Sono disperata, ho scoperto che mio figlio fuma marijuana, non saprei dire se light o meno.
Il ragazzo ha 23 anni, studia (non fuorisede) ed è sempre stato uno studente un po' svogliato ma lo abbiamo sempre considerato un buon ragazzo anche se con un carattere pesante.
Da qualche settimana però ha cominciato a raccontare balle sui suoi spostamenti alle quali abbiamo finto di credere.
Poi ho aperto i suoi cassetti....ingenuamente ho pensato che gli avessero fatto un regalo per scherzo, poi ho visto che le bustine si svuotano...
Ora non so come fare. Volevo aspettare un esame importante che deve dare tra una decina di giorni ma poi non so come potrò affrontare la cosa. Mio marito non lo sa. Mi sembra di impazzire.
Buonasera Claudia.
Se certa dell'utilizzo di marijuana, in primo luogo potrebbe essere importante avvertire anche suo marito. Uno dei consigli che posso darle è di parlare con vostro figlio sia Lei che suo marito, senza essere eccessivamente autoritari nel confronto. Ciò anche perché già di per sé vostro figlio risulterebbe schivo e tendente a negare.
Sarà soprattutto importante non colpevolizzare in ogni caso il ragazzo.
Confrontatevi anche Lei e suo marito riguardo al tipo di comunicazione che vi sia in famiglia, come sia ora e sia stato in passato il dialogo nel contesto familiare.
Quale era ed è il vostro rapporto e quale quello tra voi e vostro figlio.
Quando ha suo figlio cominciato ad assumere comportamenti meno consoni?
Ha mai avuto rapporti manipolatori?
Le auguro i migliori auspici del caso,
Dott. Stefano Vitaliani
L'Aquila
Il Dott. Stefano Vitaliani offre supporto psicologico anche online
Salve Claudia
Capisco come si sente, credo sia importante provare a parlare con suo figlio. Prima di affrontare il discorso le consiglio di provare a concentrarsi su se stessa, magari cercando di rilassarsi un po' attraverso dei respiri profondi, così da non farsi prendere troppo dalle emozioni e di conseguenza innescare una conversazione che possa tendere a toni conflittuali. Affronti il discorso serenamente, cercando di trasmettere il più possibile la sua disponibilità all’ascolto, facendo sentire suo figlio non giudicato. Se ne ha la possibilità e se ha un buon rapporto con il papà e lo ritenesse necessario, può anche provare a parlare con lui per affrontare il discorso insieme. Chieda a suo figlio come si sente ultimamente, se è felice, se ha delle preoccupazioni, così da trasmettere anche la sua vicinanza ed il suo supporto in ogni situazione.
Sulle poche informazioni derivanti dalla sua richiesta d’aiuto non mi sento di dirle altro, ma non esiti a contattarmi nel caso ne senta il bisogno.
La saluto
Dott.ssa Ilaria Ciaramicoli
Bologna
La Dott.ssa Ilaria Ciaramicoli offre supporto psicologico anche online