Compagno cocainomane, come proteggerci al meglio?

Olga

Buongiorno Dottori, dopo aver scoperto più di un anno fa la dipendenza seria da cocaina (uso giornaliero) del mio compagno, avere cercato di aiutarlo portandolo al Ser.T. e dallo psicologo in un centro trattamento cocaina privato senza risultati (ha abbandonato dopo nemmeno un mese) aver creduto a mille promesse (ho smesso, smetto da solo quando voglio...) aver subito violenza psicologica (gelosia ossessiva completamente infondata...sia per un uomo immaginario che le amiche ed il lavoro) che non mi permetteva di fare una vita serena e tranquilla e in ultimo avermi lasciata senza un soldo (addirittura sono stata avvertita un mese fa dalla banca che stava per scadere la settima rata di mutuo insoluta a mia insaputa ovviamente) ho FINALMENTE trovato il coraggio di lasciarlo per sempre e mandarlo fuori di casa e confessando tutto ai miei genitori che per senso mio di vergogna non erano stati informati della mia terribile situazione. Abbiamo entrambi 40 anni ed una bimba di 3 che è il mio pensiero più grande...lui continua a chiedere di vederla ma nessuno si fida a lasciargliela nemmeno un minuto...c’e anche da dire che dieci giorni fa è sparito per 3 giorni e 3 notti dal mondo (lo cercavano tutti, io, gli amici il datore di lavoro...) ed è ricomparso dal nulla in condizioni pietose pretendendo che tutto fosse come prima anzi quasi stupito della nostra preoccupazione! Ora io mi chiedo come comportarmi soprattutto per salvaguardare nostra figlia che, naturalmente, sente la mancanza del padre ma il solo pensiero di affidargliela e di vederlo mi crea ansia....la mia famiglia per fortuna ci protegge ed è molto comprensiva con me anche perché lui cerca di manipolarmi facendomi sentire in colpa cercando di ribaltare la situazione e minimizzare tutti i problemi il che mi crea forte disagio ed ansia...come devo muovermi ora? Non voglio mai più essere manipolata da lui e sento il dovere morale di proteggere la mia piccola, che comunque soffre tanto per la sua mancanza e per questo mi sento in colpa.
Grazie in anticipo, buon lavoro

2 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Olga, credo che sarebbe opportuno sentire il parere di un avvocato, in modo da tutelare tua figlia e te stessa. E' una situazione complicata, le persone dipendenti da sostanze possono essere bugiarde, manipolative, violente, egoiste e pericolose. Tutela la bambina, non  negandole, se legalmente ci sono le condizioni, la possibilità di incontare suo padre. Confrontati con un legale valutando tutte le possibilità.

Resto a disposizione

Dott.ssa Luigia Cannone

Dott.ssa Luigia Cannone

Rimini

La Dott.ssa Luigia Cannone offre supporto psicologico anche online

Gentile Signora Olga,

Immagino che la decisione che ha preso non sia stata affatto semplice, anzi, molto dolorosa. Quando nelle nostre vite è presente una persona a noi cara che ha forti problemi di dipendenza, ci fa sentire veramente molto impotenti... vorremmo "salvare" quella persona a tutti i costi, ma ci scontriamo continuamente contro il potere di una sostanza stupefacente che si è letteralmente impossessata della persona cara. 

Il suo compagno rimarrà comunque una presenza psicologica sia per lei che per sua figlia, poichè rimarrà sempre il padre della piccola. 

Io la inviterei a rivolgersi ad un consultorio in cui troverà un servizio di tutela minori: in questo modo il servizio potrà valutare se e con che frequenza la piccola possa incontrare suo padre in un contesto esclusivamente protetto, ossia con la presenza di un professionista che possa tutelare costantemente la serenità emotiva di sua figlia e la sua integrità. Nonchè, aiutare lei Olga ad elaborare la sua storia, i suoi vissuti.

Resto ovviamente a disposizione, cordiali saluti.