E’ davvero tutta colpa della Rete?
I bambini nati nell’era delle tecnologie digitali, cosiddetti nativi digitali, sono venuti al mondo contestualmente all’utilizzo di computer, Internet, telefoni cellulari, MP3 e aggeggi elettronici di ogni sorta.
Hanno una dimestichezza naturale ad usare apparecchi elettronici e non provano alcun disagio nel manipolarli. L’uso dell’elettronica ha il vantaggio di omologare e diffondere la conoscenza, quando l’utilizzo che se ne fa è riferito allo sviluppo di competenze e a stimolare la curiosità e l’intelligenza.
I bambini hanno un’irresistibile voglia di conoscere e sono estremamente curiosi, per cui è enorme il fascino che gli apparecchi elettronici possono esercitare sulla loro mente.
Ma ad un bambino manca la consapevolezza, per valutare la bontà delle informazioni che gli arrivano e che vengono veicolate dalla Rete, non ha la capacità di prevedere le conseguenze delle pratiche online, non avendo abbastanza elementi cognitivi per capirne i meccanismi commerciali, né le devianze sottostanti.
Quali danni produce Internet?
Un bambino che viene lasciato per ore dai genitori davanti al computer o allo schermo di uno smartphone, senza valutare il rischio che comporta una permanenza eccessiva online, subirà effetti negativi riguardo allo sviluppo psicologico e cognitivo, che si ripercuoteranno sulla sua capacità di apprendimento e non solo.
Un eccessivo uso degli apparecchi elettronici, può dar vita a problemi di memoria, dovuti al troppo tempo passato usando i touchscreen o alla modalità di recuperare informazioni velocemente online, senza avere la possibilità di memorizzare le fonti delle informazioni, con la possibile incapacità di ricordare anche le cose più semplici.
Possono esserci conseguenze per la salute psichica, per il comportamento, ma anche di tipo più prettamente fisico, come problemi ortopedici, di postura, di vista, disturbi del sonno e dell’alimentazione, frequente è l’obesità [1] infantile dovuta alla mancanza di mobilità fisica. Una ricerca del Ministero della Salute riferita all'anno 2014 e presentata a Expo Milano 2015, in occasione del convegno "Sovrappeso e obesità del bambino", riporta che tra i bimbi di nove anni di età, uno su tre è in sovrappeso.
Inoltre, un uso disfunzionale del tempo passato online, può innescare distorsioni nei processi di costruzione dell’identità e dell’immagine personale che il bambino ha di se stesso. Col pericolo di una correlazione di fenomeni dissociativi in cui memoria, identità e capacità percettive non funzionano più come un tutto unico. Il bambino infatti allontana la propria attenzione dalla realtà e ne costruisce un’altra, totalmente distante dal reale.
Inoltre la permanenza eccessiva del bambino online, potrebbe favorire il rischio di sviluppare una dipendenza patologica fino ad arrivare, in età adolescenziale, al ritiro sociale, con aspetti simili al fenomeno giapponese definito “Hikikomori”.
Hikikomori è un termine giapponese che tradotto vuol dire: stare in disparte, isolarsi. Può essere considerato un fenomeno di volontaria esclusione sociale, poiché i giovani volontariamente si isolano dalla società, vivono reclusi nella loro casa o nella loro stanza senza alcun contatto con l'esterno, né con i familiari, né con gli amici.
I segnali della dipendenza
Il bambino dipendente dalla rete è quello che non ne può fare a meno, che appena tornato da scuola si avventa al computer o al video gioco e vi resta fino a sera.
Questo accade molto più spesso nelle famiglie deleganti, con genitori assenti e distanti dalla vita dei figli. Anche un uso eccessivo del cellulare da parte dei genitori, può indurre il bambino ad imitarne il comportamento, sentendosi autorizzato dall’esempio genitoriale. Un atteggiamento certamente da evitare è quello di dare uno smartphone ad un bambino con appena la capacità prensile, per calmarne il pianto, in questo modo si favorisce la familiarità con l’apparecchio elettronico. Una confidenza pericolosa, che potrebbe favorire l’abbassamento dell’età di utilizzo.
E’ utile che i genitori, oltre a non usare pratiche fuorvianti, come quella descritta, stabiliscano un limite temporale entro il quale al bambino è permesso guardare la tv, giocare con lo smartphone, o usare altri apparecchi elettronici. Stabilire un tempo ristretto, che non toglie eccessivo spazio all’interazione sociale e ai giochi all’aria aperta.
Occorre anche che siano attenti e vigili sulle modalità ed i contenuti con cui i bambini usano questi apparecchi, cercando di vigilare su eventuali connessioni in rete, che potrebbero veicolare esperienze nocive e deleterie.
Da internet arriva anche un’altra minaccia per i bambini, rappresentata dai videogiochi on line, spesso a contenuto violento, che assumono due aspetti sfavorevoli in quanto favoriscono comportamenti aggressivi e incrementano un uso eccessivo di internet, col pericolo di sviluppare una vera e propria dipendenza.
Per capire se si è di fronte ad un uso eccessivo di internet, bisogna porre attenzione ad alcuni comportamenti del bambino:
· Il bambino trascura le altre attività, incluse quelle scolastiche, e non si dedica ad altri giochi perché non gli interessa altro che giocare on line;
· Uso eccessivo associato ad una perdita del senso del tempo che passa, dimentica anche i bisogni primari come mangiare e dormire;
· Il bambino gioca di nascosto e si arrabbia quando viene interrotto dal gioco, o quando gli si impedisce di giocare;
· Isolamento sociale e scarsi risultati scolastici;
· Bugie rispetto al tempo trascorso online;
Sintomi fisici:
- mal di testa
- mal di schiena
- dolori al collo
- occhi arrossati
- disturbi della vista
- disturbi della digestione
Tuo figlio ha una dipendenza :
· Quando svolge altre attività e i suoi pensieri sono centrati sul gioco elettronico, al punto che confonde la realtà con la fantasia, mettendo in atto le modalità comportamentali dei personaggi del gioco stesso.
In questo caso si è di fronte ad un serio pericolo di dipendenza, con una forma di derealizzazione cognitiva. In quanto il bambino confonde la fantasia con la realtà, assumendo se stesso quale personaggio del gioco virtuale.
· Mette in atto manifestazioni aggressive, nei confronti non solo dei genitori e fratelli, ma anche verso i compagni di gioco o di classe. Spesso è l’insegnante che richiama l’attenzione del genitore, sottolineando l’aspetto aggressivo del bambino, inducendo a diagnosi fuorvianti, poiché ignaro dell’effettiva origine del comportamento del bambino, risalente ai giochi elettronici violenti ed al numero di ore eccessive dedicate.
La dipendenza da internet o dai giochi elettronici, è un fenomeno in aumento proprio nei bambini, che può avere ripercussioni negative per molti fattori, primo tra tutti l’isolamento sociale, con le note ripercussioni relazionali, ma anche scarsi risultati scolastici, un aumentato senso di rabbia, l’estraniamento dalla realtà, che diventa sempre più lontana e disturbante.
Sono tutti segnali che possono dar luogo a disturbi che, a lungo andare, vanno a compromettere la crescita equilibrata della sua personalità, a discapito della vita emotiva, che si impoverisce e si svuota delle capacità affettive e di relazione.
E’ utile ricordare che un piacere, di qualunque natura esso sia, nasconde sempre il rischio di una certa quota di dipendenza, i giochi elettronici non ne sono esenti.
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