La thanatofia o "paura della morte" attecchisce un po' tutti gli esseri umani a tal punto che, in alcuni si trasforma in una vera e propria fobia che rende quotidianamente l'esistenza difficile in quanto questo pensiero ossessivo assale e stravolge le comuni attività.
Le persone in età avanzata, sono maggiormente colpite da questa paura essendo più prossime all'evento, ma bisogna dire che questa paura si presenta anche in soggetti giovanissimi. Dietro la "paura della morte" in genere, si ritrovano soggetti attecchiti dalla depressione proprio per il loro malessere già presente.
Tuttavia, va precisato che la depressione si ritrova molto in tutti i soggetti affetti da dipendenza: alcolisti, drogati e ludopatici (i dipendenti dal gioco) e questo, non é un fatto occasionale, ma ritrova le sue radici proprio nella dipendenza che é sinonimo di "attaccamento". Spesso, nel tentare l'allontanamento da questo pensiero, si é indotti a vivere in modo sempre più sregolato. Un'indicazione da dare, in generale, é quella di spronare il soggetto a vivere il momento, non il domani, bisogna sempre più spingerlo verso la realtà attuale che é l'unica che veramente ci appartiene. La paura di non esserci più é proporzionale all'attaccamento alla vita che, quando é sano, risulta corretto, diventa patologico quando il pensiero va a sconfinare nell'eternità. Se ogni uomo é un essere finito, perché la mente deve attanagliarsi in pensieri dell'infinito?
Le leggi della natura, regolate da un ordine superiore, hanno stabilito la nascita e la morte, il principio e la fine, e nessuno può cambiarle. Se la disperazione si affaccia alla mente per la " paura della morte " bisogna andare avanti e pensare al momento, senza mai precorrere e rincorrere il futuro che potrebbe non esserci. Tuttavia, se tale "paura" é cosí forte , é evidente che bisogna ricorrere alla psicoterapia per scoprire le motivazioni e l'origine che, certamente, risiede nell'inconscio.
Una riflessione costruttiva da fare é quello che un ordine del Creato così organizzato e così perfetto potrebbe indurre all'esistenza di un altro mondo diverso dalla materia, e quindi un continuum di ciascuno di noi.
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