Buonasera, ho appena dato le dimissioni dalla scuola elementare in cui insegno come supplente annuale. Nel corso di un anno ho fatto sacrifici ,sono pendolare e ogni giorno dovevo svegliarmi alle 5. I miei colleghi mi hanno sempre fatto sentire un'estranea, ero invisibile,se qualche volta mi ammalavo mi veniva fatto pesare da chi la scuola ce l'ha sotto casa. Venivo addirittura delegittimata davanti ai bambini ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l'avermi messo contro i genitori di una classe ,ora pentiti, in seguito a questo il rimbrotto della dirigente che mi ha dato dell'incompetente e ricordato,dato che sono meridionale ,che farei meglio a scendere a lavorare al sud. Ho passato giorni infernali ma ho deciso di non scendere a compromessi con la mia dignità. Tutti tranne mio marito biasimano la mia scelta ma io nonostante i due mesi senza stipendio che mi attendono avverto un salutare senso di liberazione misto però ad un senso d'impotenza. Sensazioni contrastanti. Quale delle due sensazioni sono positive e a quali delle due devo abbandonarmi? Grazie Un caro saluto
3 risposte degli esperti per questa domanda
quello che non mi dici è la ragione per cui questo è successo, se me la spieghi possiamo provare a parlarne
Gent. Romina Lei afferma di avere due sentimenti contrastanti ma, aggiungerei, anche consequenziali. Da un lato si sente "liberata" da un un ambiente ostile che non la opprime più ma dall'altro si sente impotente perché avverte di non aver "affrontato" le difficoltà. Mi soffermo sul fatto che i colleghi l'abbiano sempre fatta sentire un'estranea, addirittura invisibile; non è forse che anche Lei si sente così,che ha una scarsa autostima che non le permette di far valere la Sua personalità ed affrontare le difficoltà che ci possono essere, come in questo caso, nell'ambiente di lavoro? Cordiali saluti
Cara Romina, le due 'sensazioni' che stai vivendo sono entrambe positive e negative!! Ma é un tuo vissuto e quindi comunque va capito ed elaborato e non certo criticato e tanto meno biasimato. In questo momento credo che non devi assolutamente abbandonarti a niente ed a nessuno! Devi invece cercare di ristabilire un tuo equilibrio sia interno che esterno. E' comprensibile che sentendoti trattata nel modo da te descritto tu abbia sofferto e non ce l'hai fatta ad andare avanti. Ma così certamente si vive un senso di impotenza che ci ferisce moltissimo e ci fa vedere tuto 'nero'. A questo punto - anche in considerazione del fatto che non hai lo stipendio - devi tirare fuori un po' di grinta e cercare una riscossa: un nuovo lavoro ed andare comunque a testa alta sentendoti fiera di essere meridionale! Ma c'é anche il problema della dirigente che ti ha dato della 'meridionale'; sarebbe il caso di farle capire che questa é una forma di 'razzismo' pertanto l'incompetente é proprio lei perché nel suo ruolo non dovrebbe fare errori simili (cioé essere razzista). Vai avanti e sentiti sicura in questa 'lotta per la vita' in cui spesso ci sono solo 'disfatte' senza vinti né vincitori. Spero che presto per te andrà meglio e se puoi e vuoi dammi notizie.