E una droga vecchissima che si consumava già nel III millennio a.C. Viene estratta dalla cannabis sativa o canapa indiana, di cui è la resina; le foglie della stessa pianta prendono ilnome di marijuana; pertanto il principio attivo di queste due droghe è identico.
La marijuana è nota anche come erba, kif, ganga, maconha, pot, tea, weed. Si usa quasi solo per inalazione mediante sigarette, pipe (spinelli o joints); talvolta viene anche ingerita. Gli effetti psichici sono notevoli e non sempre piacevoli: il «viaggio» comincia con un cambiamento dell'umore che si evidenzia con una grande euforia e con risa sfrenate. In una piccola percentuale di casi si possono avere invece esperienze psicotiche con paura, delirio paranoide, confusione, depressione, angoscia e senso di morte imminente. Sotto l'effetto della droga scompare la percezione del tempo: i soggetti credono di vivere un eterno presente; inoltre ogni esperienza estetica diventa acuta e piacevole: per esempio, una musica si trasforma in un susseguirsi armonico di luci e colori, un programma televisivo crea straordinarie associazioni tra musica, colori e sensazioni corporee.
Può anche verificarsi una alterazione dei rapporti con lo schema corporeo: il soggetto passa quindi dal senso di dissociazione tra corpo e mente, al disagio per il proprio corpo, fino al desiderio di volare. E questo il cosiddetto «volo magico» che si conclude talvolta tragicamente con la precipitazione accidentale.
Intossicazione da cannabis
Criteri diagnostici per l’Intossicazione da Cannabis
A. Uso recente di cannabis.
B. Modificazioni maladattive comportamentali o psicologiche clinicamente significative (per es., compromissione della coordinazione motoria, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo, deficit della capacità critica, ritiro sociale) che si sviluppano durante, o poco dopo, assunzione di cannabis.
C. Due (o più) dei seguenti segni, che si sviluppano entro due ore dall’assunzione di cannabis:
- iperemia congiuntivale,
- aumento dell'appetito,
- secchezza delle fauci,
- tachicardia.
D. I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non risultano meglio spiegati con un altro disturbo mentale.
L’intossicazione si sviluppa entro pochi minuti se la cannabis è fumata, ma può richiedere qualche ora se la sostanza è assunta per via orale. Intossicazione con alterazioni percettive. Quando si presentano allucinazioni con test di realtà integro o illusioni visive, tattili in assenza di delirium.
Manifestazioni e disturbi associati
La cannabis è spesso associata con la nicotina, alcool, cocaina. Può essere fumata e mescolata con oppiacei o altri farmaci allucinogeni. I soggetti che la usano regolarmente spesso riferiscono letargia fisica, mentale e anedonia. In circa un terzo dei soggetti che ne fanno uso si osservano lievi forme di espressione, ansia o irritabilità. Quando sono assunte dosi levate hanno effetto psicoattivo che può essere simile a quello degli allucinogeni e i soggetti possono sperimentare effetti mentali avversi che assomigliano a bad trips indotti dagli allucinogeni. Questi variano dai livelli lievi o moderati di ansia a gravi reazioni ansiose che assomigliano agli attacchi di panico.
Sono stati riferiti episodi di depersonalizzazione o derealizzazione. L’uso cronico è talvolta associato ad aumento di peso, probabilmente in conseguenza di sovralimentazione e di ridotta attività fisica. Si possono presentare sinusiti, bronchiti, enfisema. Il fumo di marijuana contiene quantità persino maggiori di carcinogeni noti rispetto al tabacco e l’uso pesante può incrementare il rischio di neuplasia maligna. La dipendenza e l’abuso generalmente si sviluppano in un periodo di tempo esteso.
I soggetti che diventano dipendenti stabiliscono di solito modalità di uso cronico che gradualmente aumenta sia di frequenza che di quantità. Con l’uso cronico pesante si verifica a volte una diminuzione o una perdita degli effetti piacevoli della sostanza.