paragoni l’eroina al cellulare??” e io lì a rispiegare “no, non esattamente, ma la struttura psicologica sottostante è simile in tutte le forme di dipendenza”.
Questo NON vuol dire che siccome lo fanno tutti lo dobbiamo continuare a fare, anzi.
Ma se vogliamo sconfiggere il fenomeno triste della droga non possiamo fermarci alla repressione dello spaccio (che pure è necessario e sacrosanto e per cui ringraziamo tutti sentitamente le Forze dell’Ordine).
Per vivere liberi dalla droga ci vuole la Psicologia!
Perché se ho i buchi emotivi, se mi sento insicuro, triste, solo, brutto, stupido, se mi vergogno di me stesso, se temo di non essere accettato, allora sai che ti dico, passamela questa benedetta canna che almeno sono figo come gli altri o se non altro mi sento un po’ meno sfigato!
La droga attecchisce sui deboli, e deboli lo siamo tutti. Perché la nostra debolezza risale all’infanzia, ai traumi piccoli e grandi che non abbiamo risolto a livello emotivo. La nostra debolezza ci fa vergognare di noi stessi perché non riusciamo ad essere fieri dei nostri difetti, ad amare noi stessi per quello che siamo, perché non ci sentiamo ok, non ci sentiamo rilassati, siamo stressati e poi dobbiamo essere sempre loquaci, fighi, efficienti, e bla bla bla.
Passamela quella canna, così almeno mi rilasso un po! Mi allenta un po’ di tensione, mi addormenta il dolore e il trauma, mi distrae da quello di me che non voglio vedere, che mi spaventa. Quella cannetta mi fa sentire “normale”, mi fa sentire sufficientemente trasgressivo, accettato e forse un po’ speciale, con un segreto da difendere, con qualcosa a cui pensare, e mi fa un po’ imbambolare come il nonno davanti alla TV del resto!
Se vuoi vivere libero dalle dipendenze (di tutti i tipi) e se vuoi che anche i tuoi figli vivano liberi, devi guardarti dentro. E farlo davvero, con onestà e coraggio! Devi metterti in viaggio, andare in Psicoterapia: un viaggio a ritroso nella tua vita, per comprendere chi sei, quali sono i tuoi schemi automatici. Puoi imparare a conoscere le tue paure, le tue insicurezze e riuscire ad integrarle, ad amarti e rispettarti per quello che sei. Puoi imparare a dire NO e a dire SI, libero dalla vergogna e dal giudizio.
Solo allora quando ti passeranno una canna, una sigaretta o una striscia di coca farai un sorriso e dirai “non ne ho bisogno!”
dr. Roberto Ausilio
Psicologo Orvieto Psicoterapeuta – Psicoterapia online
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