Buongiorno, mi chiamo Daniele e ho 19 anni. Questi ultimi periodi si sono dimostrati durissimi per me e mi sembra di essere sull'orlo di una psicosi.
Tutto è iniziato a fine gennaio: in un periodo di forte stress e ansia per via della sessione di studio, una sera, cercando di coricarmi, ho cominciato a pensare a temi angoscianti quali la morte, il tempo che abbiamo a disposizione, il senso delle cose. Da quel momento, ogni giorno, dopo aver sperimentato per molto tempo un senso di Vanità del tutto, ho cominciato a rimuginare sulla vita, chiedendomi perché avessi tanta ansia e cercando di arrivare col pensiero a risolvere le mie problematiche esistenziali. Il fatto è che nelle ultime settimane mi sento estremamente dissociato dalla realtà intorno a me e da me stesso. Mi sembra strano tutto: la vita, l'essere cosciente, esistere. So che questi sono alcuni dei sintomi della derealizzazione o depersonalizzazione, disturbo che credo di avere. Nonostante questo, nonostante riconosca che la percezione di stranezza circa la realtà sia per l'appunto un mio sentire e non appartenga alla realtà stessa, negli ultimi giorni ho cominciato a temere di potermi convincere del fatto che la realtà sia in qualche modo una simulazione o una mia proiezione. Riconosco l'assurdità di queste affermazioni e proprio per questo non credo sia così, ma ho il terrore, dato il senso di fortissima irrealtà e stranezza che provo nei confronti di ciò che mi circonda, che me ne possa convincere. Sto passando i giorni a leggere i sintomi delle diverse patologie mentali, dei vari disturbi. Mi sembra di capire essere sul punto di avere una psicosi, tanto è intenso il distacco con la realtà. Ho paura di convincermi del fatto di non esistere visto che a volte ne ho l'inquietante sensazione. Ho un incontro con lo psicoterapeuta tra qualche giorno, non faccio che pensare a quello. Che cosa posso fare nel frattempo, visto che mi sembra di poter perdere la ragione da un momento all'altro?
Grazie per l'attenzione
D